giovedì 8 marzo 2012

Finanziamenti alle scuole legate ai risultati, così si distrugge la scuola pubblica.



Finanziamenti alle scuole legate ai risultati,
 così si distrugge la scuola pubblica.

La richiesta della VII Commissione della Camera affinché nelle future modalità di finanziamento delle scuole  "si tenga conto, nell'erogazione dei finanziamenti, dei risultati ottenuti" è un gravissimo errore, una soluzione che, se venisse accolta, avrebbe conseguenze devastanti.

Il risultato sarebbe la penalizzazione delle scuole dove si registrano le maggiori difficoltà, condannandole quindi ad un ulteriore deperimento. Si darebbe di più a chi non ne ha bisogno, togliendolo proprio alle situazioni più problematiche, esattamente il contrario di quanto previsto dalla Costituzione repubblicana.
La proposta della VII Commissione, sostenuta da tutte le forze politiche parlamentari, nessuna esclusa, ci fa comprendere quali siano le intenzioni del governo  a proposito della "ridefinizione.... degli aspetti connessi ai trasferimenti delle risorse alle medesime (scuole), previo avvio di apposito progetto sperimentale" contenuta nel decreto-legge semplificazioni.
Il progetto sperimentale di cu si parla nel decreto è il progetto VALES al quale in questi giorni i collegi dei Docenti stanno decidendo se aderire o meno, niente altro che una furbesca riproposizione del progetto gelminiano VALORIZZA, miseramente naufragato e perciò abbandonato, con qualche aggiustamento marginale sugli aspetti più macroscopicamente contestabili.
La scarsa attendibilità scientifica dei test INVALSI alla base della "valutazione" delle scuole sarebbe stata un motivo già sufficiente per rifiutare questa operazione. L'orientamento parlamentare costituisce una ragione ancora più forte per non farsi abbagliare da qualche spicciolo di finanziamento aggiuntivo e dire un chiaro NO a questo progetto.
Siamo fiduciosi che nelle scuole italiane prevarrà la convinzione che l'istruzione pubblica sia un bene da difendere, valorizzare e sostenere e non da affossare definitivamente.
Auspichiamo, inoltre, che nell'iter di approvazione del decreto il Parlamento corregga questa nefasta impostazione.

Vito Meloni
Responsabile nazionale scuola PRC-SE

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