martedì 10 dicembre 2013

CASE POPOLARI: tante case nuove verranno costruite, tante potranno essere vendute.


CASE POPOLARI: tante case nuove verranno costruite, tante potranno essere vendute.

Meraviglia che nonostante l'evidenza dei numeri, ci sia ancora chi non ha capito (come il gruppo regionale del PDL) quale sciagura ha rappresentato la s/vendita del patrimonio delle case popolari, ridotto oggi, a circa 50.000 alloggi costruiti in gran parte con i fondi ex Gescal, usciti dalle tasche dei lavoratori e dei pensionati.
La Toscana, dopo essere stata all'avanguardia per l’elevata percentuale di ERP rispetto al resto del paese, oggi si trova con un patrimonio più che dimezzato, senza fondi strutturali per nuove costruzioni (che invece sarebbero dovuto essere finanziate dalla fiscalità dello stato fin dal 1995) a fronteggiare con pochi mezzi, una crisi che ha visto crescere in modo esponenziale il problema Casa.
I Sindacati Casa, Unione Inquilini in testa hanno avvertito in tutta la sua gravità già dal 2009 la drammatica crisi e conseguente perdita di posti di lavoro e perdita dell'alloggio, sindacati con cui l'assessore Allocca ha sempre mantenuto rapporti di confronto, hanno convinto la Giunta a rallentare l'emorragia delle vendite, che avrebbe in poco tempo portato alla completa paralisi delle assegnazioni, e decretato la morte del diritto alla casa per le nuove generazioni.
Pertanto l'iniziativa dell'assessore regionale Allocca, ha dimostrato semplice buon senso, a quanto pare scarso nei partiti di destra, e percezione della realtà, nel legare la possibilità di alienare gli alloggi che più pesano sul bilancio (quelli dove la proprietà ERP è in minoranza nel condominio) alla precisa condizione che il numero totale degli alloggi non decresca ulteriormente: tante case nuove vengono recuperate e aggiunte al patrimonio pubblico, tante se ne possono dismettere.
Nel contempo il capogruppo Monica Sgherri di Rifondazione Comunista che dal 2010 ha lavorato per garantire una risposta al dramma (di chi perde il lavoro perde la casa, diventando due volte precario), ha presentato in Consiglio regionale la proposta di legge sul disagio abitativo, per il passaggio da casa a casa degli sfrattati, diventata legge ( LR 75/12).
Una Legge fatta propria, anche, dal governo Letta (legge 124/13) che ha dovuto prendere atto della necessità di un dispositivo di graduazione come quello previsto nella Regione Toscana, tanto da legiferare in piena sintonia per fermare la strage di innocenti (minori, malati gravi invalidi e ultra sessantacinquenni) sbattuti per strada, a causa della crisi che ha distrutto posti di lavoro e redditi.
Nel frattempo l’assessore Allocca ha predisposto finanziamenti regionali per risarcire i proprietari di casa con un equo indennizzo, in attesa della sistemazione alloggiativa da parte dei comuni per le famiglie con sfratto di morosità incolpevole.
Siamo certi che tutti i cittadini, edotti dalla crisi a ragionare senza paraocchi ideologici, apprezzeranno la scelta di pubblico interesse, fatta dalla Regione, per mantenere le condizioni di contenimento della pesante situazione economica che sta avendo effetti devastanti sulla popolazione.
Certo conservare il patrimonio esistente non basta, bisognerebbe riuscire a raddoppiarlo, ma le finanze regionali  non lo consentono, occorre un PIANO NAZIONALE CASA.
Una fiscalità fortemente penalizzante nei confronti dei privati che affittano a prezzi superiori al canone concordato, e soprattutto che rendesse del tutto sconveniente tenere sfitti gli appartamenti, potrebbe rendere sopportabile la tragica situazione in cui versa qualche milione di famiglie, che non riescono più a pagare mutui e affitti.

Paolo Gangemi
Unione Inquilini -  Livorno


Livorno 10 dicembre 2013

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