giovedì 1 marzo 2012

Caos trasporti pubblici su gomma , le RSU BUSITALIA Sita- Nord Firenze RSU Autolinee Toscane denunciano nuovi tagli


Caos trasporti pubblici su gomma , le RSU BUSITALIA Sita- Nord Firenze RSU Autolinee Toscane denunciano nuovi tagli alle risorse e all’occupazione e si appellano alle Amministrazioni Locali – Regione Toscana, provincia di Firenze e Comuni –  per non compromettere il futuro dei lavoratori e del servizio pubblico dei trasporti.  Rifondazione comunista nell’esprimere solidarietà ai lavoratori e sostegno alla vertenza chiede alla Provincia di Firenze di non cancellare il diritto alla mobilità e al lavoro.
Domanda di attualità art. 39 del Regolamento del Consiglio Provinciale.


Protestano le RSU BUSITALIA Sita- Nord Firenze RSU Autolinee Toscane sul perdurare dei tagli sui trasporti pubblici e sulle pesanti ricadute che questi provocano oltre che sull’insieme dei servizi (corse, tratte, linee ecc.) anche sul versante occupazionale. Il timore è che la “razionalizzazione” e le soppressioni porteranno inevitabilmente a degli esuberi .
Se fino ad oggi si è riusciti, con grande difficoltà, a mantenere alta l’attenzione sui temi del lavoro e sugli organici  gestendo gli esuberi attraverso  pensionamenti accompagnati (a carico dei dipendenti), ferie programmate  e accordi di solidarietà tra colleghi, adesso la situazione diventa insostenibile.
Ricordiamo, qualora ce ne fosse bisogno, che la categoria degli Autoferrotranvieri non ha ammortizzatori sociali, né tantomeno la cassa integrazione o strumenti di tutela, quindi, in casi di ridimensionamenti occupazionali le aziende ricorrono al puro e semplice licenziamento, mettendo in seria difficoltà la tenuta sociale, la sopravvivenza dei lavoratori e delle  loro  famiglie.

A contrasto del processo di precarizzazione e di attacco ai diritti del lavoro
le RSU degli Autoferrotranvieri continuano in questi giorni la mobilitazione,   denunciando  l’iniquità delle misure adottate e gli effetti che  tali politiche hanno sui trasporti locali. A queste si aggiungono  le conseguenze negative  che sui lavoratori hanno i provvedimenti del  Governo Monti,  che ha prorogato l’età pensionabile ritardando così la possibilità  di uscire dal ciclo produttivo dei lavoratori che stavano maturando il diritto alla pensione.
Rifondazione Comunista
nel condividere le ragioni dello sciopero proclamato dalla categoria e  la mobilitazione indetta dalle RSU BUSITALIA Sita- Nord Firenze RSU Autolinee Toscane  a difesa del servizio pubblico e dell’occupazione,
nell’esprimere solidarietà ai lavoratori e il pieno sostegno politico e istituzionale alle vertenze
a fronte dell’appello sindacale rivolto alle Amministrazioni Locali ( Regione Toscana, Provincia di Firenze e ai Comuni ) per
salvaguardare  i livelli occupazionali e la qualità del servizio di trasporto pubblico chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente  di riferire sulle conseguenze che gli ulteriori tagli   avranno in termini occupazionali e sulle varie criticità più volte denunciate. Quali misure si intenderanno adottare per gestire la situazione degli esuberi e quanti saranno ancora i chilometri che si intenderanno tagliare nel bando di gara unico. La filosofia gestionale sarà sempre quella del contenimento della spesa e dei risparmi su costo del lavoro, occupazione e diritto alla mobilità oppure la tutela effettiva dei diritti costituzionali? Quali servizi, in sintesi, si vorranno garantire all’utenza?
Inoltre chiediamo di sapere se sui tagli draconiani c’è condivisione con le parti sociali e i territori e se non si ritenga opportuna la convocazione di un tavolo interistituzionale per affrontare congiuntamente la questione del tpl sul versante occupazionale. 
Con il bando di gara unica quanti Km hanno ancora intenzione di tagliare?
In riferimento all’esclusione della categoria dagli ammortizzatori sociali e più in generale da strumenti di tutela e sostegno chiediamo di sapere se  la Provincia di Firenze ha intenzione di farsi promotrice di una iniziativa politica per rendere esigibili i diritti.

 Andrea Calò Lorenzo Verdi

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