Oggi la Cgil Toscana ha presentato i dati del rapporto Ires sulla situazione economica regionale: “l’uscita dalla crisi non è alla vista”.Segreteria provinciale PRC Firenze
I dati sulla cassa integrazione, +13,5% di media, si aggiungono alle domande di cassa in deroga sospese per il mancato rifinanziamento, che riguardano direttamente anche i rapporti di lavoro all’interno del nostro Partito. Il tessuto produttivo toscano resiste meglio di altre regioni, ma segna un continuo arretramento e quella di oggi è una delle peggiori fotografie degli ultimi tempi.Le “crisi strutturali dei grandi gruppi” e delle piccole e medie aziende sono lo specchio dell’assenza di politiche industriali e di programmazione: crediamo che non ci sia altra strada se non il ripensamento del sistema economico con un’affermazione importante del ruolo del pubblico nei processi decisionali (con il coinvolgimento dei livelli nazionali come degli enti locali). Non si può pensare allo Stato come una retroguardia sociale che fornisce assistenza minima ai cittadini in difficoltà. Il rilancio del lavoro, come fondamento della Repubblica, si inserisce in una necessaria visione complessiva che sappia capire cosa produrre, per chi e come farlo.
La riforma Fornero non ha prodotto nessun miglioramento effettivo in termini occupazionali. Anzi: la disoccupazione sfiora il 10% e gli avviamenti segnano un -1,63%. Ci preoccupa in particolare la segnalazione del dato che vede diminuire anche l’apprendistato (-9,5%).
Non stupisce che ha seguito di questi dati l’Ires registri un calo dei consumi e dei redditi reali. La politica di austerità sacfrifica le famiglie e aggrava la crisi economica, mentre sarebbe necessario dare un segnale di controtendenza, adeguando i contratti, i salari e anche le pensioni rispetto al costo della vita.
Il nostra sta diventando un Paese sempre più povero, con un divario sociale che aumenta progressivamente. Occorre interrompere questa dinamica, ponendo al centro del dibattito politico le questioni economiche e i diritti dei lavoratori, anziché dibattere per mesi sull’Imu e commentare le cronache di Renzi. L’Ires e la Cgil Toscana svolgono in questo senso un compito fondamentale, a cui è necessario dare risposte politiche.
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