Per la partecipazione allo sciopero generale e oltre
Appello per uno spezzone nel corteo del 12 dicembre
Qualsiasi sia la nostra valutazione – e la nostra è irreversibilmente critica – delle direzioni sindacali che hanno convocato lo sciopero generale del 12 dicembre, il 12 rappresenta la prima occasione di mobilitazione di massa dopo l’approvazione del Jobs Act.
Il fallimento dello sciopero generale non sarebbe un colpo assestato al moderatismo della maggioranza dei dirigenti sindacali Cgil né alla strumentalità di quelli Uil e Ugl. Il fallimento dello sciopero sarebbe semmai un colpo per milioni di lavoratori che saranno investiti dalle misure del Jobs Act e un alibi per la resa delle stesse organizzazioni sindacali.
Per questo il 12 è necessario esserci e lavorare alla sua massima riuscita. Ma è necessario esserci anche con un messaggio preciso: la mobilitazione non può finire qui e non può continuare semplicemente così.
Dopo la manifestazione del 25 ottobre esisteva da parte della Cgil la possibilità di convocare in tempi rapidi lo sciopero generale, di conferire alla mobilitazione ben altro ritmo e radicalità. Lo sciopero è arrivato invece soltanto il 12 dicembre. La data non sarebbe di per sé un problema, se il tempo fosse stato usato per organizzare al meglio lo sciopero, per organizzare coordinamenti di Rsu e lavoratori per dar vita a volantinaggi e picchetti prima, durante e dopo lo sciopero stesso.
Così non è stato. Tutto il ritmo della mobilitazione è stato dettato dal tentativo di reimbarcare Cisl, Uil, di convincere il fronte imprenditoriale che – se non fosse per la rigidità di Renzi – la mobilitazione non sarebbe stata necessaria.
Questa mobilitazione è invece necessaria ed è necessario che vada fino in fondo, fino alla sconfitta di Renzi. La politica di Renzi non è infatti un incidente di percorso, ma il distillato ultimo di tutti gli attacchi che abbiamo subito negli ultimi 20 anni, di tutti i voleri e i programmi dei vari Confindustria, Marchionne e Banca Centrale Europea.
Contro ogni tentativo di deviare questa mobilitazione sui binari morti di corsi e ricorsi giudiziari, perchè a questo sciopero generale ne segua un altro e un altro ancora fino alla sconfitta del Governo, per il ritiro del Jobs Act, l’abolizione della Fornero e l’estensione dello Statuto dei Lavoratori a tutti i dipendenti: questi sono i contenuti su cui daremo vita a uno spezzone dentro il corteo del 12 dicembre.
Invitiamo tutti, studenti, lavoratori di altre aziende della provincia e provenienti dal resto della Toscana, lavoratori dei sindacati di base a unirsi a noi. Il protagonismo di lavoratori e studenti è la chiave di volta per vincere questo scontro. Il 12 dobbiamo esprimerlo in piazza.
12 dicembre h 9.00, corteo da Piazza Poggi, lungarno Serristori, Firenze
Rsu Gkn, Il Sindacato è un’altra cosa Firenze, Radio Fabbrica Firenze, Coordinamento 20 Maggio
PER ADESIONI: UNIRELELOTTE@GMAIL.COM
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