CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA
GRUPPO CONSILIARE “FEDERAZIONE DELLA SINISTRA – VERDI”
Ricorso di Publiacqua contro la decisione dell’ATO sulla questione del deposito cauzionale. Sgherri: “inaccettabile”.
Firenze, 29 maggio. Quanto emerge dalla stampa, se corrispondesse alla realtà dei fatti, sembra essere un inaccettabile tentativo di mascherare le ragioni del ricorso di Publiacqua al Tar contro la decisione dell’Ato con la quale obbligava Publiacqua stessa a rimborsare i cittadini “dell'odioso balzello” che aveva imposto. Come giudicare diversamente la motivazione addotta da Publiacqua di atto "di tutela"?!
Questo ricorso infatti la dice lunga del conflitto di interessi che intercorre tra la società di gestione, che segue logiche e interessi tutti "privati", e gli interessi dei cittadini. Ma allora chi si vuol tutelare con questo ricorso?
Vale ricordare che proprio per tutelare i cittadini a marzo scorso i 49 sindaci dell'Ato avevano annullato la scelta di Publiacqua di imporre un aumento spropositato del deposito cauzionale da applicarsi anche retroattivamente su tutte le utenze, un vero e proprio “balzello”.
C'è da chiedersi se alla fine si credono le persone stupide: se il Presidente di Publiacqua è così tanto d'accordo con la decisione dell'Ato in primis poteva evitare allora di inventarsi quel “odioso balzello” e ora, soprattutto, evitare il ricorso sulla decisione dell’ATO perché non è certo un bell’esempio di tutela dei cittadini compiere il ricorso!
Queste motivazioni alquanto strampalate ci fanno dire che dopo la tragedia inizia la farsa!
La decisione dell’ATO si riferisce a “cosa, quanto e come” restituire il deposito e va rispettata, tanto più perché stiamo parlando di una società per azioni a maggioranza pubblica che gestisce un servizio in regime di monopolio, mentre quanto dichiarato dal presidente D’Angelis sulla stampa nei giorni scorsi, cioè che “siamo pronti a ritirare il ricorso appena avremo la possibilità di discuterne con il nuovo CdA” se corrisponde al vero, pare avere il sapore di un tentativo di fatto di mettere in discussione merito e modalità di quanto Publiacqua è obbligata a compiere, secondo quanto ha stabilito l’ATO: inaccettabile!Ancora una ragione in più per votare si al referendum del 12 giugno.
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