Bonus di 80 euro ? Sgherri: “da Renzi il solito gioco delle tre carte di dare e poi togliere in altri modi.
"A pagare come sempre i cittadini”.Firenze, 10 aprile. Se gli sbandierati 80 euro in più in busta paga propagandati da Renzi sono serviti a reperire il consenso per portare avanti una contro riforma del sistema istituzionale (combinato disposto di nuova legge elettorale, Senato e Province non più elettive ecc) dal sapore autoritario, per di più oggi si scopre che in buona parte i “famosi” 80 euro medesimi spariscono. Innanzitutto il bonus come è ovvio non sarà per tutto l’anno in quanto partirà da fine maggio (quindi 640 euro per il 2014), e a questo si affianca quanto spiegato nel dettaglio da un “focus” della Uil servizi politiche territoriali, che indica con precisione gli aumenti dovuti alla nuova Tasi e alle tasse e imposte locali e di alcune regioni, le quali andranno a falcidiare pesantemente il bonus stesso. Un conto che parla di 278 euro da pagare in più per il contribuente, portando l’entità del bonus netto a 362 euro (il 56%) . E non perché gli enti locali siano “cattivi” ma perché per far funzionare servizi essenziali (asili, scuole, ospedali ecc) a fronte di anni di tagli forsennati da parte dello uno Stato centrale (in molti casi assai meno virtuoso degli enti locali stessi) essi si sono già trovati costretti o si troveranno a queste scelte. Tagli di cui non c’è traccia di riduzione nelle politiche del Governo Renzi. Un combinato disposto quindi di tassazione su casa e redditi che falcidierà il bonus. Ma a chi prenderà il bonus “pieno”; per gli altri – per chi in base al reddito lo prenderà parzialmente – il rischio se non la certezza è che il saldo sia zero o sotto zero. E non finisce qui perché la partita delle tasse e imposte locali non è certo chiusa e perché vanno messi nel conto i tagli ad esempio alla sanità, che il nuovo DEF nazionale mette in campo. Insomma è il solito gioco delle tre carte: da una parte si sbandiera per dare, dall’altra si toglie e magari si toglie di più. Niente di nuovo sotto il sole, ma non si voleva “rottamare” il vecchio ? La Capogruppo Monica Sgherri
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