martedì 4 settembre 2012

Riforma delle province. Sgherri: "il quadro che si delinea a livello nazionale mina la rappresentanza democratica e territoriale, per noi elemento imprescindibile!


Riforma delle province. Sgherri: "il quadro che si delinea a livello nazionale mina la rappresentanza democratica e territoriale, per noi elemento imprescindibile!

Impegno a promuovere in tempi brevi un dibattito con alla base la centralità dei territori”

Firenze, 4 settembre. Nel dibattito che si sta sviluppando sul futuro delle province pare quasi del tutto scomparso un elemento che a noi pare invece fondamentale: quello della rappresentanza territoriale, democratica e del pluralismo, il cui recupero riteniamo imprescindibile. Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi in Consiglio Regionale. Proprio nel momento in cui, per esigenze soprattutto di bilancio, si va verso una razionalizzazione dei principali servizi ai cittadini dimensionati almeno su scala sovra comunale il quadro di riforma che si va delineando a livello nazionale per le province svela il suo obbiettivo di fondo, cioè togliere la possibilità ai cittadini di eleggere i propri rappresentanti – per quanto riguarda la rappresentatività dei territori e del pluralismo politico - e in questa maniera la possibilità di “controllo” su servizi fondamentali che saranno sempre più gestiti a livello sovra comunale: lo dimostra la scelta di rendere le province enti di secondo grado con i consigli non più eletti direttamente nonché ridurre il numero dei nuovi consiglieri – da dieci a sedici a seconda della dimensione provinciale. Mancanza di rappresentanza e rappresentatività che non troverà mai il nostro consenso. Detto questo – conclude Sgherri - il dibattito che si sta sviluppando sulla stampa sta perdendo una necessaria visione di insieme e soffre da un lato di eccessi di campanilismo, e dall’altro di pretese di calare soluzioni tecniche dall’alto. Crediamo invece che sia fondamentale reintrodurre nel dibattito la centralità dei territori e le loro vocazioni socio economiche, alla base di qualsiasi riflessione sul tema, e ci impegniamo a promuovere in tempi brevi un dibattito che tenga conto di questi aspetti.

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