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mercoledì 30 aprile 2014
Newsletter Comune-Info: Custodire i semi
BCinforma - Newsletter del P.C. Internazionalista (Battaglia Comunista)
-------- 2014-05-01 - PRIMO MAGGIO
-------------------------------------------
BCinforma - Newsletter del P.C. Internazionalista (Battaglia Comunista)
Leggi sul sito: http://www.leftcom.org/it/newsletters/2014-05-01/bcinforma
Automatic English translation:
http://translate.google.com/translate?hl=en&sl=it&tl=en&u=http%3A%2F%2Fwww.leftcom.org%2Fit%2Fnewsletters%2F2014-05-01%2Fbcinforma
-------- VOLANTINO PER IL PRIMO MAGGIO 2014
----------------------------------
*Contro sfruttamento, miseria, barbarie, occorrono lotta e partito di classe*
Sono passati sette anni dallo scoppio della bolla dei /subprime/, ma il
sistema capitalistico e` ancora in crisi; per questo, da decenni, il capitale
ha imboccato due vie: l'aggressione permanente alle condizioni di esistenza
della classe lavoratrice e lo sviluppo abnorme della speculazione
finanziaria.
Il microprocessore, la caduta delle barriere politiche che ostacolavano
l'unificazione del mercato mondiale della forza lavoro, la delocalizzazione
hanno rimodellato la precedente composizione di classe. Il lavoro salariato
e` stato messo in concorrenza verso il basso a livello internazionale, ai
metodi di sfruttamento piu` moderni si sono affiancati massicciamente quelli
considerati Ottocenteschi (mai scomparsi, per altro): l'allungamento
dell'orario e della vita lavorativa, l'abbassamento del salario, oltre che
l'aumento dei ritmi e dei carichi di lavoro. Si e` sviluppata, inoltre,
un'area enorme di disoccupazione, che indebolisce oggettivamente le capacita`
di lotta degli occupati. A rendere ancora piu` drammatico il quadro, si
aggiunge la precarieta`, in molti paesi la principale forma di assunzione, in
particolare per i giovani. In questo modo, non solo la spinta
all'abbassamento del salario al di sotto del valore della forza lavoro (non
si arriva a fine mese) riceve un aiuto potente, ma si accentua la
frammentazione della classe e si rafforzano gli strumenti di
intidimidazione-ricatto del padronato.
Tuttavia, alla borghesia la predazione del salario diretto non basta: si
getta sulla rapina del salario indiretto e differito, cioe` dello "stato
sociale", la` dove esiste. Gli "aiuti" del Fondo Monetario Internazionale, i
piani di "aggiustamento" dell'Unione Europea prevedono tagli agli stipendi
degli statali, alla sanita`, alla scuola, alle pensioni, ai servizi sociali
in genere, con ricadute pesanti sulla stragrande maggioranza della
popolazione. In Europa, il proletariato greco - e parte della piccola
borghesia - e` quello che, finora, sta pagando il prezzo piu` alto, ma la
poverta` avanza a passi da gigante dappertutto.
Di fronte a un attacco capitalistico di questa portata, le condizioni per
rispondere si complicano di molto, ma non possono essere prese come scusanti
dai sindacati, ai quali spetta un ruolo di primo piano nella predisposizione
dello scenario delineato. Il sindacalismo "ufficiale" si rende complice del
padronato e dei governi, firmando, sempre, accordi peggiorativi, soffocando
ogni espressione della lotta di classe che minacci di scavalcare le
compatibilita` economiche, confermando di essere la cinghia di trasmissione
degli interessi borghesi dentro la classe lavoratrice. Il sindacalismo
"alternativo" si dimostra impotente a condurre un'azione di contrasto
efficace nei confronti del capitale, rincorrendo un riformismo radicale
incompatibile - dunque illusorio - con la struttura del capitalismo attuale
e, in particolare, con la fase di crisi strutturale.
All'azione paralizzante del sindacalismo - e dei partiti della sinistra
borghese - si aggiunge un altro elemento, che intossica e devia le coscienze
proletarie: il nazionalismo. Privata della speranza in un'alternativa al
capitalismo con il crollo del falso "socialismo reale" (in realta`
capitalismo di stato), la classe operaia non di rado cade nella trappola di
chi vuol far credere che padroni e operai, sfruttatori e sfruttati abbiano
gli stessi interessi, in nome della patria. E' un vecchio trucco, ma che
funziona se e quando il proletariato perde la propria identita`, accetta la
divisione in classi della societa` come una cosa normale e, dunque, non spera
in ne` tanto meno e` disposto a lottare per un mondo diverso, diventando
cosi` massa di manovra e carne da macello degli scontri scatenati dagli
opposti interessi borghesi.
