Nuova Italia, vecchie privatizzazioni.
Vecchi manager, nuove poltrone
Nel 2011 ci siamo mobilitati in massa per salvare l'acqua e i servizi pubblici dalla privatizzazione e abbiamo vinto, con il 95,80% di cittadini e lavoratori che hanno detto SI alla ripubblicizzazione del servizio idrico.
Da allora, ogni governo, ha tentato di cancellare quella vittoria e consegnare l'acqua ai grandi capitali finanziari.
L'ultimo attacco è del Governo Renzi, mascherato dalla generica operazione di "razionalizzazione" delle aziende partecipate dagli Enti Locali contenuta nello Sblocca Italia e nella Legge di Stabilità. Da un lato si strangolano i Comuni con i tagli dei trasferimenti, dall'altro s'incentiva l'affidamento dei propri servizi alle grandi multiutilities quotate in borsa, permettendogli di utilizzare al di fuori del patto di stabilità le cifre ricavate dalla cessione di quote pubbliche delle società partecipate.
Quella che si sta tentando è quindi una privatizzazione e finanziarizzazione dell'acqua tramite ricatto: si chiede ai Sindaci di mettere in vendita i beni comuni primari per consentire loro di mantenere un livello minino di funzionamento ordinario dell'ente locale.
In Toscana,dove è prevista la maxi fusione tra Acque SpA, Acquedotto del Fiora SpA e Publiacqua SpA, questo sistema di compravendita di azioni, porterà al controllo totale delle aziende da parte del socio privato (Acea) e al prolungamento delle concessioni di altri 10 anni.
Con questa mossa gli Enti locali si vedranno ridurre la possibilità di controllare e indirizzare la gestione del servizio idrico, poiché il centro decisionale verrà spostato a Roma, proprio nel momento dove si scopre dall'inchiesta dell'Espresso che Acea SpA non è affatto estranea alla bufera giudiziaria che ha investito la Capitale. Appalti milionari sono stati ripetutamente affidati da Acea a ditte legate a nomi noti alla Procura di Roma, i cui costi sono aumentati in modo esponenziale negli anni, peraltro in alcuni casi senza giungere a conclusione dei lavori. Aumenti dei costi che, ovviamente, vengono scaricati sugli utenti attraverso le bollette.
Per non parlare dell'aspetto occupazionale: sappiamo benissimo che dietro ogni aggregazione si celano esuberi di personale, trasferimenti, cessioni di rami d'azienda,prepensionamenti, mobilità selvaggia, insicurezza e quindi ricattabilità delle lavoratrici e dei lavoratori.
Quello che si prefigura è l'attacco finale all'intero sistema dei servizi pubblici locali, a partire proprio dall'acqua, bene insostituibile per la vita e pertanto garanzia di profitti sicuri in regime di monopolio e senza rischio d'impresa.
Possiamo pensare che siano le multinazionali e le banche ad aver cura dell'interesse generale, della qualità dell'acqua,delle fasce deboli della popolazione che non sono più in grado di sostenere i costi delle tariffe, dei lavoratori in un contesto di precarizzazione crescente?
O piuttosto che l'obbiettivo dell'impresa non sarà più la qualità e la garanzia del servizio al cittadino ma al contrario fare gli interessi del partner privato e quindi massimizzare il profitto?
Lanciamo un grido di allarme e chiediamo a tutti di sostenere le ragioni di quei 27 milioni di cittadini che il 12 e 13 giugno hanno detto forte e chiaro che i servizi pubblici essenziali, tra cui l'acqua, non devono essere privatizzati.
E' dunque necessario respingere questo nuovo attacco ai beni comuni, consapevoli che se si torna indietro sull'acqua rispetto alla vittoria del 2011, sarà sempre più difficile anche la difesa degli altri diritti essenziali:ora più che mai si scrive “acqua” ma si legge “democrazia”.
Forum dei movimenti per l'acqua EmpoleseValdelsa
Comitato Acqua pubblica EmpoleseValdelsa
Altrapolitica Certaldo
Castello a Sinistra
Cobas Empolese Valdelsa
Gambassi a sinistra
Gruppo consiliare Empoli FabricaComune per la sinistra
Linea Civica Empolese Valdelsa
Lista obbiettivo comune Barberino Valdelsa
Movimento 5 Stelle Empolese Valdelsa
Movimento 5 Stelle Valdelsa Senese
Partito Italia Nuova
Partito della Rifondazione Comunista Empolese Valdelsa
Partito della Rifondazione Comunista Valdelsa Senese
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