venerdì 30 marzo 2012

ACQUA TECNOLOGICA IN USCITA DAL DEPURATORE DI SAN COLOMBANO



Siccità e crisi idrica:
 ringraziamo il Cardinale Betori per l'invito alla preghiera auspicando la pioggia,
 ma anche i comuni mortali possono contribuire per alleviare le sofferenze delle Comunità.
 Facciamo prevalere il Bene Comune, l'etica pubblica e non la corsa ad ogni costo al  profitto

Poche righe indirizzate come Lavoratore di Publiacqua SpA , Delegato Sindacale delle RSU e Militante del Popolo per il Diritto Universale all'Acqua per sottoporre all'attenzione di Cittadini, Rappresentanza Istituzionali, Politiche e Sociali una semplice proposta che potrebbe contribuire ad alleviare una stagione difficile in termini di approvvigionamento idrico.

ACQUA TECNOLOGICA IN USCITA DAL DEPURATORE DI SAN COLOMBANO

Quando alla fine degli anni ottanta, inizio anni 90, si avviò la discussione politica istituzionale per portare i reflui urbani a depurazione ache per la Città di Firenze e Comuni limitrofi, onde evitare di continuare ad usare l'Arno quale una cloaca a cielo aperto,  si pensò sia a depurare gli stessi reflui, ma si predispose un progetto di impianto che avrebbe riutilizzato le acque depurate in uscite dall'impianto citato, le cui acque tecnologiche sarebbero state utilizzate per l'industria e l'agricoltura, con una particolare attenzione per il settore del Tessile a Prato.

Quanti con passione in quei anni contribuirono a far decollare, per le loro competenze istituzionali, il progetto San Colombano, oggi ci ricordono che l'impianto a regime, ultimato anche l'emissario sinistro, potrebbe erogare acqua tecnologica per 3.200 litri a secondo. Noi non sappiamo se questa sia una stima puntuale e precisa, ma vorremmo far presente ai non addetti ai lavori, che ad oggi l'impianto di potabilizzazione dell'Anconella, il più importante attualmente gestito da Publiacqua SpA, che immmette in rete la stragrande maggioranza dell'acqua potabile per le Cittadinanza di Firenze, parte di Prato e Pistoia ed alcuni altri comuni limitrofi  eroga tra i 2.300 e 2.500 litri a secondo.

Ad oggi, da notizie in nostro possesso, il tubo di sottoattraversamento dell'Arno per mettere in distribuzione l'acqua tecnologiche, per industrie e comparto agricolo, è già realizzato, mentre sono rimasti sulla carta la costruzione delle importanti batterie di filtri. Senza dimenticare che l'impianto di Depurazione di San Colombano "era" parte integrante di un Accordo di Programma Stato-Regione, con contributi di finanziamento pubblico statale, contributo per l'opera riconosciuto anche in tariffa e pagato in bolletta dagli utenti.

Qualcuno ci dirà che l'opera non si è completata per meri interessi che confliggono tra Industriali, in particolare dell'Area Pratese, la Spa di Gestione Publiacqua e magari altri ancora. Logicamente, il contendere sembra di pura natura economica e magari di salvaguardia di egoismi di parte e con l'occhio sempre esasperatamente indirizzato verso logiche di profitto.

Oggi tutto ciò non è più possibile tollerarlo e tutti dobbiamo convergere, volenti o non volenti, a tutelare l'interesse comune.

Beni quindi le preghiere di Uomini e Donne di Fede, con in testa il loro Pastore, ma proprio tutti, ognuno per le proprie responsabilità, siamo chiamati a contribuire per il Bene Comune

Luciano D'Antonio

P.S.: con Publiacqua SpA, abbiamo avviato anche una ulteriore rilflessione, su un'altra emergenza che potrebbe travolgerci:
la crisi energetica. Spingere l'acqua nei tubi richiede tantissima energia elettrica per alimentare le pompe di spinta. Abbiamo grandi superfici di suolo disponibili presso i ns. principali impianti - quanto il solare ed altre energie rinnovabili potrebbero essere utilizzate ? In una SpA gestita da Presidenti di forte sensibilità ambientali, fondatori e ex presidenti, di importanti associazioni ambientaliste, vorremmo essere fiduciosi






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