Impianti elettromagnetici. Sgherri: “Nel governativo “decreto crescita” rischio di meno vincoli sulle esposizioni e quindi maggiori potenziali rischi per la salute e ambiente. La Giunta Regionale chieda al governo lo stralcio”. Presentata mozione.
Firenze, 31 ottobre. A causa di alcune disposizioni del “decreto crescita” del 4 ottobre scorso vi è il forte rischio di veder ridurre i vincoli sanitari da esposizione agli effetti dei campi elettromagnetici, con conseguenti potenziali rischi per la salute dei cittadini. Rischi che hanno stanno provocando forte preoccupazione da parte di cittadini. E’ necessario quindi che la Regione Toscana chieda al governo lo stralcio di queste norme, segnatamente l’articolo 14 del decreto. Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale spiega la ratio di fondo e l’impegno richiesto alla Giunta Regionale nella mozione presentata su questi temi. Siamo di fronte a provvedimenti – prosegue Sgherri - che renderanno possibile una molto maggiore esposizione ai campi elettromagnetici di quanto sia consentito con le norme fin qui attuali, provvedimenti con i quali si attuerà una grave deregulation dei procedimenti amministrativi finalizzati alle verifiche preventive ed ai controlli di carattere sanitario, che va ad incidere pesantemente sulla corretta applicabilità del Principio di Precauzione, vanificando i richiami ai criteri di minimizzazione, contenuti a più livelli, sia nella normativa nazionale che comunitaria, in materia di impianti di telecomunicazioni. Rischi che non possono esser giustificati da nessuna necessità di sviluppo tecnologico – che sarebbe la ratio del decreto – tanto più se si tiene conto che si tratta di provvedimenti tesi a favorire tecnologie concorrenti e alternative all’ottimo servizio che già attualmente utilizza la fibra ottica, tecnologia quest’ultima non impattante né nociva per la salute e l’ambiente. Da qui la richiesta – nella mozione di cui sono firmataria – che la Giunta chieda al Governo lo stralcio di queste norme, ma anche l’impegno ad attivarsi presso i comuni toscani affinché adeguino i regolamenti urbanistici e si dotino di piani della telefonia mobile: in questo modo potranno decidere dove e quali impianti verranno autorizzati riducendo così, drasticamente, l’entità delle potenziali criticità sopra esposte. Su questioni come queste non si può infatti abbassare la guardia!
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