La reazione della nostra classe e` finora molto debole, soprattutto nei paesi
"avanzati"; in quelli "emergenti" si sono avute lotte di massa che hanno
talvolta potuto raggiungere qualche risultato sul piano salariale. E'
l'ennesima dimostrazione che gli spazi per le lotte rivendicative si sono
ristretti fortemente, con l'avanzare della crisi e del parassitismo
finanziario. Questo, pero`, non vuol dire che non abbia senso lottare, al
contrario! Bisogna farlo, per strappare quello che e` possibile strappare,
per cominciare a rispondere, rallentandola, all'aggressione del capitale,
ritessendo l'unita` della classe oltre le divisioni di categoria a partire
si` dal terreno "economico", per portarsi sul piano politico di attacco alla
borghesia. Non e` un passo semplice e in ogni caso impossibile, in mancanza
dello strumento politico della lotta di classe: il partito rivoluzionario.
Tanto nella "metropoli" quanto nei paesi "in via di sviluppo" manca
l'avanguardia politica internazionale e internazionalista che sappia captare
e dirigere l'energia sprigionata dalla classe proletaria all'attacco non di
questo o quell'aspetto dell'oppressione capitalistica, ma dell'intero
sistema.
L'aumento dello sfruttamento, la devastazione ambientale fino alla
compromissione della vita del pianeta, la violenza e la guerra sono quello
che puo` offrirci la borghesia, se il suo modo di produzione non viene
buttato tra i rottami della storia. A noi serve una societa` diversa nella
quale i mezzi di produzione e distribuzione siano socializzati, non gestiti
dai padroni. Una societa` dove la produzione risponda al soddisfacimento dei
bisogni, nel rispetto dell'ecosistema, non alla logica del profitto. Per
arrivare a questo, bisognera` necessariamente passare attraverso il
rovesciamento dello stato capitalista e la presa del potere politico da parte
del proletariato. La Tendenza Comunista Internazionalista, di cui il
PCInternazionalista e` parte, ha questo obiettivo: unisciti a noi!
Stampa e diffondi:
http://www.leftcom.org/files/2014-05-01-volantino-primo-maggio.pdf
-------- VOLANTINO PER IL 25 APRILE
------------------------------------------
*Contro il fascismo, contro la democrazia borghese. Per il comunismo!*
Il fascismo non e` nato per la volonta` malvagia di un gruppo politico o per
l'avidita` e la follia di un unico personaggio, Mussolini. Il fascismo nasce
in Italia con il sostegno dei padroni, per contrastare la reazione proletaria
alla miseria e allo sfruttamento.
All'inizio degli anni venti i lavoratori, sull'esempio della rivoluzione
d'Ottobre, stavano minacciando le basi del dominio borghese, dando vita ad un
crescente movimento di classe con scioperi, occupazioni delle terre e delle
fabbriche. Il terrore fascista - affiancatosi allo stato - e la politica
addormentatrice del riformismo socialdemocratico (che paralizzo` molte
energie proletarie) stroncarono quella minaccia. La persecuzione dei
comunisti, degli anarchici e di tutti gli oppositori politici (alla borghesia
non serviva piu` il vecchio personale politico liberal-riformista), la
repressione dei movimenti proletari, il mantenimento, anzi, l'accrescimento
di un livello disumano di sfruttamento furono i risultati ottenuti dal
fascismo.
Qual e` stato il risultato della Resistenza? Nel 1943 la guerra ormai era
persa; allo stesso tempo, settori importanti del proletariato italiano
rialzavano la testa: molti soldati disertavano il fronte, scoppiavano
scioperi e manifestazioni operaie contro la guerra e contro le condizioni di
estrema miseria. Un fermento proletario che andava politicamente spinto
contro le fondamenta del sistema, contro i padroni e non semplicemente contro
il fascismo. Il Comitato di Liberazione Nazionale e quindi il PCI hanno
diretto il movimento partigiano senza mai dargli un indirizzo rivoluzionario:
non ne avevano intenzione! Molti partigiani proletari lottarono valorosamente
credendo di liberarsi definitivamente dallo sfruttamento padronale, ma non fu
cosi`: essi furono ingannati dal CLN ed in particolare dal PCI stalinista. Il
reale risultato della "/liberazione/" fu la democrazia borghese e - allo
stesso tempo - l'annullamento di un potenziale rivoluzionario, con tanta
gioia per i padroni. Con la caduta del fascismo la borghesia si e`
semplicemente cambiata d'abito, s'e` messa il vestito buono, quello
"/democratico/". Per i padroni nulla e` cambiato, sfruttatori erano e
sfruttatori sono rimasti, ma soprattutto poco e` cambiato per noi proletari:
sfruttati eravamo e sfruttati lo siamo tuttora.
