domenica 11 marzo 2012

ASSEMBLEA NAZIONALE 4 MARZO 2012 --> PER UNA SCUOLA PUBBLICA



ASSEMBLEA NAZIONALE 4 MARZO 2012

DOCUMENTO CONCLUSIVO

PER UNA SCUOLA PUBBLICA

Gli insegnanti della scuola pubblica italiana, autoconvocatisi in
Assemblea a Bologna,
-) denuncianola grave condizione in cui versa oggi la scuola pubblica
italiana, il cui futuro risulta compromesso da continue scelte
orientate a rafforzare la scuola privata, sottraendo valore e merito al
ruolo dellascuola di tutti,
-) rilanciano con determinazionel´importanza della scuola pubblica
statale e della sua autonomia, formulando proposte per una scuola
efficace, efficiente, equa, moderna, nel pieno rispetto della
Costituzione.


Veniamo da un lungo periodo che ha visto la scuola depauperata di
risorse umane e materiali (siamo il Paese che investe in misura minore
nell'istruzione), svilita dai continui attacchi rivolti agli
insegnanti. Il tentativo di denigrare e di delegittimare la scuola dal
suo ruolo, giustificandone in tal modo l´indirizzo verso una conduzione
aziendalistica, è di segno totalmente opposto a quello meritocratico
proprio di altri Paesi. La scuola, infatti, dovrebbe essere supportata
dal credito e dalla considerazione di tutti e incalzata, civilmente ed
economicamente, nella direzione di percorso di continuo miglioramento.

Per questo, oggi, gli insegnanti attraverso una ferma PRESA DI
POSIZIONE, richiamano lo Stato alle sue responsabilità e ai suoi
obblighi affinché garantisca fattivamente il ruolo di una scuola
pubblica e di qualità a tutti, così come è sancito chiaramente dalla
Costituzione.

I docenti convenuti a Bologna DICHIARANO esplicitamente il loro SÌ alla
SCUOLA PUBBLICA STATALE, in quanto

-) è una scuola orientata alla formazione di cittadini consapevoli,
critici, propositivi, capaci di affrontare le sfide della società
glocale e multietnica;
-) è una scuola capace di istruire, di promuovere competenze e di
coltivare le attitudini e i talenti di ciascuno;
-) è una scuola non autoreferenziale, bensì capace di confrontarsi e di
dialogare costruttivamentecon se stessa, con le famiglie, con le
istituzioni, con il territorio;
-) è una scuola che sa fare autocritica per migliorarsi, incominciando
dalla formazione dei propri operatori (dirigenti, insegnanti, personale
della scuola).

TAVOLO PERMANENTE

Si evidenzia la necessità di stabilire un dialogo permanente e
costruttivo con la realtà sociale del Paese: dal personale scolastico
ai genitori e agli studenti, dalle forze politiche alle organizzazioni
sindacali. Per questo l´Assemblea apre ad un TAVOLO NAZIONALE
PERMANENTE di confronto, al fine di dare impulso ad un organismo che si
faccia promotore e coordinatore delle molteplici realtà che, sempre più
numerose, si auto-costituiscono territorialmente per difendere la
scuola pubblica statale.
Il tavolo permanente per la scuola si propone quale interlocutore delle
Istituzioni.

LIVELLI DI QUALITÀ

Rilanciare la scuola pubblica significa dotarla di risorse umane
professionalmente competenti e di risorse materiali adeguate per
soddisfare il bisogno formativo di tutti gli alunni, assicurando a
ciascuno il successo formativo, attraverso il conseguimento di
obiettivi ancorati a principi di solidarietà, di partecipazione, di
uguaglianza, di appartenenza e di cittadinanza, secondo criteri di
inclusione, di non-discriminazione e di pari opportunità.
Il conseguimento di tali obiettivi deve soddisfare inderogabili e
inalienabili livelli di qualità.

