COMUNICATO STAMPA
La posizione espressa da Damasco Morelli e Leonardo Marchetti sul porta a porta nel comune di Empoli ci sembra pura demagogia per riuscire a raggranellare qualche voto in vista delle amministrative di maggio. Dopo averci spiegato le virtù del ritorno al cassonetto farebbero bene anche ad indicarci dove hanno intenzione di costruire la nuova discarica od il nuovo inceneritore. La discarica di Montespertoli è in via di esaurimento da anni e non si è ricorsi al nuovo impianto solo perché le percentuali di differenziata superano in tutti i comuni del comprensorio il 90%. Morelli e Marchetti pensano che la costruzione di nuovi impianti non abbia costi? Oppure pensano che esportare rifiuti in altri comprensori sia gratuito? Dopo aver investito tanto nel nuovo sistema riproporre il vecchio sembra davvero paradossale, soprattutto se si pensa che questioni del genere non possono essere relegate ad un solo comune ma interessano l’ intero circondario. La raccolta porta a porta costa, ma è una tipologia di servizio che sta diventando il fiore all’ occhiello per il nostro territorio con tanto di premi a livello nazionale (Top Utility 2014). Sistemi misti di raccolta differenziata sono già stati sperimentati e si riusciva a superare a malapena il 40% di differenziato. Loro stessi riconoscono che la TASI sarà un problema a livello nazionale, infatti la tariffazione non è più (già dal 2013) quella puntale, cioè in stretta relazione con gli svuotamenti e quindi con la tipologia di servizio, ma viene calcolata secondo canoni che poco hanno a che fare col porta a porta. Publiambiente prevede, per dare senso ed impulso al servizio, solo un sistema di sgravi a seconda degli svuotamenti. Si parla inoltre di decoro, ma lor-signori si ricordano le mini-discariche in prossimità delle postazioni dei cassonetti? Inoltre uno degli aspetti positivi del porta a porta è propio l’ aumento occupazionale, Morelli e Marchetti pensano che gli operatori impiegati e le loro famiglie si accontentino di una generica promessa di riciclaggio nel sistema di filiera? Vedono due operatori dietro ad un camion ma non vedono l’ operatore unico che scende centinaia di volte dai mezzi più piccoli. Forse non sanno che una parte del servizio viene esternalizzato e che le gare, nonostante quel che si dica, sono aggiudicate in base quasi esclusivamente del ribasso. Nel comune lavorano tre tipologie di contratto diverso nonostante sia svolto il medesimo servizio, cooperative sociali, igiene ambientale pubblica (Federambiente) e igiene ambientale privata (FISE). Nonostante questo Publiambiente riesce a distinguersi in positivo se si pensa che aziende limitrofe, Quadrifoglio per Firenze o Geofor per Pisa, non chiedono in fase di gara l’ applicazione dell’ Igiene Ambientale e spesso le cooperative vincitrici applicano il Multiservizi che poco ha a che fare con il servizio e le mansioni svolte. Come Cobas e Comunità in resistenza chiediamo che si ponga fine a questi processi di esternalizzazione dei servizi che hanno come unico scopo quello del risparmio a scapito della sicurezza degli operatori. Chiediamo anzi una inversione di tendenza con la re-internalizzazione dei servizi e che il personale sia reinserito tra quello che svolgeva il servizio come previsto dal Federambiente. Chiediamo che, ogni qualvolta si ricorra alle esternalizzazioni, sia specificata perlomeno la tipologia di CCNL richiesto già in fase di gara. Poco azzeccate anche le analogie con l’ agricoltura, una delle caratteristiche che contraddistingue l’ olio toscano è che si coglie e non raccoglie, invece per quanto riguarda il vino per i protocolli di alcune eccellenze è prevista la raccolta manuale e vietata quella meccanica. Le ricette della lista Damasco Morelli appartengono ad un passato che giudichiamo fallimentare mentre invece, secondo noi, dobbiamo puntare sulla qualità dei servizi e dei prodotti del nostro territorio.
