ACQUA BENE COMUNE – Nota in risposta al comunicato dell’Acquedotto del Fiora
Il Comitato senese acqua bene comune dopo aver letto il comunicato dell’Acquedotto del Fiora ribadisce l’importanza della sentenza del Tar Toscana che ha dichiarato illegittime le fatture emesse dopo il luglio 2011, perché contenevano ancora la quota di profitto eliminata con il referendum. L'AdF dichiara di essersi dovuto attenere ai dettami del legislatore e ribadisce che “allora non potevamo ottemperare alla richiesta, sia perché non legittimati a farlo, sia perché la normativa non ce lo consentiva”. Ci chiediamo quindi per quale ragione non abbiano rispettato la sentenza della Corte Costituzionale che nel 2011 (sentenza 26/2011) dichiarava immediatamente eseguibile l’applicazione dei quesiti referendari.
In realtà l’Acquedotto del Fiora, insieme a Cispel e gli altri signori dell'acqua toscana, ha boicottato e denigrato l'esito referendario. A dispetto degli investimenti di cui si vanta – tutti finanziati con le nostre bollette -, le perdite delle reti sono sempre oltre il 40%, le bollette sono le più care d'Italia, la depurazione in forte ritardo e la qualità dell'acqua potabile è in continuo deterioramento. Infine l'Acquedotto del Fiora è in netto ritardo nei rimborsi dovuti ai cittadini cui erano state indebitamente fatturate in bolletta le voci di fognatura e depurazione.
Le mistificazioni dell’Acquedotto del Fiora sono facilmente confutabili dalle sentenze della Corte Costituzionale, del Tar Toscana e dal parere Consiglio di Stato. A novembre ci sarà la prossima udienza dal Giudice di Pace per il ricorso che 5 cittadini hanno presentato contro l’Acquedotto: siamo fiduciosi nel risultato della sentenza del Giudice e da parte nostra continueremo a far conoscere la realtà dei fatti.
Comitato senese acqua bene comune
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