UNITA' PER IL LAVORO E LA DIGNITA'
pubblicata da Prc Visciano il giorno Martedì 30 ottobre 2012 alle ore 15.02 ·
UNITA’ PER IL LAVORO E LA DIGNITA’
Con tanto entusiasmo abbiamo accolto la sentenza della Corte di Appello di Roma che ha confermato la discriminazione collettiva nelle assunzioni in “ Fabbrica Italia Pomigliano” nei confronti dei lavoratori iscritti alla Fiom-Cgil. Con altrettanto stupore e sdegno riceviamo la notizia di un nuovo ricatto inscenato dalla Fiat per tenere fuori dalla fabbrica quegli stessi lavoratori. L’azione politica che ogni giorno abbiamo messo in campo è per riaffermare il diritto al lavoro e la riassunzione di 145 lavoratori non è per noi che un risultato parziale: ancora più di 2000 lavoratori necessitano della continuazione della nostra battaglia. L’azienda si è mossa direttamente attraverso i capi squadra, i dirigenti e i “soliti sindacati” da sempre genuflessi alle logiche padronali, per spingere i lavoratori di Fabbrica Italia Pomigliano a sottoscrivere una lettera, in cui si esprime il timore che la Fiat, per far spazio ai lavoratori “reintegrati dalla sentenza”, debba far uscire dal lavoro i firmatari della lettera stessa, buona parte dei lavoratori da poco assunti. Una vera e propria strategia vile fatta dagli stessi “venditori di fumo” che non hanno ancora chiarito il piano per lo stabilimento di Pomigliano e non hanno ancora il coraggio di parlare della sorte degli altri 2000 operai senza lavoro perché non ancora assunti.
Non è il primo episodio di ricatto a cui assistiamo. Ancora una volta Fiat sfrutta il senso di precarietà e l’incertezza generale, alimentati dall’azienda che da sempre è affiancata da buona parte delle forze politiche. Non è la prima volta che la stessa azienda, al solo scopo di mantenere integri i propri interessi, fomenta la cosiddetta “guerra tra poveri” mettendo i lavoratori gli uni contro gli altri e spaccando lo stesso fronte di lotta che a fatica, ogni giorno, cerca di conservarsi e di alimentarsi per tenere alta l’attenzione sulle questioni dei diritti fondamentali del lavoro in fabbrica.
Questo è solo un segnale di come la FIAT e buona parte della classe politica nostrana intende il mondo del lavoro: non più lavoratori come cittadini e motori del sistema economico, ma lavoratori come schiavi, senza diritti e sotto ricatto perenne. Democrazia, giustizia e libertà devono restare fuori dalla fabbrica. Noi non la vediamo così. Dobbiamo opporci con una risposta unitaria che superi le divisioni tra i lavoratori di ogni settore e ogni territorio, che si opponga all’offensiva dei poteri forti e alle politiche che fanno gravare il peso della crisi solo sulle nostre spalle.
Per questo chiediamo a tutti i lavoratori e a tutti i cittadini di Visciano e del nostro territorio di prendere atto della grave situazione che ormai ristagna in tutto il mondo del lavoro e della gravità che ha assunto il fenomeno “discriminante” nei rapporti di lavoro stessi: sono queste le cause principali del fenomeno criminoso della disoccupazione e della crisi economica. Solo contribuendo all’unità di tutti i lavoratori e con questi dei giovani, degli studenti, dei pensionati e dei disoccupati potremo arrivare di nuovo a pensare al lavoro come ad un diritto per tutti e non come un privilegio per pochi.
SEZIONE PRC VISCIANO
"CIRCOLO ORLANDO-IANNICELLI"
CIRCOLO PD VISCIANO
MOVIMENTO "VISCIANO STORIA FUTURA"
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