In questo senso, e` errato quindi per noi fare distinzione - nella sostanza -
tra i partiti istituzionali "/democratici/" e le formazioni neofasciste: e`
fuorviante assegnare alle organizzazioni neofasciste il ruolo di "/pericolo
numero uno/". Oggi non lo e`, perche` alla borghesia, per adesso, non serve
la camicia nera, anche se in tutta Europa, sulla spinta della crisi si
sviluppano movimenti neofascisti e nazisti (vedi Alba dorata in Grecia, lo
Jobbik in Ungheria ecc.), i quali tentano di sfruttare - deviandolo su falsi
obiettivi - il profondo malesser sociale col veleno del nazionalismo e del
razzismo. Il fascismo (vecchio o nuovo) e` un prodotto del capitalismo, e`
uno strumento nelle mani dei padroni cosi` come lo sono la "/democrazia/", i
servili sindacati, i diversi partiti parlamentari. Bisogna lottare contro il
capitalismo e quindi contro tutti i prodotti (politici, burocratici,
ideologici e repressivi) di questo sistema. Il nostro antifascismo e` frutto
del nostro anticapitalismo: solo cosi` ha un senso.
La questione non e` quindi /democrazia/ o /fascismo/, la questione da porre
e`: capitalismo o comunismo. La dimensione della crisi economica con tutte le
conseguenze sulla classe proletaria (intensificazione dello sfruttamento,
precarieta`, poverta` ecc.), sull'ambiente, sull'intera umanita`, mostra
chiaramente la necessita` di una societa` completamente diversa, che produca
per soddisfare i bisogni dell'umanita`, nel rispetto dell'ecosistema, non per
i profitti di una piccola minoranza. Una societa` nella quale i mezzi di
produzione e distribuzione siano socializzati e non gestiti in modo privato
(o nazionalizzato...) da un pugno di borghesi, una societa` dove la
produzione non risponde alla logica del profitto ma sia finalizzata al reale
soddisfacimento dei bisogni. Un cambiamento storico rivoluzionario che non
potra` essere confinato ad un unico paese, ma che dovra` necessariamente
assumere carattere internazionale.
*L'umanita` ha bisogno di uscire dal capitalismo, ha bisogno di una societa`
comunista. Pero` non illudiamoci, questo cambiamento rivoluzionario della
societa` non avverra` recuperando le attuali istituzioni borghesi,* ma potra`
avvenire solo attraverso la presa del potere politico da parte di chi vive
del proprio lavoro e produce la ricchezza di tutti: il proletariato.
-------- PER ULTERIORI INFORMAZIONI E COMUNICAZIONI
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economico-politica in generale, stante l'art. 21 della Costituzione che
recita: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero
con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione". Il destinatario
di questa newsletter puo` chiedere la propria cancellazione (art. 13 e 7,
D.L. 196 del 30-06-2003 e successive modifiche). Gli indirizzi e-mail
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-------- VOLANTINO PER IL PRIMO MAGGIO 2014
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*Contro sfruttamento, miseria, barbarie, occorrono lotta e partito di classe*
Sono passati sette anni dallo scoppio della bolla dei /subprime/, ma il
sistema capitalistico e` ancora in crisi; per questo, da decenni, il capitale
ha imboccato due vie: l'aggressione permanente alle condizioni di esistenza
della classe lavoratrice e lo sviluppo abnorme della speculazione
finanziaria.
Il microprocessore, la caduta delle barriere politiche che ostacolavano
l'unificazione del mercato mondiale della forza lavoro, la delocalizzazione
hanno rimodellato la precedente composizione di classe. Il lavoro salariato
e` stato messo in concorrenza verso il basso a livello internazionale, ai
metodi di sfruttamento piu` moderni si sono affiancati massicciamente quelli
considerati Ottocenteschi (mai scomparsi, per altro): l'allungamento
dell'orario e della vita lavorativa, l'abbassamento del salario, oltre che
l'aumento dei ritmi e dei carichi di lavoro. Si e` sviluppata, inoltre,
un'area enorme di disoccupazione, che indebolisce oggettivamente le capacita`
di lotta degli occupati. A rendere ancora piu` drammatico il quadro, si
aggiunge la precarieta`, in molti paesi la principale forma di assunzione, in
particolare per i giovani. In questo modo, non solo la spinta
all'abbassamento del salario al di sotto del valore della forza lavoro (non
si arriva a fine mese) riceve un aiuto potente, ma si accentua la
frammentazione della classe e si rafforzano gli strumenti di
intidimidazione-ricatto del padronato.
Tuttavia, alla borghesia la predazione del salario diretto non basta: si
getta sulla rapina del salario indiretto e differito, cioe` dello "stato
sociale", la` dove esiste. Gli "aiuti" del Fondo Monetario Internazionale, i
piani di "aggiustamento" dell'Unione Europea prevedono tagli agli stipendi
degli statali, alla sanita`, alla scuola, alle pensioni, ai servizi sociali
in genere, con ricadute pesanti sulla stragrande maggioranza della
popolazione. In Europa, il proletariato greco - e parte della piccola
borghesia - e` quello che, finora, sta pagando il prezzo piu` alto, ma la
poverta` avanza a passi da gigante dappertutto.
