n+1Rivista sul "movimento reale che abolisce lo stato di cose presente" |
Newsletter numero 211, 27 ottobre 2014 Supplemento alla rivista n+1 Direttore responsabile: Diego Gabutti Registrazione al tribunale di Torino n. 5401 del 14 giugno 2000 Numeri arretrati della newsletter Tutti i numeri della rivista n+1 QuinternaLab n+1 su Twitter n+1 su Facebook Sul fronte di Ebola Se la mortalità media è del 68%, se ci sono finora 10.000 casi accertati e 4.800 morti, vuol dire che di questi ultimi ne mancano al macabro appello 2000. Per il momento l'epidemia è circoscritta. I 18 casi registrati fuori dall'Africa hanno dimostrato che misure opportune abbattono drasticamente il tasso di mortalità. Ma il pericolo è ancora molto grave: è facile mettere in quarantena un piccolo villaggio isolato; impossibile una megalopoli. Quando il virus è arrivato a Lagos, Nigeria, ad esempio, c'è stato un momento di terrore. Il paese ha 160 milioni di abitanti. Nella capitale, Lagos, ce ne sono 21 milioni. Mobilissimi anche all'estero. Se non si fossero trovati i contagiati, sarebbe stata una catastrofe immane. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un allarme rosso. I malati erano 19 e sono stati trovati tutti. I morti sono stati 12. Successo dell'ordine capitalistico? Nemmeno per sogno. L'OMS è un organismo internazionale che si muove secondo logiche legate agli obiettivi. Per sua natura non può sottostare a leggi, poteri o interessi nazionali. Deve anzi dare ordini alle nazioni, pianificare centralmente comportamenti sociali. La posta in gioco non è quantificabile, se viene superata una soglia, l'epidemia sfugge al controllo e i morti potrebbero diventare miliardi. L'OMS è costretta nei fatti a superare i paradigmi capitalistici. 1997: Utopia, scienza, azione Non-crescita = capitalismo cadavere Il Fondo Monetario Internazionale ha lanciato l'ennesimo allarme (dopo OCSE, BRI, BCE e vari economisti): la crescita dei maggiori paesi è troppo lenta, tanto da compromettere il previsto recupero parziale rispetto all'inizio della cosiddetta crisi (2008). Germania, Giappone e Brasile, che dovevano trainare la ripresa, si sono invece dimostrati dei freni. Solo tre paesi supereranno, alla fine dell'anno, il 2% di incremento del PIL: Cina, Gran Bretagna, Stati Uniti. Guarda caso, tre paesi che hanno potuto godere di una posizione di rendita: gli anglosassoni in quanto attrattori di capitale fittizio dal mondo; i cinesi in quanto detentori di buona parte del debito americano, comprata con il surplus derivato dalla produzione industriale (situazione che già rappresentò, trent'anni addietro, la morte economica del Giappone). 2008: Un modello dinamico di crisi Il fu modello renano Anche la Germania incomincia a perdere colpi, ma per diversi anni, in un continente a crescita bassa e disoccupazione alta, è rimasta un'eccezione. Noi abbiamo sostenuto da sempre che la Germania, paese giovane, era mediamente riuscita a limitare la composizione organica del capitale, a tenere alta artificialmente l'occupazione e quindi a sostenere il saggio di profitto. La struttura del salario, frutto della co-determinazione (mitbestimmung) con i sindacati, consentiva di distribuire il reddito secondo il principio della "propensione marginale al consumo", vale a dire che una quota del valore prodotto veniva indirizzata ai consumi invece che al capitale finanziario. Adesso quattro economisti tedeschi (Christian Dustmann, Bernd Fitzenberger, Uta Schönberg, Alexandra Spitz-Oener) hanno condotto una ricerca per il CEPR (Centre for Economic Policy Research) in cui dimostrano che il motore essenziale del "modello renano" è stata la possibilità di contenere la disoccupazione con una politica di alti salari per una élite di lavoratori e contemporaneamente bassi salari per la massa della manodopera non qualificata. In tale contesto la massiccia immigrazione turca e l'annessione della Germania Est hanno rappresentato una piccola Cina in casa. Infatti la parola magica della ricerca è offshoring, "effetto delocalizzazione". Negoziata con sindacati completamente asserviti al progetto ("struttura autonoma delle istituzioni dedicate al mercato del lavoro") la cinesizzazione interna ha prodotto un effetto che Marx elenca tra le "cause antagoniste alla caduta del saggio di profitto". 