mercoledì 7 marzo 2012

Offshore, Grassi ribatte al capogruppo Idv


Offshore, Grassi ribatte al capogruppo Idv 
L’assessore: «Ma cosa dice? Mai accantonati i suggerimenti della commissione internazionale» 

l’ex dirigente della regione Finché a esprimere valutazioni non veritiere sono i comitati passi, ma se parla il presidente della commissione ambiente...

LIVORNO «In tema di rigassificatore offshore leggiamo spesso tesi non veritiere sugli esiti della valutazione della commissione internazionale istituita dalla Regione e su quale fine abbiano fatto queste valutazioni. Fino a che questo viene espresso in manifestazioni da parte di comitati e cittadini, transeat, ma vedo scritta questa cosa dal presidente della commissione ambiente del consiglio comunale, Andrea Romano, allora mi permetto di rettificare una valutazione da lui fatta». Così l’assessore all’ambiente, Mauro Grassi, riprende Andrea Romano (Idv), che ieri ha scritto al Tirreno sottolineando che la «commissione internazionale è stata talmente brava a individuare i difetti del progetto del rigassificatore (quello che nascerà al largo di Tirrenia, ndr) da essere esclusa da tutte le successive valutazioni tecniche». «Oltre che assessore all'ambiente di Livorno – gli risponde Grassi – ho la fortuna di essere stato in Regione il referente tecnico della commissione internazionale per la valutazione del progetto offshore. E quindi ho seguito i lavori dei tre esperti (due americani e uno inglese) dall'inizio alla fine. Agli studiosi sono state presentate in varie fasi le valutazioni tecniche su i rischi dell'offshore. Sono stati fatti vari incontri con i responsabili, anche in videoconferenze, e alla fine gli esperti (fra cui ne ricordo alcuni appartenenti a comitati ambientalisti americani) hanno mandato alla Regione un documento unitario di valutazioni e di suggerimenti. Tali valutazioni, come era previsto dal bando di assegnazione dell'incarico, sono state consegnate al responsabile regionale del Ctr (Comitato tecnico regionale) che è incaricato della valutazione del rischio dell'offshore, e che, proprio in questi mesi, sta concludendo il proprio lavoro di valutazione, anche tenendo conto dei suggerimenti e delle osservazioni fatte dagli esperti internazionali». «Quindi – chiude – il lavoro degli esperti internazionali è stato prezioso, è servito a portare in Toscana conoscenze internazionali di alto livello e non è stato minimamente accantonato, anzi fa parte di documenti di lavoro su cui si stanno impegnando esperti italiani per la valutazione di rischio dell' impianto»

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