giovedì 29 marzo 2012

Sottoattraversamento. La “Monna Lisa” che cancella il sorriso a Firenze

La “Monna Lisa” che cancella il sorriso a Firenze. Annunciato per metà maggio l'avvio degli scavi per il sottoattraversamento TAV. Rifondazione Comunista: inaccettabile che i lavori partano senza che sia risolto il nodo della destinazione dei rifiuti e in palese violazione delle prescrizioni contenute nella Valutazione di Impatto Ambientale. 



A metà maggio entrerà in funzione la “talpa” per la realizzazione del  sottoattraversamento della Tav a Firenze.
Ad annunciarlo il  responsabile della pianificazione investimenti area Centro Nord di Rfi, che con “orgoglio” ha illustrato le modalità di funzionamento della fresa.

All'enfasi dei realizzatori dell'opera fanno da contraltare tutta una serie di contraddizioni e di criticità decisamente rilevanti,  volutamente taciute o sminuite ma che risultano in realtà determinanti ai fini delle modalità di realizzazione dell'opera, dei costi della stessa, degli impatti e del rispetto delle prescrizioni e delle normative ambientali.

Ancora tutto da definire il problema della destinazione dei materiali di scavo: 2,8 milioni di metri cubi di materiali che ancora non hanno una destinazione definitiva visto che non potranno essere portati nel previsto sito di Santa Barbara a Cavriglia in quanto rifiuti speciali da destinare a discariche (per altro non ancora precisate);

Legata al problema della classificazione dei materiali di risulta  emerge poi la questione del rispetto delle prescrizioni della VIA, molto chiare nello stabilire che tali materiali dovranno essere trasportati su ferro. Una prescrizione vincolante che di fatto blocca qualsiasi ipotesi di destinazione diversa da Santa Barbara;

Nella totale noncuranza delle regole, e degli impatti ambientali, RFI annuncia che per i primi mesi di lavorazione (in attesa di una salvifica modifica della normativa nazionale) le terre di scavo verranno spostate con i camion. Le conseguenze si prefigurano allarmanti: 68 mezzi al giorno in uscita dal cantiere di Campo di Marte e 120 mezzi dal cantiere degli ex Macelli con conseguenze devastanti sulla viabilità, sull'inquinamento atmosferico e sulla qualità della vita dei cittadini;

Un atteggiamento intollerabile e illegale: un'opera di tale portata non può partire nella totale mancanza di tutele e di certezze sul versante ambientale e sugli impatti che si verranno a produrre, nella palese violazione di quanto prescritto dalla VIA e senza che sia stato definito un piano legale di conferimento dell'enorme quantità dei materiali di risulta prodotti.

Ciò premesso gli scriventi consiglieri provinciali

Nel ricordare che:

-     Secondo la normativa vigente  terre e rocce da scavo, ai sensi dell’art. 183 comma 1 lett. a) d. lgs. n. 152/2006, sono classificate come rifiuto speciale la cui gestione deve avvenire nel rispetto delle modalità di deposito temporaneo (art. 183 comma 1 lett. m) e attraverso l’avvio a recupero ovvero a smaltimento in impianti idonei debitamente autorizzati (art. 208, art. 210);

-     Proprio a seguito di una presunta  violazione della suddetta normativa nel giugno del 2011 la Procura di Firenze ha rinviato a giudizio 20 persone (tra i quali alcuni dirigenti di Società Autostrade) per irregolarità nella realizzazione dei lavori della Variante di Valico con l'accusa, tra le altre, di inquinamento di siti e corsi d'acqua per uno smaltimento non corretto di terre e rocce di scavo;

Nel ribadire:

la ferma contrarietà alla realizzazione di un'opera inutile, dannosa e economicamente insostenibile;

Chiedono al Presidente della Giunta Provinciale e all'Assessore competente:

·      quale sia il piano di trattamento previsto per i materiali di risulta degli scavi per la realizzazione delle opere per il sottoattraversamento TAV di Firenze;

·      alla luce della normativa vigente, quale sia la classificazione di detti materiali;

·      quali siano le destinazioni previste per gli stessi;

·      se non si ritenga che la dichiarata volontà di RFI di utilizzare inizialmente il trasporto su gomma per i materiali di risulta non configuri una violazione delle prescrizioni contenute nella Valutazione di Impatto Ambientale;

·      quali siano gli strumenti che si intenderanno adottare per il monotoraggio del traffico dei mezzi di cantiere e sugli impatti emissivi prodotti;




Andrea Calò  Lorenzo Verdi



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