Sopralluogo del curatore fallimentare
nello storico stabilimento
delle Ceramiche della Brunelleschi alle Sieci. Nella più totale incuria e mancanza di
controlli la fabbrica è stata derubata di attrezzature materiali.
Rifondazione Comunista nell'esprimere la
piena solidarietà ai lavoratori invita la Provincia di Firenze a farsi parte
attiva nella tutela del marchio “Ceramiche Brunelleschi” e dei diritti dei lavoratori ancora in
cassa integrazione.
Domanda di attualità art. 39 del Regolamento
del Consiglio Provinciale.
Sopralluogo del
curatore fallimentare e dei responsabili dell'istituto vendite giudiziarie nello
storico
stabilimento delle Ceramiche della Brunelleschi alle
Sieci. Tra pochi giorni , si conoscerà la data
dell'asta, che dovrebbe tenersi a fine marzo, a seguito del fallimento delle
Ceramiche. Nel bando verranno inseriti quasi sicuramente i vecchi impianti, i
magazzini e tutti i macchinari di proprietà Brunelleschi,che nella verifica
fatta ieri è stato scoperto che lasciati all’incuria e all’abbandono sono stati
derubati di attrezzature e materiali, nella più completa mancanza di controlli.
Ma grande è la preoccupazione anche per il destino
dei 30 lavoratori ormai da anni in cassa integrazione e nel quale era stato
richiesto alla cordata delle banche e alla stessa proprietà il massimo
della responsabilità sociale sia
per consolidare il debito sia per rilanciare le attività di uno stabilimento
che sul mercato continua a rappresentare a tutt'oggi un prodotto di qualità.
Infatti le banche stanno
prendendo tempo sulla ristrutturazione del debito, dal quale dipende il futuro
della società che è proprietaria, oltre che della Brunelleschi, anche del nuovo
impianto della Massolina (mai entrato
in funzione) e dei preziosi terreni delle Sieci, nell'area
della vecchia fornace esiste un appetito speculativo della proprietà a
realizzare un cospicuo complesso abitativo fino ad ora bloccato da un vincolo sull'area posto
dall'Amministrazione Comunale di Pontassieve.
Ed è
proprio il nuovo stabilimento di Pelago e il celebre marchio “Ceramiche
Brunelleschi”, i due elementi che potrebbero permettere il rilancio delle
attività da parte di nuovi imprenditori. Rifondazione Comunista si chiede quali
sono le intenzione della proprietà in relazione a questi due elementi, in
particolare la proprietà del marchio?
Vorremmo capire se anche lo storico marchio finirà
subito al miglior offerente o si tenterà di reinvestirlo come garanzia di un
rilancio produttivo sul territorio?
Il gruppo
provinciale di Rifondazione Comunista nell'esprimere la piena solidarietà ai 30
lavoratori della Brunelleschi che da anni sono nell’incertezza e precarietà
della cassa integrazione, nel ribadire il proprio sostegno politico e
istituzionale alla complessa
vertenza chiede al Presidente
della Provincia di Firenze e all'Assessore competente di riferire su quali sono
gli scenari che si prospettano quando tra pochi giorni si aprirà l’asta
giudiziaria a seguito del fallimento delle Ceramiche Brunelleschi. Quali sono le garanzie per
i lavoratori a tutt’oggi in cassa integrazione e cosa intende fare l'Amministrazione Provinciale unitamente
al Comune di Pontassieve e alla
Regione Toscana per tutelare e salvaguardare i lavoratori, sostenere i salari e
i redditi. Infine chiediamo di sapere quali azioni verranno messe in essere
anche dalla Giunta Provinciale di concerto con gli altri Enti Locali, sul versante del rilancio
delle attività produttive, per contrastare la desertificazione del territorio e
contribuire a proteggere un
marchio prestigioso che diventi
esso stesso veicolo per il rilancio di lavoro e occupazione nell’area.
Andrea Calò Lorenzo Verdi
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