Scuola pubblica, sanità, beni comuni: di tutte/i per tutte/iManifestazioneRoma 2 febbraioPartenza alle ore 14 da piazza dell'Esquilino
Il movimento delle scuole dello scorso autunno ha reclamato il diritto ad un'istruzione di qualità per tutte e tutti, contrastando l'ennesimo progetto di tagli alla scuola, attraverso l'aumento dell'orario di lavoro a parità di salario, avanzato dal governo Monti e di aziendalizzazione degli istituti, attraverso la cancellazione degli organi collegiali avanzata nel Ddl Aprea-Ghizzoni. Il governo Monti e il parlamento uscente, sconfessato in piazza e nelle scuole da milioni di insegnanti, studenti e cittadini, prova a far passare la privatizzazione attraverso la discriminazione tra scuole più o meno meritevoli di ricevere i finanziamenti pubblici, che secondo quanto previsto dalla legge di stabilità dovrebbe essere applicata dal 2014.
La scuola pubblica è un bene comune, che garantisce un diritto fondamentale, proprio come lo sono la sanità pubblica e la gestione pubblica dell'acqua. Ci sentiamo vicini alle lavoratrici e ai lavoratori della sanità, come la scuola tagliata e ridotta ai minimi termini, e alla cittadinanza che ha chiesto con forza di ripubblicizzare la gestione del servizio idrico e che vede oggi inattuato il risultato referendario. Chiediamo:
Il rifinanziamento della scuola pubblica statale, restituendo gli otto miliardi di euro indebitamente sottratti dal governo Berlusconi e portando il finanziamento in linea con i paesi Ocse. Basta finanziamenti alle scuole private! Questo consentirebbe di rilanciare la qualità dell’istruzione pubblica, diminuendo il numero degli alunni per classe, provvedendo agli interventi edilizi di messa in sicurezza e di adeguamento dimensionale degli istituti, aumentando gli stipendi degli insegnanti e dei lavoratori e garantendo l’accesso a percorsi di formazione permanente.
L’assunzione dei precari a tempo indeterminato su tutti i posti vacanti, ottemperando alla normativa europea che impone la stabilizzazione dei lavoratori che lavorano da oltre tre anni a tempo determinato nelle scuole.
Il blocco dei progetti di privatizzazione e aziendalizzazione degli istituti scolastici, a partire dal disegno di legge Aprea – Ghizzoni, per una scuola pubblica democratica, laica e pluralista, che garantisca a tutte e tutti una formazione di base e specialistica critica e indipendente dagli interessi del profitto privato.
La disdetta del patto sulla produttività e la sua non applicazione al pubblico impiego. Tale accordo scellerato è la via attraverso cui si vuole reintrodurre quello che il movimento ha già rigettato, cioè l’aumento dell’orario di lavoro a parità di salario.
L'abrogazione dell'articolo 1, comma 149della legge di stabilità che vorrebbe differenziare in base al "merito" i finanziamenti alle scuole, lasciando ancora più indietro le situazioni di disagio sociale, ed imponendo sistemi di valutazione che nulla hanno a che vedere con il ruolo istituzionale della scuola pubblica.Difendiamo i nostri diritti contro le politiche di austerità!
Hanno aderito alla manifestazione indetta dal Coordinamento nazionale delle scuole:
- Associazione Per la Scuola della Repibblica
- Comitato No Debito
- Flc-Cgil nazionale
- Flc-Cgil Roma e Lazio
- Forum italiano dei movimenti per l’acqua
- Partito della Rifondazione Comunista
- Partito Marxista-Leninista Italiano
- Sinistra Ecologia e Libertà – Roma
- Sinistra Critica
- Unione sindacale italiana
Scarica lo spot radiofonico e il manifestoCoordinamento Nazionale Scuola
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lunedì 28 gennaio 2013
Scuola pubblica, sanità, beni comuni: di tutte/i per tutte/i
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