Per Autolinee Toscane l'articolo 18 è già superato: licenziato in tronco un autista. Rifondazione Comunista: un atteggiamento inaccettabile e persecutorio. La Provincia intervenga nella vertenza per ripristinare la legalità e per il reintegro immediato del lavoratore respingendo sul nascere ogni tentativo arbitrario delle aziende di scaricare sui lavoratori le conseguenze della ristrutturazione del TPL. Domanda di attualità art. 39 del Regolamento del Consiglio Provinciale.
La
ristrutturazione e la riorganizzazione del servizio di Trasporto Pubblico
Locale vengono usati come pretesto da Autolinee Toscane (l'azienda che serve la
zona Mugello-Val di Sieve) per il licenziamento in tronco di un autista, Sauro
Cerini, con una modalità inaccettabile e discriminatoria.
Che
lo scenario dei trasporti in Toscana non sia roseo è un dato di fatto: i tagli
operati e le modalità di ridefinizione del sistema secondo il bando unico
regionale sono al centro di una discussione in cui forti si sollevano, anche da parte dei sindacati,
numerose perplessità su quelle che potrebbero essere le conseguenze sulla
mobilità dei cittadini e sugli esuberi del personale del settore.
Ciò
che appare inaccettabile però è che, in una fase di confronto, di discussione e
di trattativa, Autolinee Toscane effettui in modo arbitrario e unilaterale un
licenziamento adducendo
pretestuose motivazioni economiche, andando a colpire dall'oggi al domani, senza preavviso, un
lavoratore con oltre dieci anni di servizio, con una modalità che solleva il forte dubbio del
licenziamento persecutorio nei confronti di un attivista sindacale.
Il
comportamento di Autolinee Toscane appare come un'inaccettabile anticipazione
della messa in pratica della riforma del lavoro proposta dal Governo, con un
palese attacco ai diritti riconosciuti dall'articolo 18 dello Statuto dei
lavoratori ( L.300/70), con un esecutore materiale, l'amministratore delegato
di Autolinee Jean Luc Laugaa, non
nuovo ad atteggiamenti antisindacali visto che recentemente in qualità di
dirigente di Gest, sembrerebbe aver fatto pressioni sui
lavoratori della tramvia per impedirgli di scioperare.
Immediata
la condanna delle RSU e dei sindacati di categoria su quanto accaduto. Con
numerosi comunicati le rappresentanze sindacali, nel denunciare l'atteggiamento
dell'azienda hanno annunciato l'avvio di una serie di mobilitazioni, non
escludendo anche il ricorso ad uno sciopero regionale, e l'apertura di una
vertenza per il reintegro del lavoratore.
Gli
scriventi Consiglieri Provinciali, nell'esprimere piena solidarietà al
lavoratore ingiustamente licenziato, nel condannare fermamente l'atto
unilaterale e persecutorio compiuto da Autolinee Toscane, nel rivendicare il
pieno rispetto dei diritti dei lavoratori e nel dichiarare il sostegno a tutte le mobilitazioni che
verranno messe in atto sulla vicenda, chiedono al Presidente della Giunta
Provinciale e all'Assessore competente:
se
la Provincia sia stata coinvolta nella vertenza;
quali
iniziative si intenderanno intraprendere a tutela dei diritti del lavoratore
licenziato e per il reintegro dello stesso in osservanza ai dispositivi di
legge e di natura contrattuale;
se
non si consideri l'atteggiamento di Autolinee Toscane come palese violazione
degli accordi in essere riguardo alla salvaguardia dei livelli occupazionali
nel percorso di ridefinizione del TPL;
di
richiedere formalmente alla Regione Toscana di inserire nel nuovo bando unico
per il TPL norme di salvaguardia dei diritti sindacali e dei lavoratori e al
contempo clausole di esclusione per quelle aziende che si siano contraddistinte
per violazioni degli stessi o che mettono in essere comportamenti antisindacali;
Andrea Calò Lorenzo Verdi
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