Rimandiamo al mittente le parole di Sindaco e segretario del PD.
Tutta l’enfasi che il Sindaco mette nell’inveire contro le opposizioni, ci auguriamo che sia impiegata anche per risolvere problemi ben più gravi che il difendere la sua credibilità.
Non è certo il nostro gruppo consiliare che ha fatto (vane) promesse dicendo di risolvere la crisi e riportare i posti di lavoro persi nel manifatturiero. Noi sappiamo che non è nelle possibilità del sindaco uscire dalla crisi e quindi nel nostro progetto politico non abbiamo parlato di questo, ma sappiamo che è nelle possibilità della politica locale attuare tutte quelle misure economiche e sociali che “aiutino” ad uscire dalla crisi, se si attua una sana politica del welfare (o benessere) che tenga conto delle esigenze delle persone e non dei poteri forti. Questo sì era ed è alla base del nostro programma politico!
L’allora candidato Sindaco ha fatto tante promesse che forse i castellani hanno dimenticato e di cui, ad oggi, non c’è alcuna traccia: noi ne citiamo solo alcune come quella di abbassare le imposte comunali, portare tanti fondi comunitari da ricreare i posti di lavoro persi, rifare le strade. Per non parlare delle passerelle fatte da vari esponenti del PD, che si sperticarono in promesse di risoluzione rapida della questione della Shelbox.
Poi appena eletto, Falorni ha sempre detto che non c’erano i soldi: il suo partito poteva dirglielo anche prima (ma meglio tacere in campagna elettorale), così da evitare false speranze nei cittadini.
Noi riteniamo che prima di tutto bisognerebbe dire chiaramente che il Governo Renzi con la Legge di stabilità, il decreto Sblocca Italia e la spending review ha messo in piedi una riforma per razionalizzare la P.A. che avrà come effetti principali la messa in ginocchio dei Comuni e la dismissione del loro patrimonio pubblico (quindi privatizzazione). Ma allora bisognerebbe andare contro quello che la senatrice della Valdelsa ha votato finora e il Sindaco non può farlo assolutamente dati gli stretti rapporti politici, potremmo dire di dipendenza, che intercorrono con gli attuali vertici che guidano – o governano- il PD!
Inoltre sarebbe necessario mettersi di traverso di fronte ai soliti poteri forti, che qui a Castelfiorentino hanno invece la strada spianata (lo abbiamo visto in tutte le votazioni fino ad oggi che hanno riguardato Publiambiente, Publiservizi, Acque Spa).
Insomma, per noi non ci sono molte possibilità se non si tagliano completamente i ponti col passato.
Il Consiglio comunale ha bocciato la nostra proposta per far fronte al disagio abitativo, che prevedeva di rivedere l'Accordo territoriale sulle locazioni abitative ormai vetusto; ha approvato una permuta di terreni con un dubbio guadagno per il Comune (si poteva chiedere un alloggio per emergenza abitativa); ha accettato senza batter ciglio di raddoppiare la rata di rimborso nei confronti di Publiservizi, dimostrando quindi che il PD non vuole mettere in discussione nulla della gestione portata avanti finora; la Giunta ha deciso di investire in telecamere di videosorveglianza per 60 mila € nonostante il Comandante della Polizia Municipale avesse affermato che le telecamere non servono per contrastare la piccola criminalità, ma solo per dare un effimero senso di sicurezza.
Potremmo continuare con l'elenco, nonostante si tratti solo di 7 mesi di amministrazione!
Noi abbiamo diverse priorità di investimento che non possono coincidere con quelle della Giunta, poiché riteniamo che non ci possano essere possibilità di rialzarci se non tagliamo con i poteri forti, cioè quelle forze che gestiscono oggi i servizi. Questo vale anche per quella che era la proposta contenuta nel nostro programma elettorale del progetto 3R (ovvero la creazione di un distretto del Riciclo, Riparazione e Riuso): se non mettiamo in discussione la gestione dei servizi pubblici, come i rifiuti, non se ne esce.
Alcune delle nostre priorità, diversamente da quelle del PD e della giunta, erano in campagna elettorale e sono ancora:
- Promuovere tavoli di discussione tra lavoratori, dirigenti e amministrazioni pubbliche (Comune, Unione dei Comuni, Città Metropolitana e anche Regione) per risolvere tutte le più grosse crisi aziendali;
- Incrementare i corsi dell'Unione dei Comuni nel nostro capoluogo, con aspetti riqualificanti per i lavoratori (apprendere nuove professioni più “sicure”, formazione linguistica di alto livello, etc.) e promuovere una cultura imprenditoriale (oggi mancante) per le micro e piccole imprese;
- Bloccare gli sfratti per morosità e per ogni nuova costruzione già deliberata, garantire almeno il 75% di alloggi a progetti sociali;
- Rivedere il secondo e terzo lotto dei lavori di riqualificazione di Castello Alto, in modo che coinvolgano una porzione molto più ampia del nostro centro storico e, contemporaneamente, non si disperda denaro pubblico in opere che poco c’entrano nel nostro contesto (come le panchine in travertino).
Castello a Sinistra
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