Di fronte a un attacco capitalistico di questa portata, le condizioni per
rispondere si complicano di molto, ma non possono essere prese come scusanti
dai sindacati, ai quali spetta un ruolo di primo piano nella predisposizione
dello scenario delineato. Il sindacalismo "ufficiale" si rende complice del
padronato e dei governi, firmando, sempre, accordi peggiorativi, soffocando
ogni espressione della lotta di classe che minacci di scavalcare le
compatibilita` economiche, confermando di essere la cinghia di trasmissione
degli interessi borghesi dentro la classe lavoratrice. Il sindacalismo
"alternativo" si dimostra impotente a condurre un'azione di contrasto
efficace nei confronti del capitale, rincorrendo un riformismo radicale
incompatibile - dunque illusorio - con la struttura del capitalismo attuale
e, in particolare, con la fase di crisi strutturale.
All'azione paralizzante del sindacalismo - e dei partiti della sinistra
borghese - si aggiunge un altro elemento, che intossica e devia le coscienze
proletarie: il nazionalismo. Privata della speranza in un'alternativa al
capitalismo con il crollo del falso "socialismo reale" (in realta`
capitalismo di stato), la classe operaia non di rado cade nella trappola di
chi vuol far credere che padroni e operai, sfruttatori e sfruttati abbiano
gli stessi interessi, in nome della patria. E' un vecchio trucco, ma che
funziona se e quando il proletariato perde la propria identita`, accetta la
divisione in classi della societa` come una cosa normale e, dunque, non spera
in ne` tanto meno e` disposto a lottare per un mondo diverso, diventando
cosi` massa di manovra e carne da macello degli scontri scatenati dagli
opposti interessi borghesi.
La reazione della nostra classe e` finora molto debole, soprattutto nei paesi
"avanzati"; in quelli "emergenti" si sono avute lotte di massa che hanno
talvolta potuto raggiungere qualche risultato sul piano salariale. E'
l'ennesima dimostrazione che gli spazi per le lotte rivendicative si sono
ristretti fortemente, con l'avanzare della crisi e del parassitismo
finanziario. Questo, pero`, non vuol dire che non abbia senso lottare, al
contrario! Bisogna farlo, per strappare quello che e` possibile strappare,
per cominciare a rispondere, rallentandola, all'aggressione del capitale,
ritessendo l'unita` della classe oltre le divisioni di categoria a partire
si` dal terreno "economico", per portarsi sul piano politico di attacco alla
borghesia. Non e` un passo semplice e in ogni caso impossibile, in mancanza
dello strumento politico della lotta di classe: il partito rivoluzionario.
Tanto nella "metropoli" quanto nei paesi "in via di sviluppo" manca
l'avanguardia politica internazionale e internazionalista che sappia captare
e dirigere l'energia sprigionata dalla classe proletaria all'attacco non di
questo o quell'aspetto dell'oppressione capitalistica, ma dell'intero
sistema.
L'aumento dello sfruttamento, la devastazione ambientale fino alla
compromissione della vita del pianeta, la violenza e la guerra sono quello
che puo` offrirci la borghesia, se il suo modo di produzione non viene
buttato tra i rottami della storia. A noi serve una societa` diversa nella
quale i mezzi di produzione e distribuzione siano socializzati, non gestiti
dai padroni. Una societa` dove la produzione risponda al soddisfacimento dei
bisogni, nel rispetto dell'ecosistema, non alla logica del profitto. Per
arrivare a questo, bisognera` necessariamente passare attraverso il
rovesciamento dello stato capitalista e la presa del potere politico da parte
del proletariato. La Tendenza Comunista Internazionalista, di cui il
PCInternazionalista e` parte, ha questo obiettivo: unisciti a noi!
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-------- VOLANTINO PER IL 25 APRILE
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*Contro il fascismo, contro la democrazia borghese. Per il comunismo!*
Il fascismo non e` nato per la volonta` malvagia di un gruppo politico o per
l'avidita` e la follia di un unico personaggio, Mussolini. Il fascismo nasce
in Italia con il sostegno dei padroni, per contrastare la reazione proletaria
alla miseria e allo sfruttamento.
All'inizio degli anni venti i lavoratori, sull'esempio della rivoluzione
d'Ottobre, stavano minacciando le basi del dominio borghese, dando vita ad un
crescente movimento di classe con scioperi, occupazioni delle terre e delle
fabbriche. Il terrore fascista - affiancatosi allo stato - e la politica
addormentatrice del riformismo socialdemocratico (che paralizzo` molte
energie proletarie) stroncarono quella minaccia. La persecuzione dei
comunisti, degli anarchici e di tutti gli oppositori politici (alla borghesia
non serviva piu` il vecchio personale politico liberal-riformista), la
repressione dei movimenti proletari, il mantenimento, anzi, l'accrescimento
di un livello disumano di sfruttamento furono i risultati ottenuti dal
fascismo.
