giovedì 1 marzo 2012

Gorgona: Il Comune di Pisa sapeva fin dall’inizio


COMUNICATO STAMPA


Il Comune di Pisa sapeva fin dall’inizio

Apprendiamo con stupore che il vicesindaco alla Protezione Civile, Paolo Ghezzi, ha denunciato il fatto che il Comune di Pisa sia stato escluso dai tavoli tecnici degli enti coinvolti nella discussione delle strategie da seguire per il recupero dei bidoni tossici e che si è dovuto, persino, rivolgere al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, per avere il sostegno politico alla sua richiesta di partecipazione.


Il vicesindaco Ghezzi utilizza l’escamotage dell’indignazione per tutelarsi dalla pesante accusa di non avere fatto niente per allertare in tempo i suoi cittadini. Siamo, infatti, in possesso di documenti ufficiali che smentiscono quanto da lui sostenuto.
Lo stesso giorno in cui si verificò la perdita in mare dei 198 bidoni tossici, la Capitaneria di Porto di Livorno mandò una nota a tutti gli enti interessati al disastro, ultimo in elenco il Comune di Pisa. Era il 17 dicembre 2011 e la nota parlava chiaramente di “merce pericolosa” caduta in mare. Si aggiungeva, inoltre, che la sostanza “ a base di silicato di alluminio…qualora fuoriuscita dai fusti tenderebbe al galleggiamento.

E’ pertanto possibile che eventuale parte del carico disperso possa spiaggiarsi”. Sempre il 17 dicembre al Comune di Pisa è arrivata una seconda nota dalla Direziomare di Genova in cui si parlava di “autocombustione del prodotto in presenza di aria” e della “natura tossica del prodotto” con l’ “obbligo di intervenire per una sua eventuale bonifica solo se dotati di appositi dispositivi di protezione individuale”. Cosa sarebbe accaduto, chiediamo al vicesindaco Ghezzi, se qualche cittadino avesse trovato in acqua o sulla spiaggia qualcuno di questi fusti tossici e, privo di  adeguate informazioni sulle cautele da usare, avesse tentato di aprirli? Perché la popolazione non è stata allertata sul pericolo che poteva, e può ancora oggi, correre dal momento che non sono stati ancora individuati tutti i fusti in mare?
E quando Ghezzi si lamenta di non essere stato invitato ai tavoli tecnici perché non dice che la Capitaneria di Porto di Livorno, già due giorni dopo l’incidente, il 19 dicembre, ha aggiornato con altra nota le attività in corso informando anche il Comune di Pisa che erano iniziate le riunioni con i rappresentanti dell’ISPRA locali ed il Consulente chimico del porto e che il giorno 20 dicembre ci sarebbe stata una “riunione tecnica” anche con l’ARPAT? Perché il vicesindaco Ghezzi non si è informato per partecipare a quelle prime riunioni di cui, puntualmente, lo stava avvertendo la Capitaneria di Porto di Livorno?
Perché il vicesindaco Ghezzi non ha fatto assolutamente niente dopo avere partecipato a Livorno, il 16 gennaio scorso, all’incontro in Prefettura con il Ministro all’Ambiente Clini di tutti gli enti coinvolti nel disastro dei bidoni tossici?
Perché si è disinteressato del problema fino a qualche giorno fa quando ha cercato di recuperare credibilità politica agli occhi di chi non è a conoscenza dei fatti reali?
I documenti parlano chiaro. Il Comune di Pisa fu avvertito fin dal primo giorno del disastro e colpevolmente si è disinteressato del problema per ben due mesi dall’accaduto.



Maurizio Bini

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