RIFONDAZIONE: "PERCHÉ ABBANDONIAMO
IL CENTROSINISTRA CITTADINO"
Cirticità:
dalla nascita di Sel all'adesione alla coalizione elettorale
SIENA. Il Circolo di Siena del
Partito della Rifondazione Comunista, a partire dall'ultimo congresso, si è
interrogato più volte sulle ragioni dei poco brillanti risultati elettorali
delle elezioni amministrative dello scorso anno, e su quelle, altrettanto
importanti, della crisi della militanza nel nostro partito. Il circolo deve
fare i conti con alcuni avvenimenti politici che si sono verificati, alcuni dei
quali dipendenti ed altri indipendenti dalla nostra volontà.
Il
primo di questi avvenimenti è stato la scissione di una parte della nostra base
di militanza (con la nascita di SEL), che ha determinato un restringimento
della nostra capacità di agire politicamente e di interagire con la
cittadinanza.
L'evoluzione
del contesto politico cittadino, nazionale ed internazionale riteniamo non
offra più le condizioni fondamentali e i requisiti minimi per una nostra
partecipazione ad alleanze di governo con il Partito Democratico. Sul versante
cittadino ciò non è possibile a causa delle prassi messe in atto nel territorio:
la politica dell'edilizia nel territorio comunale (eccessivo numero di nuovi
edifici che spesso rimangono inutilizzati e scarsa attenzione al riutilizzo
pubblico di vecchi contenitori, ultimo il caso dell'ex-cinema Moderno); la
gestione di Banca e Fondazione MPS (sempre più espropriati alla collettività);
l'Università (la cui crisi non è determinata dal caso, ma ha responsabilità
emerse anche su articoli di stampa); e infine neppure una parola sul rispetto
dell'esito referendario relativo ai Beni Comuni, l'acqua in primo luogo. Sul
versante nazionale l'appoggio incondizionato del PD al governo Monti, che
taglia senza tregua risorse e diritti alle fasce deboli della popolazione. In
campo internazionale non c'è cenno a cambiamenti, con l'aspetto della convenienza
economica che detta la linea della politica estera (sostegno a tutte le guerre
che rafforzano la supremazia ?occidentale? con l'appoggio o addirittura
l'iniziativa del presidente Napolitano e per contro l'attenzione selettiva alla
violazione dei diritti umani a seconda di chi la esercita; il caso più
emblematico è lo strangolamento della popolazione palestinese in primis quella
della Striscia di Gaza, che nessuno vede).
A
noi sembra comunque impossibile dividere responsabilità con un partito che a livello
nazionale sostiene di dover tagliare i servizi che dovrebbe erogare a livello
locale, con un gioco delle parti che servono solo a nascondere le
responsabilità, senza parlare del tema NO TAV, che vede sindaci contrari al
distruttivo e costoso progetto, e una direzione nazionale dello stesso partito
che lo sostiene e lo vuole imporre con la forza.
Francesco
Andreini - segretario PRC Circolo di Siena
Nessun commento:
Posta un commento