Qual e` stato il risultato della Resistenza? Nel 1943 la guerra ormai era
persa; allo stesso tempo, settori importanti del proletariato italiano
rialzavano la testa: molti soldati disertavano il fronte, scoppiavano
scioperi e manifestazioni operaie contro la guerra e contro le condizioni di
estrema miseria. Un fermento proletario che andava politicamente spinto
contro le fondamenta del sistema, contro i padroni e non semplicemente contro
il fascismo. Il Comitato di Liberazione Nazionale e quindi il PCI hanno
diretto il movimento partigiano senza mai dargli un indirizzo rivoluzionario:
non ne avevano intenzione! Molti partigiani proletari lottarono valorosamente
credendo di liberarsi definitivamente dallo sfruttamento padronale, ma non fu
cosi`: essi furono ingannati dal CLN ed in particolare dal PCI stalinista. Il
reale risultato della "/liberazione/" fu la democrazia borghese e - allo
stesso tempo - l'annullamento di un potenziale rivoluzionario, con tanta
gioia per i padroni. Con la caduta del fascismo la borghesia si e`
semplicemente cambiata d'abito, s'e` messa il vestito buono, quello
"/democratico/". Per i padroni nulla e` cambiato, sfruttatori erano e
sfruttatori sono rimasti, ma soprattutto poco e` cambiato per noi proletari:
sfruttati eravamo e sfruttati lo siamo tuttora.
In questo senso, e` errato quindi per noi fare distinzione - nella sostanza -
tra i partiti istituzionali "/democratici/" e le formazioni neofasciste: e`
fuorviante assegnare alle organizzazioni neofasciste il ruolo di "/pericolo
numero uno/". Oggi non lo e`, perche` alla borghesia, per adesso, non serve
la camicia nera, anche se in tutta Europa, sulla spinta della crisi si
sviluppano movimenti neofascisti e nazisti (vedi Alba dorata in Grecia, lo
Jobbik in Ungheria ecc.), i quali tentano di sfruttare - deviandolo su falsi
obiettivi - il profondo malesser sociale col veleno del nazionalismo e del
razzismo. Il fascismo (vecchio o nuovo) e` un prodotto del capitalismo, e`
uno strumento nelle mani dei padroni cosi` come lo sono la "/democrazia/", i
servili sindacati, i diversi partiti parlamentari. Bisogna lottare contro il
capitalismo e quindi contro tutti i prodotti (politici, burocratici,
ideologici e repressivi) di questo sistema. Il nostro antifascismo e` frutto
del nostro anticapitalismo: solo cosi` ha un senso.
La questione non e` quindi /democrazia/ o /fascismo/, la questione da porre
e`: capitalismo o comunismo. La dimensione della crisi economica con tutte le
conseguenze sulla classe proletaria (intensificazione dello sfruttamento,
precarieta`, poverta` ecc.), sull'ambiente, sull'intera umanita`, mostra
chiaramente la necessita` di una societa` completamente diversa, che produca
per soddisfare i bisogni dell'umanita`, nel rispetto dell'ecosistema, non per
i profitti di una piccola minoranza. Una societa` nella quale i mezzi di
produzione e distribuzione siano socializzati e non gestiti in modo privato
(o nazionalizzato...) da un pugno di borghesi, una societa` dove la
produzione non risponde alla logica del profitto ma sia finalizzata al reale
soddisfacimento dei bisogni. Un cambiamento storico rivoluzionario che non
potra` essere confinato ad un unico paese, ma che dovra` necessariamente
assumere carattere internazionale.
*L'umanita` ha bisogno di uscire dal capitalismo, ha bisogno di una societa`
comunista. Pero` non illudiamoci, questo cambiamento rivoluzionario della
societa` non avverra` recuperando le attuali istituzioni borghesi,* ma potra`
avvenire solo attraverso la presa del potere politico da parte di chi vive
del proprio lavoro e produce la ricchezza di tutti: il proletariato.
