lunedì 29 aprile 2013

Domani assemblea dell’Autorità Idrica Toscana. Sgherri:”i sindaci siano “illuminati” dal buon senso e decidano di rispettare l’esito referendario”



Domani assemblea dell’Autorità Idrica Toscana. Sgherri:”i sindaci siano “illuminati” dal buon senso e decidano di rispettare l’esito referendario”

Firenze, 29 aprile. L’assemblea dei sindaci dell’Autorità Idrica Toscana – convocata per domattina a Firenze – sia “illuminata”  dal buon senso: certamente sì a garantire il servizio, ma rispettando  i cittadini che quei sindaci hanno eletto, gli stessi cittadini che nel giugno di due anni fa dissero no, col referendum, alla privatizzazione dell’acqua e al profitto garantito in bolletta (la famosa “adeguata remunerazione del capitale investito”); l’assemblea di conseguenza respinga il nuovo metodo tariffario che propone l’Autorità nazionale, e sulla quale appunto l’assemblea dell’Autorità toscana è chiamata ad esprimersi, metodo tariffario che, sotto altre vesti, fa rientrare dalla finestra proprio l’adeguata remunerazione! Una questione sulla quale nelle settimane scorse ho presentato un interrogazione alla Giunta Regionale.
Rispettare la volontà popolare espressa col referendum – che fino ad oggi non è avvenuto – vuol dire un chiaro no ai diktat avanzati – con un fuoco di fila sempre crescente – da gestori e autorità nazionale, no che per altro alcune delle principali assemblee territoriali dell’Autorità toscana hanno già espresso.
Diktat che – come ben evidenziato fra l’altro nella lettera inviata dal Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua ai sindaci toscani, Forum che terrà un presidio proprio fuori dalla sede della riunione – appaiono sorretti da motivazioni che non hanno ragion d’essere, e che paiono del tutto strumentali. Nella stessa lettera – più in generale – si evidenzia come il sistema toscano che si basa sul pubblico privato che si è dimostrato del tutto inadeguato, capace solo di “socializzare le spese d’investimento e di privatizzazione dei profitti” tanto è vero che si è continuata la distribuzione degli utili delle società di gestione.
L’applicazione del nuovo metodo farà lievitare i costi in bolletta, senza nuovamente rispondere ai veri problemi sul tappeto, come quello delle perdite della rete idrica. Abbiamo sempre sostenuto che gli investimenti plurigenerazionali (acquedotti, depuratori, ecc.) devono tornare ad essere finanziati con la fiscalità generale, così che in bolletta rimanga il solo finanziamento della manutenzione ordinaria. Si rispetti l’esito referendario quindi, e si comincino a dare le giuste prospettive su un tema e un bene primario come questo.

La Capogruppo Monica Sgherri


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