mercoledì 7 marzo 2012

l parco eolico di San Diego nasce qui


l parco eolico di San Diego nasce qui 
In via Salvatore Orlando progetti energetici per tutto il mondo, dalle rinnovabili in California alla geotermia nel Nevada 

LA CITTA’ SCONOSCIUTA»DIETRO IL MURO DI ENEL RICERCA 

di Giulio Corsi wLIVORNO Quell'insegna rossa e blu campeggia in via Salvatore Orlando da anni. Enel Ricerca. Ma pochi sanno che cosa ricerchi realmente Enel dietro quel muro in mattoni rossi che divide il cancello del centro sperimentale dalla centrale elettrica del Marzocco, a poche centinaia di metri dal ponte che conduce dentro la città, sul Pontino, in Venezia, a San Marco. E ancora meno sanno che proprio a Livorno la più grande azienda elettrica italiana progetta, testa e brevetta tecnologie da esportare nei 40 Paesi in cui è attiva. Un esempio tratto dal suo libro di storia? Qui, nei primi anni Novanta è nato il bruciatore triflusso marchiato Enel e Ansaldo, primo bruciatore pulito completamente concepito e realizzato in Italia che i due gruppi in partnership hanno esportato in tutto il mondo. Un esempio tratto dal libro del futuro? Da qui partirà le tecnologia per un nuovo parco eolico che sarà installato in California. Non tra una vita, tra alcuni mesi. «La nostra metodologia di lavoro ha un carattere prettamente sperimentale - spiega Sauro Pasini, direttore dell'area tecnica ricerca Enel, quartier generale a Pisa, affari in tutto il mondo -. In un primo tempo si articola attraverso uno studio approfondito delle tecnologie, dei processi e dei sistemi all'interno dei laboratori. Successivamente si arriva ad una prova a livello di prototipo sugli impianti sperimentali, che poi giungeranno ad un'applicazione industriale». Proprio a Livorno c’è uno di quei centri sperimentali, quattro in tutta Italia (gli altri sono a Radicondoli, Cagliari e Marghera). «Dopo aver individuato le migliori tecnologie funzionali al nostro business, è qui che cerchiamo di provarle prima del loro impiego su larga scala nei nostri impianti ma anche nel mercato mondiale», continua Pasini. Con denominazioni che sono cambiate nel tempo, l'attività di ricerca in via Salvatore Orlando va avanti da tre decenni. In un primo momento veniva utilizzata solo la grande costruzione della vecchia centrale elettrica livornese, la centrale Lodolo: due caldaie a carbone e due turbine affacciate direttamente a mare. Ma la sperimentazione aveva bisogno di nuovi spazi e lentamente le aree utilizzate si sono estese anche all'esterno dell'antica struttura, dove sono state installate una serie di apparecchiature in cui vengono sperimentate tecnologie diversissime tra loro e destinate a scrivere il futuro dell'energia: dalle biomasse alle batterie a ioni di vanadio, dai sistemi di accumulo delle rinnovabili alla geotermia a bassa entalpia, cioè a bassa temperatura. Sono 20 i progetti di Enel Ricerca in corso in questo momento, portati avanti attraverso un portafoglio che prevede investimenti per 500 milioni nei prossimi cinque anni. E molti di questi sono in fase di sperimentazione proprio sui 36mila metri quadri di via Orlando. Dove operano quotidianamente quindici dipendenti coadiuvati dai 130 stanziati al quartier generale di Pisa. Come detto ce n’è uno che tra pochi mesi diventerà realtà in California. «Stiamo facendo in questi giorni gli studi di fattibilità per un parco eolico a San Diego - spiega Pasini -. Come noto le rinnovabili generano energia in funzione della fonte primaria. Spesso però non c’è corrispondenza tra la generazione di energia e l’utilizo. E quando la percentuale di rinnovabili è significativa serve un bilanciamento tra l’energia in rete e quella realmente utilizzata. Noi stiamo lavorando su batterie di tipologie diverse, che ad esempio col vento riescano a caricarsi molto di notte per poi permettere l’utilizzo dell’energia accumulata di giorno. Adesso stiamo installando i primi grossi impianti di test a Isernia, dopo di che saremo pronti per un parco eolico in California. Negli Stati Uniti d’altra parte ci sono grossi problemi da questo punto di vista: non essendoci rete diffusa come in Italia, è difficile rendere la produzione in eccesso disponibile altrove». Proprio le batterie - di tutte le dimensioni - rappresentano uno dei maggiori business del futuro: dal parco eolico all’auto elettrica all’accumulatore di energia per condomini. E non è un caso che in un angolo dell’impianto di via Orlando spicchi una Mitsubishi elettrica parcheggiata davanti a un distributore molto particolare: la ricerca è finalizzata alla batteria fast recharge, a ricarica veloce, considerando però l’impatto che una ricarica completa in mezzora può avere sulla vita di una batteria che oggi rappresenta il 30 per cento del costo di un’auto elettrica.

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