Nella limitatezza dei tempi di discussione, l´Assemblea ha individuato
alcuni obiettivi generali:

1. FORMAZIONE INIZIALE

a. La formazione iniziale per tutti gli aspiranti docenti deve
consentire una preparazione "professionalmente competente" e diffusa,
in grado di rispondere ai bisogni formativi degli alunni della classe
loro affidata (alunni con disabilità intellettiva, alunni con DSA,
alunni con ADHD, alunni con disagio socio culturale, alunni non
italofoni), comprensiva dei contributi più recenti della ricerca psico-
pedagogico-didattica e delle neuroscienze. Deve pertanto comprendere
gli insegnamenti necessari e indispensabili affinché, indipendentemente
dall´incarico ricevuto (su posto comune o curricolare o su posto di
sostegno), ciascun docente possa interagire in modo efficace attraverso
strategie e metodologie educativo-didattiche con ogni alunno della
classe.
b. Si rende necessario riformulare i contenuti del DM 249/2010 sulla
formazione iniziale del personale docente (è macroscopica la scarsità
di CFU dedicati al tema dell'inclusione degli alunni disabili nella
scuola secondaria).
c. Si ritiene inderogabile l´attivazione del TFA nella scuola
secondaria e l´indicazione del numero dei posti presso le facoltà di
Scienze della Formazione, definiti in modo rigoroso e attento rispetto
alle esigenze del territorio; al fine di garantire alle Università un
numero di utenti consono all'attivazione dei corsi. È opportuno
prevedere, anche con accessi diluiti nel tempo, un percorso abilitante
selettivo per i precari non "
turisti dell'istruzione" che possano vantare finestre temporali
triennali d'insegnamento nella scuola statale entro un periodo di
cinque anni nell'arco degli ultimi dieci.

2. FORMAZIONE IN SERVIZIO

a. Deve essere predisposta per gli insegnanti l´aggiornamento in
servizio sulle competenze disciplinari e sulle aree trasversali
(pedagogia, didattica, psicologia), mentre per tutto il personale della
scuola si ritiene indispensabile e improcrastinabile la formazione
sulle tematiche della disabilità, dei Disturbi Specifici di
Apprendimento, dei disturbi dell´attenzione e dell´iperattività, degli
alunni non italofoni e sull´evoluzione della ricerca scientifica.
b. Si rende necessaria una contrattazione con le OO.SS. di categoria
per fissare le modalità della formazione in servizio che deve essere
resa obbligatoria, a carico del MIUR e rivolta a tutto il personale
della scuola.

3. ORARIO DI SERVIZIO

a. Per i docenti della scuola secondaria di primo e di secondo grado,
prevedere ore di confronto collegiali del Consiglio di Classe
finalizzate alla coordinazione psico-pedagogico-didattica, così come
nella scuola primaria.
b. Si rende necessaria una contrattazione con le OO.SS. di categoria.

4. ALUNNI CON DISABILITÀ

a. Per favorire, promuovere e potenziare l´integrazione scolastica
degli alunni con disabilità, introdurre criteri che stabiliscano, in
modo univoco, il numero di alunni con disabilità per classe.
b. Si rende necessaria l´emanazione di un provvedimento volto a
ridefinire la normativa in vigore ovvero a ripristinare quanto
stabilito dal DM 141/99, abrogato dal DPR 81/09.
c. No alle classi differenziali di fatto nelle cosiddette "aule di
sostegno" et similia.

5. NUMERO ALUNNI PER CLASSE

a. Per consentire il raggiungimento del successo formativo a ciascun
alunno i gruppi-classe devono essere numericamente adeguati, ovvero non
devono sussistere situazioni di sovraffollamento. Ne consegue che deve
essere abrogato il DPR 81/09, che introduce parametri che non tengono
in considerazione i bisogni formativi dei singoli alunni, e proposto un
nuovo provvedimento che stabilisca criteri di formazione delle classi
rispondenti alle indicazioni psico-pedagogico-didattiche.

6. CONTINUITÀ EDUCATIVO-DIDATTICA

a. La continuità educativo-didattica deve essere assicurata alla classe
alla quale il docente è stato assegnato.
b. Si rende necessaria la contrattazione con le OO.SS. di categoria per
attribuire ai docenti con incarico a tempo determinato e a tempo
indeterminato:
c. incarichi per ciclo scolastico (secondo l´ordine e/o il grado di
scuola corrispondente).
d. diritto alla mobilità interprovinciale (ad oggi non più consentita
per effetto della norma n. 106 del 12 luglio 2011) alla conclusione di
un ciclo scolastico.

7. FINANZIAMENTI

a. Lo Stato ha l´obbligo costituzionale di assicurare l´istruzione e
l´educazione a tutti i suoi cittadini. Le risorse economiche vanno
pertanto indirizzate alla scuola pubblica statale, in conformità alla
Costituzione.
b. Ne consegue che non possono essere erogati finanziamenti economici
alla scuola privata o paritaria o parificata.

