giovedì 6 ottobre 2011

Il 15 ottobre: una lotta globale contro il sistema globale delle Banche


Il 15 ottobre: una lotta globale contro il sistema globale delle Banche

http://www.rifondazionecampi.org/index.php?option=com_content&view=article&id=223%3Ail-15-ottobre-una-lotta-globale-contro-il-sistema-globale-delle-banche&catid=39%3Acomunicati&Itemid=67

Il 15 ottobre è convocata una manifestazione nazionale a Roma. Ma non si tratterà di una manifestazione nazionale e non si terrà solo a Roma. In tutte le piazze del mondo, il 15 ottobre sarà la giornata dell’indignazione. 
Chiederemo naturalmente che il Governo Berlusconi vada a casa. Ma non protesteremo contro questo o quel Governo. In tutto il mondo si protesterà contro l’intero sistema.
Il motivo è semplice. Siamo di fronte ad una crisi epocale del capitalismo. Una crisi che supera per profondità quella del 1929. Il fallimento del sistema è sotto gli occhi di tutti e, in maniera più o meno consapevole, si diffonde nella società la sensazione che solo un cambiamento radicale possa salvarci dal suo crollo. Dopo le rivoluzioni in Egitto e in Tunisia, c’è stato un movimento di massa in Spagna e poi addirittura in Israele e in questi giorni negli Stati Uniti. Alcuni temi tornano ormai insistentemente nelle diverse mobilitazioni: 1- Noi il debito non lo paghiamo. Il debito pubblico è stato creato dal capitale privato e in particolare negli ultimi due anni dai soldi pubblici bruciati per ripianare i buchi della grande finanza. Solo Europa e Usa hanno speso 5800 miliardi di euro negli ultimi due anni per sovvenzionare Banche e grandi istituti finanziari. Ora la stessa finanza mondiale pretende di incassare lauti interessi sul debito pubblico, distruggendo ogni forma di stato socialie. Non abbiamo creato il debito e non abbiamo intenzione di pagarlo.
2- Spesa sociale invece di spesa militare. Solo in Italia 27 miliardi di euro di spese militari nel 2010. Ritiriamo le truppe da ogni teatro di guerra e usiamo i soldi risparmiati per pensioni, scuola e sanità.
3-No alle privatizzazioni, sì ai beni comuni. Le privatizzazioni hanno fallito ovunque, rendendo i servizi essenziali inefficienti e costosi. Ferrovie, Telecom, Alitalia, sanità, pensioni: tutto quanto è stato privatizzato negli ultimi 20 anni deve essere rinazionalizzato. Contemporaneamente vanno difesi i beni che rimangono pubblici: acqua, trasporti ecc.
4- Salvare l’ambiente dalla distruzione capitalista. In nome del massimo profitto, continua la follia nucleare, l’utilizzo del petrolio, l’aumento dell’inquinamento, della produzione di rifiuti e le grandi opere come la Tav. In nome del nostro futuro, è necessario invece fermare la follia capitalista.
5- Democrazia diretta e reale. In ogni paese capitalista la democrazia si rivela una farsa dove ogni 5 anni sei chiamato a votare chi ti rappresenterà meno peggio. Ovunque si sono consolidati due poli politici che si alternano continuando però a fare gli stessi interessi economici. Per questo il problema non è scegliere il meno peggio, ma costruire un fronte politico che si basi sui ceti popolari e che si ponga l’obiettivo di farne gli interessi.

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