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recita: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero
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martedì 29 aprile 2014
Notizie di Contro la Crisi
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ControLaCrisi: Notizie, Conflitti, Lotte
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#Gramsci, l’anniversario della morte viaggia on line con successo, nel frastuono delle santificazionidi Fabio Sebastiani – controlacrisi.org – La grande carnevalata di San Pietro è riuscita ad oscurare oggi la ricorrenza della morte di Antonio Gramsci, un uomo che ripeteva che “il Vaticano rappresenta la più grande forza reazionaria esistente in Italia”. Settantasette anni fa, il 27 aprile 1937 Gramsci si spegneva dopo anni e anni di |
PRESENTATA LA LISTA “L’ALTRO PIEMONTE A SINISTRA”Filingeri: “costruire una alternativa di sinistra al liberismo e al populismo” Per Mauro Filingeri, candidato presidente alle regionali del Piemonte “quella de ‘L’Altro Piemonte a Sinistra’ è una lista costruita dal basso con persone e candidati rappresentativi del mondo del lavoro, del precariato giovanile, dell’associazionismo, delle lotte ambientaliste per la tutela della salute nei luoghi |
Sulle orme di don Gallo, per decidere da che parte stareCentinaia di persone a Campo Ligure. Maurizio Landini è con loro. “Rimettere al centro il lavoro”, dice il segretario della Fiom Il 25 aprile 2013 è stato l’ultimo per don Gallo, sofferto, il cuore non lo sosteneva più come avrebbe dovuto. Volle comunque uscire in una di quelle notti insonni per salire al «Sacrario dei Martiri |
Intervista a Lidia Menapace: La Costituzione non va riformata, va attuata!di Ernesto Milanesi – il manifesto A 90 anni, Lidia Menapace si sente sottotenente partigiana. «Stamattina ero a Monza per la cerimonia ufficiale che mi ha provocato un po’ di rabbia e tristezza. Un corteo con la messa al seguito in cui nessuno ha mai pronunciato le parole resistenza, libertà, partigiani. Alla fine, siamo rimasti un gruppetto nel |
25 aprile, in piazza, contro chi vuole stravolgere la Costituzionewww.huffingtonpost.it – di Paolo Ferrero – Rifondazione Comunista sarà in piazza, lo saremo con una presenza unitaria della lista “L’Altra Europa con Tsipras”, per onorare la memoria e il sacrificio dei partigiani, perché la Resistenza è più che mai attuale. Come vent’anni fa saremo in piazza a Milano, contro chi vuole stravolgere la Costituzione, ieri |
25 aprile “oggi ancora partigiani per difendere la Costituzione dall’aggressione Pd-Fi”di Fabio Sebastiani – controlacrisi.org “Ieri partigiani oggi No Tav”. E’ lo striscione che ieri stato esposto al passaggio del corteo del 25 aprile, a Torino, da un gruppo di attivisti del movimento che si oppone alla realizzazione della Torino-Lione. “Chiara, Mattia, Claudio, Nicolo’ liberi”, si poteva leggere ancora nel corso della manifestazione di ieri |
Ucraina, Ferrero: Uso militari contro popolazione civile è criminale azione di guerra civile. Cosa aspetta l’Onu a intervenire? Governo convochi l’ambasciatoredi Paolo Ferrero – L’uso dell’esercito contro la popolazione civile è una criminale azione di guerra civile che aggrava ulteriormente la situazione in Ucraina. E’ sempre più evidente che il governo di Kiev in cui siedono i nazisti – spalleggiato dagli USA e dalla UE – non ha alcuna intenzione di dialogare con le popolazioni |
Calabria, Pino Scarpelli nuovo segretario regionale PRCFederazione regionale PRC Calabria – Il Comitato Politico Regionale di Rifondazione Comunista ha eletto il compagno Pino Scarpelli nuovo segretario regionale del Partito. Compagno di grande esperienza, stimato dentro e fuori il partito, Scarpelli avrà il delicato compito della ricostruzione della nostra forza politica e della ricomposizione di una Sinistra radicale e d’alternativa nella difficile |
lunedì 28 aprile 2014
Notizie di Contro La Crisi
CONTROLACRISI ti segnala le seguenti notizie:
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. Si è tenuto ieri sera al Teatro Valle Occupato l’incontro “Lotta per la casa”, che ha visto il suo inizio con la proiezione in anteprima romana del documentario... - Krugman: “Il panico causato dalle tesi di Piketty mostra che la destra ha esaurito le idee”
“Capital in the Twenty-First Century” , il nuovo libro dell’economista francese Thomas Piketty , è un vero fenomeno. Altri libri di... - Niente stage con il velo. Rifiutata 17enne in un hotel: Il sorriso non si vede.
Cose che non vorremmo mai pubblicare. Una ragazza 17enne di origine marocchina, studentessa dell’istituto alberghiero, avrebbe voluto svolgere il tirocinio di tre settimane previsto dalla... - “Siamo tutti scimmie”: il gesto di Dani Alves parte dal campo e rimbalza su twitter
Ieri, nel corso della partita del campionato spagnolo Villareal-Barcellona, il difensore del Barcellona Dani Alves ha raccolto una banana lanciatagli dagli spalti e l’ha mangiata. Poi ha... - Grecia, Syriza ancora in testa nei sondaggi. Europee, in maggioranza contro Samaras
A meno di un mese dalle elezioni per il Parlamento europeo e per il rinnovo delle amministrazioni comunali prosegue in Grecia il testa a testa tra i due maggiori partiti del Paese, Nea... - Casa, domani i sindacati degli inquilini al ministero dell'Economia contro gli affitti in nero. Prc in piazza
L’Unione inquilini ha indetto per martedì 29 aprile alle ore 16.30, davanti al Ministero dell'Economia, in Via XX Settembre una manifestazione contro il provvedimento che cancella la... - Casa, domani i sindacati degli inquilini al ministero dell'Economia contro gli affitti in nero
L’Unione inquilini ha indetto per martedì 29 aprile alle ore 16.30, davanti al Ministero dell'Economia, in Via XX Settembre una manifestazione contro il provvedimento che cancella la... - Tsipras, l’anti Merkel d’Europa
Der Spiegel l’ha definito “il nemico numero uno d’Europa”. Per la cancelliera tedesca è un “piantagrane”. Il libro “Tsipras chi?”, edito... - L’altra Europa che sta con Alexis Tsipras
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dalla pagina fb dell'economista Joseph halevy dell'Università di Sidney socializziamo un intervento assai interessante: Non si può capire la situazione russia-ucraina-"europa" se non...
