Ampliamento Ospedale Torregalli. Interrogazione di Sgherri. Sgherri:”nuova edificazione invece di ristrutturazione è scelta che stride col momento di contrazione di risorse e prestazioni in sanità. Una scelta da riconsiderare”
Firenze, 28 novembre. Ampliamento dell'Ospedale di Torregalli: una scelta da riconsiderare, in quanto prevedere la realizzazione di un nuovo fabbricato invece della ristrutturazione dell'attuale comporterà costi presumibilmente maggiori, scelta che stride fortemente col momento che stiamo vivendo, e che investe anche Torre Galli, di contrazione delle risorse in sanità, la riduzione dei posti letto e il rinvio degli interventi di chirurgia programmata! Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale spiega la ratio di fondo dell'interrogazione presentata oggi alla giunta regionale sul futuro dell'ospedale di Torregalli. Vogliamo capire fino in fondo le motivazioni della scelta di nuova edificazione approvata dalla Giunta il 19 novembre scorso – spiega Sgherri –tanto più alla luce del fatto che la struttura di Torregalli è relativamente recente e quindi di facile ristrutturazione. Una politica di indebitamento per l'edilizia sanitaria come questa appare quindi incomprensibile. In un periodo di “vacche magrissime” come questo in sanità infatti c’erano tutte le condizioni per preferire un'altra scelta, possibile ma più economica, e praticabile anche perché siamo in presenza di diminuzione dei posti letto e delle attività di chirurgia programmata. Inoltre per realizzare la copertura dei costi della nuova costruzione è prevista la vendita del presidio sanitario di Santa Rosa. Anche in questo caso si tratterebbe a nostro avviso di una scelta da rivedere visto che l’asta è già andata deserta e che la struttura continua a coprire un fabbisogno, in termini di servizi e prestazioni, non solo del quartiere Oltrarno ma di un territorio che va da Sorgane, all’Isolotto, sino al Centro e alle vicinanze della stazione di SMN; presidio sanitario, ricordiamo, la cui permanenza è fortemente voluta dai cittadini, che si sono espressi in tal senso anche con raccolte di firme. Con l’interrogazione vogliamo capire le motivazioni e soprattutto se non vi erano ragioni per rivedere una scelta così impegnativa per la Regione; tra l’altro proprio in tempi di crisi economica la vendita – per quanto riguarda il “Santa Rosa” - all’asta non ha un esito assolutamente sicuro (la prima asta è andata a vuoto) e quindi il rischio è quello di cedere a una possibile svendita, con un danno economico assolutamente non sopportabile visto che tra l’altro il danno sarebbe aggravato dalla necessità di trovare in affitto locali idonei nello stesso quartiere per continuare le prestazioni.
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