UNIVERSITA' PUBBLICA bye bye
Cosa sta succedendo nel Polo Universitario di
Empoli, sede distaccata dell'Università degli Studi di Firenze?
Nel maggio 2012 viene costuita A.RE.A. s.c.r.l.
(Azioni per la rete accademica), società a capitale misto pubblico-privato. Ne
fanno parte Il Circondario Empolese Valdelsa (59%), la Camera di Commercio
(20%), l'Università di Firenze (5%), la Asl 11 (5%), la banca di Credito
Cooperativo di Cambiano (7%), il Gruppo
SeSa (1%), il Gruppo Bitossi (1%), Berni (1%) e Sed (1%).
Ad A.RE.A. faranno capo i seguenti corsi di
laurea: urbanistica e pianificazione territoriale e ambientale,
ottica-optometria, scienze tecnologiche e chimiche, pianificazione e
progettazione della città e del territorio.
Tutti d'accordo: il Rettore dell'Università di
Firenze, il Direttore del(l'ex) Circondario Empolese Valdelsa, il Comune di
Empoli (che percepirà affitti per i locali).
Nessuno ha trovato strano che corsi universitari
su materie quali materiali ceramici e vetro, chimica e tecnologia delle acque,
ecologia recupero e riciclo dei materiali vengano finanziati da aziende che
operano, direttamente o indirettamente nel settore. Come se i corsi di Scienza
dell'Alimentazione fossero cofinanziati da McDonald's o da Barilla.
Nessuno ha trovato strano che la Banca di Credito
Cooperativo di Cambiano finanzi anche progetti universitari (a livello
culturale è “solo” presente nella Fondazione Teatro del Popolo di
Castelfiorentino che gestisce il Museo Be.go, il Teatro del Popolo e il Cinema
Mario Monicelli, ha rilevato il Fondo Fotografico Bastianoni, finanzia
pubblicazioni, mostre, premi letterari etc.), ovviamente in nome della sua
innata “generosità” e non per condizionare le pubbliche amministrazioni del
territorio.
Le Amministrazioni gettano soldi pubblici in spese
inutili (Tav, rappresentanze, incarichi dirigenziali etc.), poi affermano che
mancano i fondi e, da un lato, tagliano i servizi ai cittadini, dall'altro
spalancano le porte ai privati.
Ribadiamo il nostro no
all'ingresso dei privati nella cultura e
nell'istruzione. L'Università e l'insegnamento devono restare pubblici, liberi
ed indipedenti da condizionamenti politici ed economici.
Cobas
Pubblico Impiego
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