venerdì 12 dicembre 2014

Diritto alla casa. Mozione di Monica Sgherri.

Diritto alla casa. Mozione di Monica Sgherri.

impegna la Regione Toscana a chiedere modifiche sostanziali alle norme nazionali: no alla vendita all’asta del patrimonio residenziale pubblico e alla negazione della residenza e dei diritti collegati.

Firenze, 11 dicembre Il governo sta facendo di tutto per far esplodere l’emergenza abitativa negando, con il Decreto Lupi e i decreti di attuazione, il diritto primario alla casa. Emergenza abitativa che, con la crisi economica, è già diventata gravissima anche in Toscana, prova né l’esponenziale aumento dei provvedimenti di sfratto per morosità incolpevole. Ma prova ne sono anche i veri e propri drammi che ci sono stati raccontati dalla delegazione del movimento di lotta nell’incontro con i Capogruppo regionali qualche giorno fa, a seguito della loro manifestazione sotto la sede del Consiglio regionale. Invece di dare risposte il governo agisce, con il decreto Lupi, da una parte con una logica securitaria folle e incostituzionale negando a chi occupa per necessità (o vivere per strada o occupare), diritti fondamentali qualli gli allacci a acqua gas, luce ma, soprattutto negando la residenza e conseguentemente il diritto ai bambini di potersi iscrivere a scuola. Dall’altra ponendo all’asta il patrimonio residenziale pubblico mettendo in gravissima difficoltà gran parte degli attuali affittuari che rischiano di non avere più la sicurezza di una casa, perché non hanno i soldi per comprarla o per pagare affitti esosi. La nostra Regione agisca nei confronti del governo nazionale per modificare la normativa nazionale, affinché non si continui nella logica “persecutoria” riguardo alla negazione del diritto alla residenza, garantito costituzionalmente. Agisca parimenti per chiedere il ritiro del decreto attuativo che prevede la vendita generalizzata all’asta del patrimonio residenziale pubblico. Così Monica Sgherri – esponente di Rifondazione Comunista e capogruppo in Consiglio Regionale – riguardo agli impegni chiesti alla Giunta toscana contenuti nella mozione presentata oggi. Mozione che andrà in discussione nella prossima seduta del Consiglio. Non agire – prosegue Sgherri – tutte le strade per fermare questa vera e propria “dichiarazione di guerra” nei confronti delle fasce sociali più deboli significherebbe farsi corresponsabili di una situazione di vera e propria “barbarie sociale” che nega i diritti minimi e primari della persona. L’auspicio – conclude Sgherri – è che la mozione trovi un ampia condivisione dei consiglieri regionali.  

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