giovedì 10 aprile 2014

Nuova pista aeroporto di Firenze. Giunta parte del Master plan ADF

Nuova pista aeroporto di Firenze. Giunta parte del Master plan ADF. Sgherri”ora si legge nero su bianco quello che la variante al Pit impedisce, cioè che saranno richieste risorse pubbliche."

Il progetto non sta in piedi, lo si abbandoni definitivamente”

Le cinque paginette che abbiamo ricevuto oggi – appendice del master plan di AdF – relative all’ipotesi progettuale della nuova pista di Firenze sono però sufficienti a confermare che questo progetto di nuova pista non ha ne gambe ne stoffa. Non solo perché – come abbiamo sempre sostenuto - i costi di realizzazione indicati (245 milioni x la pista di 2000 metri e 258 x quella di 2400) sono ben più ingenti di quelli inizialmente paventati, ma perché la stessa società dichiara di poter sostenere l’investimento a fronte di una quota di “contributi pubblici non inferiore a complessivi 120 milioni di euro”. La società quindi ammette di non essere in grado di sostenere l’investimento! E, come da noi sempre ricordato, la delibera del consiglio regionale di adozione dell’integrazione al PIT non ammette contribuiti pubblici. Una condizione sulla quale siamo rafforzati anche dalle normative europee in merito alla concorrenza sleale, che escludono appunto contributi pubblici e che quindi se concessi aprirebbero a possibili ricorsi da parte di qualche altra realtà aeroportuale (se non sarà Pisa potrebbe essere Bologna). La Regione è già fortemente impegnata per il risanamento della qualità dell’aria nell’area del Parco della Piana e non risponde a nessun interesse pubblico concedere finanziamenti pubblici ad una società privata come AdF. Questo master plan – a quanto si evince da quanto ricevuto – è tanto poco attendibile perché inoltre prevede la realizzazione della nuova pista in soli cinque anni: un tempo assolutamente risibile e inverosimile per la realizzazione di opere tanto complesse e ingenti come il finanziamento, progettazione e realizzazione dello spostamento del Fosso Reale. Questa tempistica azzardata però pare proprio funzionale a giustificare gli indicati aumenti dei ricavi da parte del gestore, altrimenti – aggiungiamo noi - emergerebbe chiaramente che non ci sono neanche le condizioni economiche per l’investimento che AdF dichiara di poter sostenere. Inoltre l’ipotesi di entrata in esercizio della pista nel 2019 farebbe saltare la tempistica e quindi la realizzazione di tutte le opere di mitigazione dell’inquinamento previste, come il bosco della Piana. Ribadisco che la delibera adottata a luglio dal Consiglio Regionale era chiara: tutte gli investimenti sono a carico del soggetto privato, ora si legge nero su bianco che così non sarà! Di conseguenza la Regione deve coerentemente stralciare definitivamente la nuova pista dai propri atti di programmazione; e invece si vada velocemente all’integrazione societaria con Pisa: questa la strada, non invece progetti di cannibalizzazione fra scali che non porterebbero nessun vantaggio alla Toscana La Capogruppo Monica Sgherri


Nessun commento:

Posta un commento

ShareThis

Ultimo numero:

ViceVersa n.35

Post più popolari