Stop all’inceneritore di Ospedaletto (Pisa). Interrogazione di Monica Sgherri.
Sgherri:”un caso emblematico di come la funzionalità degli inceneritori sia incompatibile con l’aumento della raccolta differenziata.”
Firenze, 28 maggio. Un caso emblematico che, se chiama ad azioni mirate nello specifico, rende più in generale evidente come il funzionamento degli impianti di incenerimento sia sostanzialmente incompatibile con l’aumento della raccolta differenziata dei rifiuti. Se infatti – a quanto risulterebbe – è bastato un ancorché modesto incremento della raccolta differenziata e quindi riduzione della frazione organica umida conferita all’impianto di Ospedaletto (e quindi all’aumento del potere calorifico dei rifiuti inceneriti) per portare allo sforamento – a quanto risulterebbe - dei tetti di legge dei valori di emissioni di sostanze inquinanti e alla conseguente chiusura della linea due del medesimo è necessario porsi la domanda su quali garanzie vi possano essere che l’annunciato obbiettivo del raggiungimento futuro del 65% di raccolta differenziata a livello regionale non porti via via nel tempo ad altri casi come questo. Sulla questione che pone l’evento occorso all’impianto pisano di Ospedaletto ho presentato un interrogazione alla Giunta. Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale. La riflessione di fondo – prosegue Sgherri – è che l’evento conferma una volta di più come la strada da seguire sia quella che all’aumento della raccolta differenziata (e aggiungo del riciclo e riuso dei rifiuti) faccia nel contempo abbandonare quella del ricorso all’incenerimento, che risulta oltre che inutile, impattante sulla salute e ambiente e costosa, evidentemente anche poco praticabile. Una situazione – solo per rimanere all’esempio in questione – che pare invece non essere in quanto – a quanto consta – sarebbe stato avviato a livello dei comuni dell’area un “piano strutturale d’area” che prevede la ristrutturazione dell’impianto: di fronte alla chiusura della linea due che è solo l’ultimo di una serie di stop e criticità che lo hanno riguardato non è forse più opportuno – a tutela precauzionale di salute ambiente ecc – andare invece nella direzione della chiusura definitiva ?
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