venerdì 29 novembre 2013

Sulla decadenza di Berlusconi

LA DECADENZA DI BERLUSCONI NON FERMA IL PROCESSO REAZIONARIO
CI VUOLE UNA VERA E PROPRIA LOTTA DI MASSA CONTRO IL CAPITALE FINANZIARIO!

Il delinquente Berlusconi non è più senatore. A seguito della condanna
definitiva per frode fiscale nel caso Mediaset, ha finalmente perso la
blindatura parlamentare che lo proteggeva.
La decadenza di Berlusconi è una manifestazione della decadenza
dell’imperialismo italiano, che egli ha rappresentato per lunghi anni
spargendo illusioni fra masse popolari sempre più povere e senza lavoro,
mentre un’esigua minoranza si è arricchita a dismisura.
Un declino e un degrado che proseguiranno con il nuovo esponente del
parassitismo e della corruzione borghese: il ciarlatano liberal-democristiano
Matteo Renzi.
Berlusconi è stato espulso dal Senato, ma sbaglia chi pensa questo sia
l’ultimo atto della sua vicenda politico-affaristico-criminale. Senz’altro il
farabutto si sposterà su posizioni ancor più minacciose e pericolose, di
difesa agguerrita dei privilegi del suo blocco sociale, di livore antioperaio,
posizionandosi nel campo dell’estrema destra populista che con la sua
demagogia cerca di irretire le masse deluse.
Per voltare veramente pagina non basta la decadenza di Berlusconi da senatore.
Serve ben altro.
In primo luogo, vanno cancellate tutte le leggi, i provvedimenti, le misure
approvate dai suoi governi, che hanno contribuito a portarci nella disastrosa
situazione attuale: l’art. 8 della Finanziaria  e le altre leggi contro i
lavoratori (es. modifiche dell’art. 18),  le norme salva-padroni, le
controriforme delle pensioni, le leggi sul precariato, la Bossi Fini e il
pacchetto sicurezza, le leggi ad personam, lo scudo fiscale, gli F35 e le
missioni all’estero, la Tav, la legge Gelmini i finanziamenti alle scuole
private e al Vaticano, etc.
In secondo luogo, vanno immediatamente fermate le controriforme istituzionali,
la liquidazione graduale delle libertà e dei diritti conquistati dalla classe
operaia e il progetto di Repubblica presidenziale perseguito per decenni dal
piduista Berlusconi, che oggi va avanti con la modifica dell’art. 138 della
Costituzione.
Allo stesso tempo, la decadenza di Berlusconi pone immancabilmente in
discussione il governo Letta-Alfano, installato dal fautore delle “larghe
intese”, Napolitano. Un governo illegittimo, mai votato dal popolo italiano,
sorto grazie all’appoggio di un pericoloso delinquente. Un governo della
miseria e delle svendite che va avanti con l’appoggio di un gruppo di
voltagabbana, che è infarcito di ministri scelti da Berlusconi per applicare
le politiche d’austerità e di guerra, volte a scaricare sulle spalle dei
lavoratori, delle donne, dei giovani, dei popoli, tutte le conseguenze della
crisi capitalistica. Un governo che se ne deve andare a casa, subito!
Le forze politiche, sindacali, sociali, che rifiutano o eludono queste
esigenze – e le enormi responsabilità nelle garanzie fornite al boss di Arcore
durante venti anni, l’incapacità di batterlo sul terreno politico, la fiducia
recentemente accordata al governo Letta-Alfano dimostrano chiaramente il loro
atteggiamento – in realtà vogliono continuare con il berlusconismo, con la
mafia e la corruzione, con il saccheggio antipopolare.
Con ciò preparano il terreno ad una offensiva ancora più pericolosa, al
rafforzamento del dominio del capitale finanziario e delle sue istituzioni
come la Troika UE-BCE-FMI, all’ascesa di nuovi banditi politici, mentre si
decompongono i vecchi partiti borghesi.
In questa situazione è indispensabile l’unità operaia e popolare per
sconfiggere il disegno reazionario, respingere le misure antipopolari e far
pagare la crisi e i debiti ai capitalisti, ai ricchi, ai parassiti!
Con la ripresa unitaria delle mobilitazioni nelle fabbriche e nelle piazze,
con il fronte unico di lotta del proletariato e sulla sua base un ampio fronte
popolare, dobbiamo chiudere per sempre il ventennio berlusconiano, spazzare
via il governo Letta-Alfano e tutti i parassiti che ci stanno portando alla
rovina e aprire la strada a una vera alternativa di potere.
Solo un Governo rivoluzionario degli operai e di tutti gli sfruttati, porrà
fine, una volta per tutte, ai crimini del capitalismo e alla delinquenza dei
politicanti borghesi, edificando un nuovo e superiore sistema sociale.
Di qui la necessità di un forte e combattivo Partito comunista del
proletariato per dirigere la lotta di classe degli sfruttati e degli oppressi.
Un partito che deve essere costruito sulla base del marxismo-leninismo,
lottando e rompendo nettamente, apertamente e definitivamente con tutte le
forme di revisionismo e di opportunismo, di socialdemocrazia!

28 novembre 2013             Piattaforma Comunista

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