ControLaCrisi: Notizie, Conflitti, Lotte
domenica 27 aprile 2014
Grande successo dell’espressione “a sinistra”!
Grande successo
dell’espressione
“a sinistra”!
Finalmente anche il PD usa questa
espressione di cui aveva perso le tracce da tempo.
Per spirito di emulazione (!) o forse
meglio per paura che la lista civica “CASTELLO A SINISTRA”
riscuota consenso da parte dell’elettorato, il PD ha creato una
lista “civetta” dove viene riproposta un’espressione simile a
“CASTELLO A SINISTRA”.
La cosa ci fa sorridere, perché siamo
contenti che il nostro simbolo sia piaciuto così tanto e perché
questo fatto è sintomo di una certa insicurezza del partito fino
adesso dominante a Castelfiorentino.
Quale sostanza e quale prospettiva
politica può avere una lista “civetta” creata in così pochi
giorni? Forse l’obiettivo è quello di disorientare gli elettori?
Ma gli elettori
sanno bene la differenza tra una lista civica veramente libera e
indipendente, come la nostra, e un’altra creata solo per confondere
e illudere che ci possa essere un’apertura a voci diverse nel
progetto politico del PD.
Quindi dobbiamo ringraziare la lista
civica “civetta” per aver fatto quello che si chiama “pubblicità
indiretta” al nostro simbolo CASTELLO A SINISTRA.
Noi promettiamo ai nostri elettori
lealtà trasparenza e correttezza durante tutta la campagna
elettorale, perché questo è e sarà il nostro stile politico anche
dopo le elezioni, e perché vogliamo farcela basandoci sul nostro
programma ricco di obiettivi concreti e fattibili.
Non ci interessano i giochini da
vecchia politica.
Notizie di Contro La Crisi
CONTROLACRISI ti segnala le seguenti notizie:
- "L'Altro Piemonte a Sinistra": lavoro, beni comuni, ambiente, No Tav, e soprattutto tanta partecipazione e solidarietà
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E' ripartita l’emissione di titoli di Stato per Grecia e Portogallo. Le aste sono andate bene, seppur a tassi piuttosto elevati. Il ritorno al... - Alba dorata, altri quattro deputati entrano nell'inchiesta sull'organizzazione criminale
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Centinaia di persone a Campo Ligure. Maurizio Landini è con loro. “Rimettere al centro il lavoro”, dice il segretario della Fiom Il 25 aprile 2013 è stato... - Intervista a Lidia Menapace: La Costituzione non va riformata, va attuata!
A 90 anni, Lidia Menapace si sente sottotenente partigiana. «Stamattina ero a Monza per la cerimonia ufficiale che mi ha... - Revelli risponde a Renzi: "I ribelli di ieri sono quelli di oggi, quelli che difendono la Costituzione"
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ControLaCrisi: Notizie, Conflitti, Lotte
#RENZISTAISERENO SAREMO IL TUO INCUBO!!!
#RENZISTAISERENO SAREMO IL TUO INCUBO!!!
Chiudono le fabbriche e le aziende, aumentano i disoccupati e i precari, gli sfratti, i cittadini che ricorrono alle mense sociali e quelli che rinunciano a farsi curare perché i servizi sono a pagamento, crollano i consumi, vengono calpestati i diritti dei lavoratori, facilmente ricattabili con lo spettro del licenziamento, le proteste vengono represse brutalmente, viene smantellato lo stato sociale.
Viene piazzato al Governo, senza elezioni, l'amico dei banchieri: Matteo Renzi. Da Sindaco ha svenduto il servizio di trasporto pubblico ai privati, fatto assumere gli amici nella pubblica amministrazione, sdoganato il 1° maggio lavorativo.
Per affossare definitivamente i diritti dei lavoratori, il Governo Renzi emana il Jobs Act, che, in italiano, può essere tradotto come “precari per sempre”. Nessun incentivo alle imprese per le assunzioni a tempo indeterminato, nessuna istituzione di reddito sociale garantito, ma la rivisitazione del contratto a tempo determinato che potrà essere stipulato senza nessuna motivazione plausibile e potrà essere rinnovato fino ad 8 volte.
Il Governo Renzi si accanisce anche contro chi non è più in grado di pagare un affitto: con il Piano casa nessun blocco degli sfratti, tassazione o recupero degli appartamenti sfitti che potrebbero essere destinati all'edilizia pubblica ma sgravi fiscali alle imprese e sgomberi delle case occupate, spesso l'unica soluzione per intere famiglie, con massiccio impiego delle forze dell'ordine.
