Lazzi dismette a Firenze. A rischio l'occupazione dei i 20 lavoratori
delle officine: l'azienda dichiara di voler spostare l'attività a Lucca. A
rischio licenziamento anche una parte dei dipendenti di Lazzi Turismo. Per
Rifondazione Comunista si tratta di un ricatto inaccettabile che le
amministrazioni locali debbono contrastare con tutti i mezzi. Domanda di
attualità art. 39 del Regolamento del Consiglio Provinciale.
Smentendo le ipotesi avanzate nel corso delle
trattative in corso, Lazzi dichiara di voler trasferire a Lucca tutti gli
operai delle officine di Firenze. Un ricatto inaccettabile per i lavoratori che
denunciano una totale mancanza di
certezze riguardo al loro futuro occupazionale.
A seguito delle recenti arbitrarie scelte compiute
dalla società Lazzi, la vendita di Lazzi Turismo a Toscana Bus e la vendita
della sede di via Mercadante, le prospettive dei lavoratori apparivano già a
forte rischio. L' ipotesi inizialmente avanzata, sulla quale i sindacati erano
disposti a trattare, prevedeva una ricollocazione dei lavoratori presso la
newco Cap-Lazzi ma la nuova posizione espressa dalla proprietà rimette in
discussione tutto il percorso fino ad oggi compiuto.
Manca, a detta dei sindacati, chiarezza sulla
direzione che l'azienda vorrà intraprendere e ciò apre scenari inquietanti per
i lavoratori che vedono oggi a forte rischio il loro futuro occupazionale dato
che, per molti, la richiesta di trasferimento a Lucca risulta oggettivamente
inaccettabile.
E la preoccupazione non riguarda soltanto i
meccanici rimasti a Firenze ma anche i lavoratori di Lazzi Turismo minacciati
dallo spettro degli esuberi dalla nuova proprietà di Toscana Bus che, proprio
di recente, nel negare il riconoscimento degli integrativi per i 38 dipendenti
provenienti da Lazzi, avrebbe così commentato la vicenda dell'assorbimento dei
lavoratori: “era un'azienda in perdita e noi la
dobbiamo ristrutturare. Dei 38 dipendenti, una decina sono impiegati. E' ovvio
che qualche esubero ci sarà, ma il numero è ancora da definire”.
Gli scriventi Consiglieri
Provinciali di Rifondazione Comunista, da tempo impegnati a contrastare i tagli
e ridimensionamenti sul Tpl e le conseguenti ricadute negative sui pendolari e
sull'occupazione, a fronte di politiche aziendali che ridisegnano i propri
assetti a discapito dei lavoratori e dello stesso lavoro, nell'esprimere la
piena solidarietà ai lavoratori delle officine Lazzi e agli ex dipendenti di
Lazzi Turismo, chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e
all'Assessore competente di riferire sulla dismissione annunciata da Lazzi e
sulle pesanti ricadute occupazionali nonché sulla vicenda riguardante i
preannunciati esuberi da parte di Toscana Bus. Chiedono altresì di sapere se
sulla vicenda sia stata investita l'amministrazione provinciale e cosa essa
intenda fare per tutelare i diritti e il lavoro contrastando i processi di
accentramento e razionalizzazione che guardano solo al mercato e al profitto.
Andrea Calò
Lorenzo Verdi
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