giovedì 29 marzo 2012

Per Autolinee Toscane l'articolo 18 è già superato: licenziato in tronco un autista.


Per Autolinee Toscane l'articolo 18 è già superato: licenziato in tronco un autista. Rifondazione Comunista: un atteggiamento inaccettabile e persecutorio. La Provincia intervenga nella vertenza per ripristinare la legalità e per il reintegro immediato del lavoratore respingendo sul nascere ogni tentativo arbitrario delle aziende di scaricare sui lavoratori le conseguenze della ristrutturazione del TPL. Domanda di attualità art. 39 del Regolamento del Consiglio Provinciale.





La ristrutturazione e la riorganizzazione del servizio di Trasporto Pubblico Locale vengono usati come pretesto da Autolinee Toscane (l'azienda che serve la zona Mugello-Val di Sieve) per il licenziamento in tronco di un autista, Sauro Cerini, con una modalità inaccettabile e discriminatoria.

Che lo scenario dei trasporti in Toscana non sia roseo è un dato di fatto: i tagli operati e le modalità di ridefinizione del sistema secondo il bando unico regionale sono al centro di una discussione  in cui forti si sollevano, anche da parte dei sindacati, numerose perplessità su quelle che potrebbero essere le conseguenze sulla mobilità dei cittadini e sugli esuberi del personale del settore.

Ciò che appare inaccettabile però è che, in una fase di confronto, di discussione e di trattativa, Autolinee Toscane effettui in modo arbitrario e unilaterale un licenziamento adducendo  pretestuose motivazioni economiche,  andando a colpire dall'oggi al domani, senza preavviso, un lavoratore con oltre dieci anni di servizio, con una modalità  che solleva il forte dubbio del licenziamento persecutorio nei confronti di un attivista sindacale.

Il comportamento di Autolinee Toscane appare come un'inaccettabile anticipazione della messa in pratica della riforma del lavoro proposta dal Governo, con un palese attacco ai diritti riconosciuti dall'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori ( L.300/70), con un esecutore materiale, l'amministratore delegato di Autolinee  Jean Luc Laugaa, non nuovo ad atteggiamenti antisindacali visto che recentemente in qualità di dirigente di Gest, sembrerebbe aver fatto pressioni sui lavoratori della tramvia per impedirgli di scioperare.

Immediata la condanna delle RSU e dei sindacati di categoria su quanto accaduto. Con numerosi comunicati le rappresentanze sindacali, nel denunciare l'atteggiamento dell'azienda hanno annunciato l'avvio di una serie di mobilitazioni, non escludendo anche il ricorso ad uno sciopero regionale, e l'apertura di una vertenza per il reintegro del lavoratore.

Gli scriventi Consiglieri Provinciali, nell'esprimere piena solidarietà al lavoratore ingiustamente licenziato, nel condannare fermamente l'atto unilaterale e persecutorio compiuto da Autolinee Toscane, nel rivendicare il pieno rispetto dei diritti dei lavoratori e nel dichiarare il  sostegno a tutte le mobilitazioni che verranno messe in atto sulla vicenda, chiedono al Presidente della Giunta Provinciale e all'Assessore competente:

se la Provincia sia stata coinvolta nella vertenza;

quali iniziative si intenderanno intraprendere a tutela dei diritti del lavoratore licenziato e per il reintegro dello stesso in osservanza ai dispositivi di legge e di natura contrattuale;

se non si consideri l'atteggiamento di Autolinee Toscane come palese violazione degli accordi in essere riguardo alla salvaguardia dei livelli occupazionali nel percorso di ridefinizione del TPL;

di richiedere formalmente alla Regione Toscana di inserire nel nuovo bando unico per il TPL norme di salvaguardia dei diritti sindacali e dei lavoratori e al contempo clausole di esclusione per quelle aziende che si siano contraddistinte per violazioni degli stessi o che mettono in essere comportamenti antisindacali;




Andrea Calò                                                                  Lorenzo Verdi

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