8. SALVAPRECARI

a. Oltre a essere lesivo della dignità del personale docente, questo
provvedimento induce ad attuare pratiche scolastiche discutibili.
b. Le risorse destinate all´attuazione del Salva-Precari vanno
dirottate per l´assunzione di personale docente impegnato in attività
didattiche nelle classi.

9. ORGANICO SCOLASTICO

a. Superamento dell'organico di diritto e dell'organico di fatto nella
direzione della costituzione dell'organico funzionale.

10. FORMAZIONE lingua straniera

a. La formazione per gli insegnanti della scuola primaria per quanto
concerne la lingua straniera non può essere concentrata in un pacchetto
di poche ore. La scuola pubblica deve garantire professionalità
competenti, in grado di consentire agli studenti di apprendere e/o
acquisire la lingua straniera in modo adeguato, secondo i criteri
stabiliti dal Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza
delle lingue(QCER)
b. La formazione degli insegnanti in generale, al fine di adottare la
metodologia CLIL, deve essere attivata subito e l'implementazione del
CLIL deve essere anticipata all'anno venturo a partire dalla scuola
dell´infanzia.

11. Scuole polo e/o Centri territoriali

a. No alle scuole polo.
b. No ai Centri territoriali (CTS) se pensati come una sovrastruttura
che assorbe personale docente distaccato.

12. DDL Aprea.

a. Se ne richiede il ritiro immediato.

13. PDL Formigoni n. 146/2012 art. 8: reclutamento docenti

a. si chiede il ritiro immediato del provvedimento;
b. si chiede che venga respinta, da parte del Miur, ogni possibilità di
sperimentazione in Lombardia di chiamata diretta degli insegnanti.

14. Disegni di legge sostegno (Bevilacqua al Senato, Dima alla Camera)

a. No alla esternalizzazione delle attività scolastiche, in particolare
no alla privatizzazione del sostegno;
b. Ritiro immediato dei DDL depositati presso la VII Commissione
Permanente del Senato (Bevilacqua) e la VII Commissione Permanente
della Camera (Dima e altri).

15. Legge 133/2008

a. Si chiede il ritiro dell´art. 64, Disposizioni in materia di
organizzazione scolastica, Capo II, Contenimento della spesa per il
pubblico impiego, della Legge 6 agosto 2008, n. 133, Conversione in
legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112,
recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la
semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza
pubblica e la perequazione tributaria, pubblicata nellaGazzetta
Ufficialen. 195 del 21 agosto 2008 - Suppl. Ordinario n. 196

16. SITUAZIONE FINANZIARIA CORRENTE DELLE SCUOLE

a. Occorre restituire velocemente i crediti vantati dalle istituzioni
scolastiche che, secondo varie fonti, ammontano ad una cifra vicina al
miliardo di euro.
b. Restituire alla scuola gli 8 miliardi sottratti in questi ultimi tre
anni dalla gestione Gelmini.

17. RECLUTAMENTO

a. No ai concorsi che non selezionano sul saper fare l'insegnante, né
sul saper essere insegnante.
b. Sì ad un piano straordinario di assunzioni che riconduca la
patologia dei 150.000 contratti a tempo determinato, alla fisiologia di
poche migliaia.

18. RICERCA AZIONE, ORIENTAMENTO E CONTINUITÀ

a. Occorre potenziare la ricerca nelle scuole, anche attraverso
un´efficace collaborazione tra scuola, incardinata nel territorio, e
l´Università.
b. Prevedere periodi sabbatici presso le Università al fine di
effettuare attività di ricerca per il personale docente.
c. Maggiore interazione e confronto fra i vari gradi scolastici e tra
scuola e università.

19. SCUOLA DELL'INFANZIA

a. Il dettato costituzionale impone allo Stato di "istituire scuole
statali per tutti gli ordini e gradi", ne consegue l'obbligo di
istituire strutture adeguate in modo da assicurare ai cittadini, che ne
facciano richiesta, di poter usufruire di questo importante servizio,
senza dover attendere in interminabili liste di attesa;
b. rendere obbligatoria la frequenza dell´ultimo anno di scuola
dell´infanzia;
c. essendo diritto delle famiglie trovare accoglienza sul territorio
nella scuola dell'infanzia, tutte le scuole comunali vanno finanziate
al di fuori dei cosiddetti "patti di stabilità".

