venerdì 30 agosto 2013

Giù le mani dalla Siria!

Giù le mani dalla Siria!

Grandi manovre nel Mediterraneo della flotta Usa in preparazione di un attacco alla Siria mentre i vecchi colonialisti inglesi e francesi fanno da apripista contro un paese che costituisce una diga contro l’espansionismo statunitense in Medio Oriente e contro il progetto sionista del “Grande Israele”.
Si prepara una guerra con presupposti simili a quelle passate ma le cui conseguenze saranno ben peggiori. Ancora la strategia scellerata USA/UE per il controllo del "Nuovo Medio Oriente" sfrutta la carta della guerra dopo aver tentato di inserire le nefandezze dei "ribelli" all'interno del quadro delle proteste popolari inscenate in altri paesi del Mediterraneo, provocherà un crescendo incontrollabile di focolai di integralismo. Anche Russia e Cina non staranno a guardare.
Sono oltre due anni che dall’esterno si alimenta la rivolta contro la Siria e il suo governo - secondo il quotidiano francese Le Figaro, i gruppi di “rivoltosi”, o meglio mercenari, sarebbero addestrati dai nordamericani in Giordania e passerebbero il confine con la complicità di forze israeliane e giordane – solo il 17 agosto scorso sarebbe entrato in Siria un gruppo di 300 uomini.
È un dejà vu, si agita lo spettro dell’uso di armi chimiche per giustificare l’intervento e distruggere interi paesi, uccidere intere popolazioni civili per rapinare le loro risorse, saccheggiare, rintuzzare i movimenti rivoluzionari e tutelare i loro interessi strategici nella regione ed espandere l’aggressione contro l’Iran.
Una sperimentata pratica come nel 1999 con il “modello Kosovo” dove la Nato intervenne senza neppure la legittimazione formale dell’Onu, giustificazioni come 10 anni fa in Iraq, prepotenze come più recentemente in Libia.  
È urgente mobilitarsi contro l’intervento militare in Siria sotto qualsiasi forma si presenti perché è una guerra reazionaria e imperialista condotta da potenze e monopoli con a capo Usa e UE che rischia l’estensione del conflitto ben oltre il Medio Oriente.
Al tempo stesso lottiamo contro il governo Letta-Alfano che sarebbe coinvolto direttamente come lo è stato per l’Afghanistan, l’Iraq, la Jugoslavia, la Libia con un ulteriore peso economico (anche attraverso il rincaro delle vertiginose spese militari già aumentate di 5,5 miliardi dal governo delle “larghe intese”) e che graverebbe ancora sulla classe lavoratrice e le masse popolari italiane, sempre più orfane di una rappresentanza a sinistra che prenda chiare posizioni riguardo alla difesa dei popoli che subiscono le guerre imperialiste.
La guerra è la soluzione dell’Imperialismo alla propria crisi. La lotta per l’emancipazione e il socialismo e la Resistenza sono la risposta dei popoli.
Continuiamo la battaglia contro le basi Usa e Nato nel nostro territorio - strumenti di aggressione delle avventure militari -; contro le missioni militari all’estero e per l’uscita dell’Italia dalla Nato e dall'Unione Europea. Contro l’imperialismo della UE e del nostro Governo ribadendo che il nostro Paese deve rimanere fuori da questa prova di forza anche con l’intervento Onu.
Come comunisti difendiamo la sovranità nazionale e l’indipendenza della Siria come l’autodeterminazione di tutti i popoli, a fianco della eroica Resistenza Palestinese. Per mobilitare un ampio fronte contro la guerra in Siria che veda i comunisti, gli antimperialisti, le forze democratiche e progressiste battersi contro un intervento criminale che provocherà maggiori sofferenze alle popolazioni aggredite mettendo a rischio la stessa pace del mondo. 
Comitato Comunista “Fosco Dinucci”
(Firenze)

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