Cobas Empoli-valdelsa
La posizione espressa da Damasco Morelli e Leonardo Marchetti sul porta a porta nel comune di Empoli ci sembra pura demagogia per riuscire a raggranellare qualche voto in vista delle amministrative di maggio. Dopo averci spiegato le virtù del ritorno al cassonetto farebbero bene anche ad indicarci dove hanno intenzione di costruire la nuova discarica od il nuovo inceneritore. La discarica di Montespertoli è in via di esaurimento da anni e non si è ricorsi al nuovo impianto solo perché le percentuali di differenziata superano in tutti i comuni del comprensorio il 90%. Morelli e Marchetti pensano che la costruzione di nuovi impianti non abbia costi? Oppure pensano che esportare rifiuti in altri comprensori sia gratuito? Dopo aver investito tanto nel nuovo sistema riproporre il vecchio sembra davvero paradossale, soprattutto se si pensa che questioni del genere non possono essere relegate ad un solo comune ma interessano l’ intero circondario. La raccolta porta a porta costa, ma è una tipologia di servizio che sta diventando il fiore all’ occhiello per il nostro territorio con tanto di premi a livello nazionale (Top Utility 2014). Sistemi misti di raccolta differenziata sono già stati sperimentati e si riusciva a superare a malapena il 40% di differenziato. Loro stessi riconoscono che la TASI sarà un problema a livello nazionale, infatti la tariffazione non è più (già dal 2013) quella puntale, cioè in stretta relazione con gli svuotamenti e quindi con la tipologia di servizio, ma viene calcolata secondo canoni che poco hanno a che fare col porta a porta. Publiambiente prevede, per dare senso ed impulso al servizio, solo un sistema di sgravi a seconda degli svuotamenti. Si parla inoltre di decoro, ma lor-signori si ricordano le mini-discariche in prossimità delle postazioni dei cassonetti? Inoltre uno degli aspetti positivi del porta a porta è propio l’ aumento occupazionale, Morelli e Marchetti pensano che gli operatori impiegati e le loro famiglie si accontentino di una generica promessa di riciclaggio nel sistema di filiera? Vedono due operatori dietro ad un camion ma non vedono l’ operatore unico che scende centinaia di volte dai mezzi più piccoli. Forse non sanno che una parte del servizio viene esternalizzato e che le gare, nonostante quel che si dica, sono aggiudicate in base quasi esclusivamente del ribasso. Nel comune lavorano tre tipologie di contratto diverso nonostante sia svolto il medesimo servizio, cooperative sociali, igiene ambientale pubblica (Federambiente) e igiene ambientale privata (FISE). Nonostante questo Publiambiente riesce a distinguersi in positivo se si pensa che aziende limitrofe, Quadrifoglio per Firenze o Geofor per Pisa, non chiedono in fase di gara l’ applicazione dell’ Igiene Ambientale e spesso le cooperative vincitrici applicano il Multiservizi che poco ha a che fare con il servizio e le mansioni svolte. Come Cobas e Comunità in resistenza chiediamo che si ponga fine a questi processi di esternalizzazione dei servizi che hanno come unico scopo quello del risparmio a scapito della sicurezza degli operatori. Chiediamo anzi una inversione di tendenza con la re-internalizzazione dei servizi e che il personale sia reinserito tra quello che svolgeva il servizio come previsto dal Federambiente. Chiediamo che, ogni qualvolta si ricorra alle esternalizzazioni, sia specificata perlomeno la tipologia di CCNL richiesto già in fase di gara. Poco azzeccate anche le analogie con l’ agricoltura, una delle caratteristiche che contraddistingue l’ olio toscano è che si coglie e non raccoglie, invece per quanto riguarda il vino per i protocolli di alcune eccellenze è prevista la raccolta manuale e vietata quella meccanica. Le ricette della lista Damasco Morelli appartengono ad un passato che giudichiamo fallimentare mentre invece, secondo noi, dobbiamo puntare sulla qualità dei servizi e dei prodotti del nostro territorio.
Cobas Empoli-valdelsa
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