Comunicato stampa
Il gruppo
consiliare della Provincia di Firenze di Rifondazione Comunista ha incontrato una
delegazione dei lavoratori e della RSU Filcams-Cgil dei supermercati Esselunga
di Firenze, impegnati a contrastare le scelte antisociali portate avanti dalla
grande distribuzione.
L’Esselunga in nome
del mercato e del profitto cancella i diritti e istituisce gabelle e prelievi
forzosi dai salari dei lavoratori obbligati a pagare il “posto macchina “ per lavorare. Rifondazione Comunista nel sostenere
l’iniziativa della RSU chiede la revoca dell’obbligo di pagamento del
parcheggio ai lavoratori in turno e l’attivazione di un tavolo
interistituzionale Comune e Provincia di Firenze con le parti sociali.
La delegazione dei lavoratori Esselunga e della Rsu aziendale
Filcams-Cgil, ci ha incontrato per informarci sulle conseguenze che subiranno i lavoratori a seguito della decisione di impedire ai
lavoratori l’accesso al parcheggio interno e dell'introduzione dei parcheggi a
pagamento nella zona di Coverciano e più precisamente nella zona dell’Esselunga
di Via del Gignoro a Firenze.
Dopo aver esposto e denunciato la situazione di disagio,
attraverso una lettera rivolta a tutte le Istituzioni competenti - Sindaco di
Firenze; Presidente della Provincia di Firenze; Assessore al Trasporto Pubblico
Locale del Comune di FI; Assessore Welfare – Politiche del Lavoro del Comune di
FI; alla SAS; - a tutt’oggi i problemi sono rimasti invariati.
Sono circa 200 i
lavoratori dipendenti di Esselunga sul sito in questione, di cui l'80 per cento
interessato al problema del raggiungimento del luogo di lavoro fuori dalle
fasce garantite dal TPL, infatti “l'organizzazione
del lavoro prevede orari di entrata ed uscita in cui i mezzi di trasporto
pubblico non consentono di arrivare in orario e mettono talvolta a rischio
anche la sicurezza personale. Converrete che entrare a lavorare alle 05,00 del
mattino, per esempio, per una donna
comporta la necessità di utilizzare il proprio mezzo”.
Il sempre più frammentato e precarizzato quadro delle
tante le tipologie contrattuali che ormai pervadono il sistema della grande
distribuzione, unite ai processi di liberalizzazione del settore del commercio
hanno comportato l’estensione gli orari
e dei turni sulle giornate lavorative e sui festivi aumentando carichi di
lavoro i ritmi e ride uscendo le paure s le libertà. Una seri di atti e di
decisioni prese in un contesto di forte crisi economica e di indebolimento dei salari e dei redditi delle fasce sociali
più deboli. A conferma di quanto evidenziato basta esaminare gli ultimi
dati dell’ultimo rapporto di ISTAT laddove rileva che un cittadino su quattro
non riesce più a mantenere livelli minimi di sostentamento.
In questo quadro
di impoverimento generale sarebbe stato più opportuno mantenere un profilo di
maggiore responsabilità sociale da parte dell’impresa tale da non sacrificare
agli interessi del mercato e della competizione i diritti e le prerogative
contrattuali.
L'introduzione quindi dell'obbligo di pagamento del
parcheggio comporta un onere economico a carico dei lavoratori, che va nella
direzione opposta da quella dai lavoratori e noi richiesta. Paradossale è che
l’inasprimento tariffario a scapito dei diritti avviene anche per le tipologie
Part-Time chiamate a pagare abbonamenti
mensili per soli 10 giorni circa di lavoro al mese.
Diventa quindi insostenibile, iniquo ed
inaccettabile il costo a carico di lavoratori che guadagnano la media di circa 1200 euro al mese per il full
time, e 600 euro per i contratti part time.
Il gruppo di Rifondazione Comunista
nel sostenere le
ragioni dei lavoratori dell’Esselunga e di tutta la grande e piccola distribuzione
da tempo impegnati a contrastare la
liberalizzazione selvaggia degli orari del commercio, a tutela della dignità e
del valore lavoro, con la parola d’ordine “ si lavora per vivere, non si vive
per lavorare” e a difesa della conciliazione dei tempi di vita e del
lavoro soprattutto delle lavoratrici sulle quali gravano gran parte dei
carichi familiari;
in relazione alle richieste fatte dai rappresentanti dei
lavoratori Esselunga e rivolte alle Istituzioni , Comune e Provincia di Firenze, nonché agli assessorati del Trasporto Pubblico
Locale , Wealfare e Politiche del Lavoro,
affinché sia tolto l’obbligo di pagamento del parcheggio ai lavoratori in
turno,
richiede l’attivazione di un tavolo
inter-istituzionale di confronto tra le parti che si ponga l’obiettivo di
sostenere e tutelare i lavoratori sul versante dei diritti e delle relazioni
sindacali, assumendo il compito di far recuperare un profilo di responsabilità
sociale all’impresa revocando gli
obblighi di pagamento al parcheggio per i lavoratori nei turni, favorire
l’avvio di un serio e autorevole
confronto al fine di garantire il rispetto dei contratti e del diritto di recarsi
al lavoro, quindi della mobilità con un
piano socialmente sostenibile, prevedendo anche tra le soluzioni possibili
l’incremento di mezzi pubblici in concomitanza con le ore di servizio dei
lavoratori festivi compresi.
Firenze lì 31 gennaio 2013
Andrea
Calò capo Gruppo Rifondazione Comunista
Andrea
Malpezzi segretario Rifondazione Comunista Firenze
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