martedì 20 marzo 2012

Champion Scandicci appello dei lavoratori contro la delocalizzazione



Nuovo sciopero dei lavoratori alla Champion Europe di Scandicci per contrastare la delocalizzazione e gli imposti trasferimenti lavorativi impraticabili socialmente ed economicamente.    
Un ricatto inaccettabile. I lavoratori si appellano alla Provincia di Firenze e all’Istituzioni affinché prevalga una logica di rispetto delle relazioni sindacali, di responsabilità sociale dell’azienda e di attivazione di tutti gli strumenti   di sostegno e tutela. Rifondazione Comunista esprime solidarietà ai lavoratori e chiede alla Provincia di Firenze di fare la propria parte per respingere l’arroganza di una impresa che gioca la delocalizzazione sulla pelle dei lavoratori.




I lavoratori di Champion Europe affermata azienda nel settore del’abbigliamento sportivo, proclamano un nuovo stato di agitazione, per contrastare la delocalizzazione e gli impossibili trasferimenti a Carpi nella sede Emiliana. In più contesti abbiamo rilevato che questa dismissione si rivela essere una decisione grave e inopportuna poiché come sta accadendo  mette a serio rischio la tenuta dei livelli occupazionali e gli assetti produttivi di un territorio già colpito duramente da una progressiva desertificazione di imprese, proprio in uno dei settori come quello della moda che è un volano dell’economia scandiccese
Questo nuovo sciopero conferma il fatto che oramai ogni decisione è già stata presa sulla testa dei lavoratori e che il processo di trasferimento delle attività è in atto da parte  una azienda, che  con arroganza non ha brillato né sul piano della trasparenza né tanto meno su quello della responsabilità sociale, e ha  perseguito la propria strada non confrontandosi con le proposte dei sindacati e dei lavoratori.
Da qui l’appello dei lavoratori e della Filcams Cgil  laddove dichiarano «Questa azienda non fa accordi e noi continuiamo a opporci per questo atteggiamento insostenibile. Chiederemo alla Provincia di aprire un tavolo comune per aiutare i lavoratori».  Grave il fatto che l’intransigenza datoriale arrivi persino a negare la disponibilità ad attivare ammortizzatori sociali, considerando che i trasferimenti obbligatori - pena la perdita del posto di lavoro-  sono socialmente inaccettabili per chi ha problemi di carico familiare e di natura economica.

Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista
nell’esprimere la piena solidarietà ai lavoratori della Champion Europe, interessati da una pesante delocalizzazione di attività e coinvolti in una insostenibile precarizzazione occupazionale e salariale,
nel dichiarare il proprio sostegno alla vertenza e alle mobilitazioni e scioperi, a fronte dei gravi comportamenti assunti dalla azienda in materia di occupazione lavoro, salari e diritti, 
rinnovano l’appello lanciato alle Istituzioni da parte dei lavoratori e sindacati  di un proprio e convinto intervento
chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire su quanto sta avvenendo nello stabilimento di Scandicci sul versante delle attività produttive, sull’occupazione e diritti dei lavoratori e sulla delocalizzazione e cosa ha intenzione di fare l’Amministrazione provinciale per aiutare i lavoratori  e far ripartire corrette relazioni sindacali.
Infine chiediamo di sapere se prima del 26 marzo prossimo le Istituzioni – Regione Toscana, Provincia di Firenze, Comune di Scandicci -  possano  costringere l’azienda  a attivare percorsi di tutela e sostegno dei lavoratori che non possono o  vogliono trasferirsi in Emilia Romagna




Andrea Calò  Lorenzo Verdi

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