Continua lo smantellamento dei servizi pubblici destinati ai cittadini. Privatizzazione di interi settori, Fondazioni con dentro le banche che mettono le mani ovunque, aumento dei servizi a pagamento, patti di stabilità, tagli alle attività considerate “anti economiche” come se lo stato fosse un'azienda e ci dovesse essere un guadagno in soldi invece che in benessere della popolazione. Per i lavoratori, considerati una massa di inutili fannulloni, blocco degli stipendi e delle assunzioni, ricorso quotidiano agli appalti al ribasso perché i dipendenti delle cooperative prendono meno salario ed hanno ben pochi diritti, contratti “meglio di niente” come tirocini formativi e stage, uso di volontari al posto dei lavoratori. Ma i soldi pubblici ci sono per le spese militari, le indennità ai politici, per gli stipendi dei Dirigenti (il tetto massimo di 240.000,00 euro l'anno è un insulto, al posto di 1 Dirigente potrebbero essere assunti 10 dipendenti e sono escluse le società quotate in borsa come Eni, Enel etc.), le grandi opere, le missioni umanitarie, le auto blu (con una mano vengono vendute, con l'altra vengono acquistate), i contributi e gli sgravi agli enti privati e religiosi. Finisce anche definitivamente la partecipazione dei cittadini: Unioni di comuni, fusioni e città metropolitane, nate per cancellare servizi e tagliare posti di lavoro, scippano alla collettività il potere decisionale che verrà esercitato sempre più dai singoli Sindaci.
Un bell'aiuto al Governo Renzi lo danno CGIL-CISL-UIL che tappano la bocca ai lavoratori del settore privato firmando con Confindustria un accordo sulla rappresentanza sindacale: fuori dai tavoli di contrattazione i sindacati che non firmano i contratti nazionali, cioè quelli di base. E, una volta firmati gli accordi, tutti zitti, senza diritto di sciopero anche se le aziende andranno a sottoscrivere condizioni peggiorative.
MANDIAMO A CASA RENZI E IL SUO GOVERNO
Per il rilancio del servizio pubblico, la reinternalizzazione dei servizi appaltati e l'assunzione dei lavoratori delle cooperative nelle pubbliche amministrazioni , la stabilizzazione dei precari e il ritiro del Jobs Act, il diritto di rappresentatività per i sindacati di base, il diritto alla casa, il reddito sociale garantito, i diritti dei migranti
Verso la manifestazione nazionale “Basta austerità! Basta privatizzazioni!” del 17 maggio a Roma
GIOVEDI' 1° MAGGIO 2014
corteo
A EMPOLI
concentramento ore 9.00 davanti alla stazione ferroviaria
ORE 12,30 PRANZO SOCIALE AL CSA INTIFADA
Cobas Empoli Valdelsa – Comunità in Resistenza/Csa Intifada
sabato 26 aprile 2014
Notizie di Contro La Crisi
CONTROLACRISI ti segnala le seguenti notizie:
- 25 aprile, gazzarra, e aggressioni, degli ebrei pro-israele, che tentano di impedire l'ingresso dei palestinesi
. Tensioni alla partenza del corteo dell'Anpi di Roma per il 25 Aprile, al Colosseo. Alcuni manifestanti che esponevano la bandiera israeliana hanno impedito allo spezzone che issava le... - A che serve l’Alleanza atlantica
Italia/Ue. Strumento imperialistico o «umanitario»? Il no di Calamandrei e lo stato dell’arte alla luce della vicenda ucraina A che serve oggi l’Alleanza atlantica... - Quel 25 aprile, 20 anni fa…
Parlare oggi del 25 aprile sembra decisamente controcorrente, se si prescinde dalle celebrazioni rituali e burocratiche,... - 25 aprile, in piazza, contro chi vuole stravolgere la Costituzione
Rifondazione Comunista sarà in piazza, lo saremo con una presenza unitaria della lista “L’Altra Europa con Tsipras”, per onorare la memoria e il sacrificio dei partigiani,... - Liberazione anche con l’Angelo Mai
Franco Battiato, Luigi Lo Cascio, Nicoletta Braschi, Vinicio Capossela, Carmen Consoli Paolo Fresu, Elio Germano, Fabrizio Gifuni, Marco... - Per la difesa della Carta, sfida all’ex iscritto Renzi
C’è il tema delle riforme costituzionali in questo 25 aprile. L’Anpi è molto contraria alla proposta del governo, anche se sta... - La flessibilità fa male al fegato
La flessibilità è come quelle diete che promettono di farti perdere rapidamente peso mangiando solo proteine animali. Il... - 25 aprile, "oggi ancora partigiani per difendere la Costituzione dall'aggressione Pd-Fi"
"Ieri partigiani oggi No Tav". E’ lo striscione che ieri stato esposto al passaggio del corteo del 25 aprile, a Torino, da un gruppo di attivisti del movimento che si oppone alla realizzazione... - Brancaccio:"Jobs act peggio della legge Fornero"
La bocciatura del Jobs Act è sonora. Emiliano Brancaccio, docente all’Università del Sannio e promotore del “monito degli economisti” contro le politiche europee di...
ControLaCrisi: Notizie, Conflitti, Lotte
La settimana di ControPiano
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