martedì 17 dicembre 2013

Tragedia dei lavoratori cinesi a Prato. Dibattito in aula

Tragedia dei lavoratori cinesi a Prato. Dibattito in aula.

Sgherri”dibattito che doveva essere concreto e squarciare il velo di ipocrisia. Un occasione persa”

Firenze, 17 dicembre. Tragedia di Prato. Un occasione persa. Se infatti ho apprezzato le scelte della Giunta Regionale annunciate ieri e l’intervento del presidente Rossi che invitava anche a porsi in maniera laica e concreta sui problemi, il dibattito oggi in aula si è posto in maniera tutt’affatto diversa, con interventi – da parte della destra – che hanno preferito rispolverare i soliti temi anti immigrazione e ricadere nei soliti stereotipi. Non è stato squarciato il velo di ipocrisia su un tema tanto pesante come quello vissuto a Prato preferendo porsi in maniera ideologica! Ipocrisia da più punti di vista: perché ci si indigna – giustamente - per le condizioni di sfruttamento del lavoro fino a toccare la schiavitù, ma poi nulla si dice sulle delocalizzazioni di ditte italiane che vanno in giro per il mondo a cercare proprio quelle condizioni di lavoro per abbassare i costi di produzione: se siamo contrari ai bambini che lavorano – tanto più in quelle condizioni – lo si deve essere per tutti i bambini che lo fanno in tutte le parti del mondo. Ipocrisia perché si parla di carenza di forze dell’ordine a Prato quando uomini e risorse si mandano in massa in Val di Susa per la questione No TAV. Ipocrisia perché si denuncia un sistema basato su l’evasione fiscale ma niente si dice su quelli italiani che sfruttano questo sistema e si arricchiscono con affitti esosi. Dicevo della giustezza delle decisioni assunte dalla Giunta Regionale, perché basate sui principi dell’emersione dal lavoro nero, dell’emancipazione, fino ad utilizzare strumenti come l’articolo 18 della legge Turco Napolitano, che permette di concedere permessi di soggiorno “per motivi di protezione sociale”. Tutto ciò però non basta, e si deve affrontare il tema della tracciabilità del prodotto, perché lo schiavismo deve essere combattuto in ogni parte del mondo e quindi la certificazione della filiera è un elemento importante in questa direzione. Tracciabilità e comportamenti etici sono gli unici strumenti per coniugare la difesa della qualità del lavoro e lo sviluppo delle nostre industrie. Insomma tanti temi concreti sul tappeto e una tragedia appena passata avrebbero richiesto un dibattito con un approccio diverso; un occasione persa quella di oggi che, di fronte alle vittime, grida vendetta.

La Capogruppo Monica Sgherri

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