2014: Controtendenza alla caduta del saggio di profitto in Germania Venus Project Era un piccolo gruppo di tecnici. I suoi membri sembravano dei fuori-di-testa visionari, con le loro città in computer grafica, i progetti avveniristici, la società in regola con l'equilibrio termodinamico, l'anti comunismo ideologico e il comunismo di fatto. Sembravano gli inventori dell'ennesima americanata, fra la neo-religione e la dinamica dei sistemi, fra la fantascienza e l'ingegneria sociale. Un non-partito. Un organismo leaderlessanche se posto sotto l'egida di un guru che dall'alto dei suoi 98 anni emanava rassicurante saggezza. Poi hanno incominciato a fare proseliti, a fondare sedi, a tenere corsi e anche a raccogliere soldi. La loro pagina in inglese su Facebook ha raggiunto i 180.000 seguaci e adesso si propongono di realizzare un network internazionale. Quando è esploso il movimento Occupy Wall Street l'hanno appoggiato e nello stesso tempo criticato perché non aveva uno sbocco programmatico e organizzativo. Ma anche loro sono di fronte a un bivio: a che serve un "movimento" se ha un progetto sociale per il futuro ma non definisce il percorso per giungervi? 2009: Uno spettro si aggira per la Rete 2011: Occupy the World together 2014: Marcati sintomi di società futura L'incompenetrabilità dei corpi Parola d'ordine: moltiplicare per dieci il numero dei manifestanti. Si sa che a una manifestazione affollata ci sono in media non più di 4 persone al metro quadro. Questa volta ne hanno infilate 23,4. Piazza San Giovanni copre 42.700 metri quadri, per riempirla tutta ci vorrebbero 170.800 persone. Ma le migliaia di foto sono assolutamente impietose, la piazza non è mai stata piena. Anzi, lontano dal palco era quasi vuota. E allora, si dirà, tanto alle cifre ufficiali non crede nessuno. C'è però una realtà soggiacente a questi balli dei numeri: gli organizzatori sanno che piazzate del genere sono processioni inconcludenti, che hanno l'unico scopo di fare pressione a sostegno di giochi politici. Gli stessi organizzatori sarebbero terrorizzati da una reale decuplicazione dei numeri, da un reale milione di proletari caparbiamente intenzionati a concretizzare quel che inalberano sui cartelli, qualunque cosa sia. 2002: Una storia infinita di "articoli 18" Il mio bambino È il quarto livello della PMA, Procreazione Medicalmente Assistita. I primi tre riguardano tecniche di fecondazione ottenute con cellule dei coniugi, il quarto con cellule provenienti da terzi. In Italia al momento è vietato. Come al solito ciò scatena l'opinione di tutti, e via con le partigianerie. Proponiamo allo Stato di abolire tutti e quattro i livelli di PMA. Chi vorrà un figlio suo e non potrà farlo, ne acquisterà uno già fatto ad un apposito mercato statale, che a sua volta si approvvigionerà fra i sette miliardi di bipedi che sovraffollano il Pianeta. Richiedendo fattura la si potrà esibire come valido certificato di proprietà sul marmocchio. Come campagna promozionale si potrà lanciare ogni tanto lo slogan "Due al prezzo di uno". 2005: Una vita senza senso No, non c'è petrolio per tutti e per sempre Qualcuno potrebbe dirci: avete visto? Le vostre previsioni basate sul picco petrolifero, sulla teoria marxiana della rendita, sulla scarsità relativa degli idrocarburi si sono rivelate false. Gli Stati Uniti hanno raggiunto l'autosufficienza energetica, fra poco produrranno come l'Arabia Saudita e altri giacimenti sono stati scoperti un po' dovunque. I giapponesi stanno per sfruttare l'enorme energia contenuta nell'idrato di metano e si fa strada la teoria dell'autogenerazione degli idrocarburi nella crosta terrestre. Insomma, c'è petrolio per tutti