La Confindustria a destra del Governo
di Giorgio Cremaschi
Non stupisce per niente che ancora una volta la Confindustria scelga le posizioni più regressive. Oggi si scaglia contro il referendum e rivendica la privatizzazione dell’acqua. Ancora una volta l’associazione delle imprese italiane sceglie i facili guadagni dei diritti dei lavoratori e dei cittadini, piuttosto che la dura fatica della competizione sui prodotti e sull’innovazione.
C’è un’assoluta continuità tra la scelta della Confindustria di cancellare, sotto la spinta della Fiat, il contratto nazionale e quella di rivendicare, contro l’opinione pubblica democratica e lo stesso buon senso, la privatizzazione dell’acqua oggi, il nucleare domani.
La verità è che uno dei problemi di questo paese sono le posizioni retrive della Confindustria che, quando critica il governo, lo fa da destra, e che non ha da proporre al paese nient’altro che la continua regressione sociale e culturale.
26 maggio 2011
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