20. TEMPO PIENO

a. Si richiede il completo ripristino del tempo pieno antecedente la
cosiddetta Riforma Gelmini.
b. Le richieste delle famiglie devono essere completamente soddisfatte
e finanziate dalla fiscalità generale in quanto questo modello
scolastico garantisce migliori prospettive in particolare per le donne.
c. Salvaguardia del tempo pieno e concreta possibilità di istituzione
del tempo pieno in tutte le regioni d´Italia. Nessuna esclusa.

21. SCUOLA PRIMARIA

a. No al maestro unico.
b. Ripristino delle compresenze.
c. No al voto in DECIMI e ritorno alla trentennale esperienza del
giudizio sintetico.

22. LABORATORI NELLA SECONDARIA

a. Ripristino delle compresenze e dei laboratori nella scuola
secondaria di primo e di secondo grado;
b. Ripristino dei laboratori e delle compresenze con gli insegnanti
tecnico pratici nella scuola secondaria di secondo grado.

23. OFFERTA FORMATIVA

a. Aumento del tempo-scuola per gli alunni della secondaria di primo e
di secondo grado.

24. ABITARE LE SCUOLE

a. Riduzione del tempo-cattedra per gli insegnanti over 60, su
richiesta degli stessi, e conseguente impiego in attività di formazione
rivolte a docenti più giovani, condivisione dei materiali e
dell'esperienza, continuità, progettazione d'Istituto, recupero
pomeridiano e attività attinenti la professionalità docente.

25. PIANO STRAORDINARIO DI ASSUNZIONI

a. Superamento dell'organico di diritto/di fatto;
b. Assunzione su tutti i posti vacanti e disponibili nella scuola
primaria;
c. Previa riorganizzazione delle classi di concorso, assunzione su
tutti i posti vacanti e disponibili nella scuola secondaria.
d. Sì all´organico funzionale.

26. EDILIZIA SCOLASTICO

a. Intervenire sulle strutture adottando un piano straordinario di
investimenti per la messa in sicurezza degli edifici scolastici con
criticità strutturali ed ambientali.

27. OBBLIGO SCOLASTICO

a. Elevare l´obbligo scolastico a 18 anni, equiparandolo alla media
europea.
b. No all´assolvimento dell´obbligo scolastico nell´apprendistato.

28. INSEGNANTI DI RELIGIONE CATTOLICA

a. Risulta evidente che gli insegnanti di religione cattolica non
debbano essere retribuiti dallo Stato;
b. per accedere all´insegnamento, appare fondamentale che i docenti di
IRC abbiano acquisito un certo numero di CFU di area trasversale
(pedagogia, psicologia e didattica) e di competenze afferenti alla
tematiche della disabilità, degli alunni con DSA, degli alunni ADHD,
degli alunni con disagio socio-culturale e degli alunni non italofoini;
c. gli scatti di anzianità riconosciuti agli insegnanti precari di IRC
devono essere estesi agli insegnanti di tutte le materie.

La scuola pubblica statale è aperta a tutti: a tutti assicura il
successo formativo.

Noi, che in essa lavoriamo e ci spendiamo quotidianamente, continueremo
ad impegnarci affinché possa, attraverso il nostro contributo,
perseguire le sue finalità. Finalità che, per la loro realizzazione,
necessitano della piena partecipazione della cittadinanza e del
supporto operativo del mondo politico e istituzionale nel suo insieme.
La scuola pubblica chiede di essere sostenuta e potenziata, attraverso
scelte che ne potenzino la qualità, sostenendo le diverse
professionalità in essa impegnate.

Noi, docenti della scuola pubblica italiana, con spirito di
collaborazione e di partecipazione CHIEDIAMO un confronto paritetico e
collaborativo con il mondo politico e delle istituzioni affinché, prima
di operare scelte che investono la scuola nel suo insieme, consultino
le rappresentanze degli insegnanti al fine di costruire una scuola
sempre più rispondente alle sfide dei tempi, adatta alle esigenze degli
alunni e degli studenti che ad essa accedono.

In questa prospettiva, il gruppo promotore, come concordato nel corso
dell´Assemblea, convoca il Tavolo Nazionale Permanente per la Scuola.

Il prossimo appuntamento è a Milano, domenica 1 aprile

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