e per sempre, non vedete che sta scendendo il prezzo? È vero, il prezzo del Brent è oggi 86 dollari (era arrivato a 147). Un momento però: la crisi congela la domanda, se il prezzo scende ancora un po' chiuderanno i pozzi del Mare del Nord e del Mare di Barents e in tutti quei luoghi dove non converrà più estrarlo. Finirà anche la cuccagna apparente del petrolio da fracking, processo ancora più costoso. E non si sfrutterà l'idrato di metano, costoso e pericoloso sia da estrarre che da manipolare. Quello del Brent è il prezzo di riferimento, giusta la teoria della rendita, e quest'ultima è sovrapprofitto, il quale a sua volta è sfruttamento di forza lavoro. Non sembra proprio che la prospettiva sia quella di un radioso futuro energetico! 2012: Numero speciale sull'energia Confusione sistemica Engels diceva, commentando la politica di Bismarck, che il nostro nemico di classe è comunque costretto a lavorare per noi. Non sappiamo se in giro c'è lucidità sociale a sufficienza per accorgersi che, mentre la piazza difendeva "diritti" giuridico-sindacali (Marx: effimeri), parte della borghesia riunita alla Leopolda era costretta a dichiarare, per bocca del capo del governo, che avrebbe varato una legge per dare un salario ai disoccupati, rivendicazione storica del movimento operaio. Lo farà ovviamente al risparmio, nel tentativo di superare la costosissima confusione sistemica in cui stanno precipitando gli stati, ma lo farà. Dimostrando che un movimento storico non lo ferma nessuno, tanto meno la pletora di partiti e partitini, sindacati e sindacatini immersi nel "tira a campà" da azzeccagarbugli. 1992: Il Diciotto Brumaio del Partito che non c'è 2011: Il piccolo golpe d'autunno 2011: La classe dominante italiana a 150 anni dalla formazione del suo stato nazionale Lavoratori del sesso unitevi! Valentina Nappi lavora per il cinema. Genere: erotico (altrimenti detto "por11ografico"). Ha scritto un lungo articolo sul sito di MicroMega nel quale si dichiara antifascista, ma non come quelli che credono di esserlo "in assenza di fascismo". La ragazza considera il fascismo un fatto concreto, e secondo lei è più rivoluzionario il capitalismo centralizzato post-borghese che non l'avido parassitismo dei liberal bottegai col SUV. Fa un po' di confusione col comunismo, ma la reazione sprezzante non entra nel merito: che si occupi del suo mestiere e lasci perdere la politica. Il suo mestiere? Mah. Per i comunisti non degenerati il nocciolo della "questione sessuale" è costituito dal millenario percorso verso l'autonomizzazione del sesso dalla riproduzione biologica. Per Engels la famiglia si estinguerà con la proprietà e lo stato. Su questo passaggio Valentina è in regola: ritiene che la sfera sessuale sia "un sapere pratico che si giova della trasmissione pubblica", specie con l'evoluzione dei mezzi attuali. "Chi mi critica non è un comunista futurista ma un catto-eco-noglobal-scemo-pseudocomunista nostalgico di fantomatici sani rapporti umani premoderni". 2003: Abolizione dei mestieri e della divisione sociale del lavoro |
NEWS DAL WEB Oltre la competizione: il cervello sociale 57° incontro redazionale - Resoconto L'Fmi taglia le stime di crescita globali Istat, salari fermi Generazione (senza) lavoro No al Jobs Act, Fiom e studenti in piazza News #logistica Operai occupano consiglio comunale Terni #Livorno. Appello per uno sciopero cittadino unitario [Livorno] TRW. Lo sciopero del 29 è stato convocato? La Cgil in piazza contro il governo Camusso: pronti anche a sciopero Il discorso conclusivo di Matteo Renzi alla Leopolda Black Friday 2014 Germania bloccata dagli scioperi Thousands of Hungarians protest Oggi il fascismo si chiama anticapitalismo Neanderthal-Sapiens: l’incrocio di Dna avvenne 50-60 mila anni fa Ebola, in Nigeria nessun caso da 42 giorni *** |
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lunedì 27 ottobre 2014
N+1 Newsletter numero 211, 27 ottobre 2014
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