Nuovo sciopero dei lavoratori alla Champion Europe di Scandicci per contrastare la delocalizzazione e gli imposti trasferimenti lavorativi impraticabili socialmente ed economicamente.
Un ricatto inaccettabile. I lavoratori si appellano alla Provincia di Firenze e all’Istituzioni affinché prevalga una logica di rispetto delle relazioni sindacali, di responsabilità sociale dell’azienda e di attivazione di tutti gli strumenti di sostegno e tutela. Rifondazione Comunista esprime solidarietà ai lavoratori e chiede alla Provincia di Firenze di fare la propria parte per respingere l’arroganza di una impresa che gioca la delocalizzazione sulla pelle dei lavoratori.
I
lavoratori di Champion Europe
affermata azienda nel settore del’abbigliamento sportivo, proclamano un nuovo
stato di agitazione, per contrastare la delocalizzazione e gli impossibili
trasferimenti a Carpi nella sede Emiliana. In più contesti abbiamo rilevato che
questa dismissione si rivela essere una decisione grave e inopportuna poiché come sta accadendo mette a serio rischio la tenuta dei
livelli occupazionali e gli assetti produttivi di un territorio già colpito
duramente da una progressiva desertificazione di imprese, proprio in uno dei
settori come quello della moda che è un volano dell’economia scandiccese
Questo nuovo
sciopero conferma il fatto che oramai ogni decisione è già stata presa sulla
testa dei lavoratori e che il processo di trasferimento delle attività è in
atto da parte una azienda, che con arroganza non ha brillato né sul
piano della trasparenza né tanto meno su quello della responsabilità sociale, e
ha perseguito la propria strada
non confrontandosi con le proposte dei sindacati e dei lavoratori.
Da qui
l’appello dei lavoratori e della Filcams Cgil laddove dichiarano «Questa
azienda non fa accordi e noi continuiamo a opporci per questo atteggiamento
insostenibile. Chiederemo alla Provincia di aprire un tavolo comune per aiutare
i lavoratori». Grave il fatto che
l’intransigenza datoriale arrivi persino a negare la disponibilità ad attivare
ammortizzatori sociali, considerando che i trasferimenti obbligatori - pena la
perdita del posto di lavoro- sono
socialmente inaccettabili per chi ha problemi di carico familiare e di natura
economica.
Gli scriventi
Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista
nell’esprimere la piena
solidarietà ai lavoratori della Champion Europe, interessati da una pesante
delocalizzazione di attività e coinvolti in una insostenibile precarizzazione
occupazionale e salariale,
nel dichiarare il
proprio sostegno alla vertenza e alle mobilitazioni e scioperi, a fronte dei
gravi comportamenti assunti dalla azienda in materia di occupazione lavoro,
salari e diritti,
rinnovano l’appello
lanciato alle Istituzioni da parte dei lavoratori e sindacati di un proprio e convinto intervento
chiedono al Presidente
della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire su quanto sta
avvenendo nello stabilimento di Scandicci sul versante delle attività
produttive, sull’occupazione e diritti dei lavoratori e sulla delocalizzazione
e cosa ha intenzione di fare l’Amministrazione provinciale per aiutare i
lavoratori e far ripartire
corrette relazioni sindacali.
Infine chiediamo di
sapere se prima del 26 marzo prossimo le Istituzioni – Regione Toscana,
Provincia di Firenze, Comune di Scandicci - possano
costringere l’azienda a
attivare percorsi di tutela e sostegno dei lavoratori che non possono o vogliono trasferirsi in Emilia Romagna
Andrea Calò Lorenzo Verdi
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