mercoledì 27 marzo 2013

[Livorno] LA CRISI POLITICA »SCONTRO SINDACO-PD


«Se è finita un’epoca, è finita per tutti»
Cosimi risponde a De Filicaia e lancia un’agenda di lavoro per l’ultimo anno di mandato, ma i contenuti restano misteriosi
LA CRISI POLITICA »SCONTRO SINDACO-PD 

da  Il Tirreno

di Giulio Corsi wLIVORNO La montagna ha partorito il topolino. Sembrava che quello di ieri mattina potesse essere il consiglio del cambio di passo. E qualcuno davvero aveva sperato che il discorso del sindaco Cosimi avrebbe messo in discussione 40 anni di vita politica cittadina dopo una settimana travagliata, l’ennesima di questo 2013 di scintille tutte interne al Pd, iniziato col caso Solimano e proseguito con quello De Filicaia. E invece alla fine di due ore e mezzo di discussione c’è stato un rinvio a domani sui temi che potevano in qualche modo interessare la città, quelli che dovranno (ma vista la situazione di difficoltà, meglio dire dovrebbero) essere i protagonisti dell’ultima fase del mandato e i cavalli di battaglia di una campagna elettorale che, zoppicante più che mai, è comunque già iniziata. Buio assoluto sui temi, se non un accenno di Cosimi al piano regolatore del porto e al piano operativo triennale. Ma nebbia anche sulle questioni interne al partito. Insomma, alla fine, se doveva essere un consiglio chiarificatore, di chiaro c’è stato poco se non qualche messaggio a De Filicaia, con cui il sindaco ha ammesso di aver parlato a lungo. «Offro un tavolo di discussione attraverso un passaggio corretto in consiglio», ha detto Cosimi. L’appuntamento per definire l’agenda è al consiglio di domani. Ci saranno i punti di De Filicaia? Ce ne saranno altri su cui trovare un percorso comune che vada oltre alla maggioranza che il gruppo Pd vanta anche da solo? Qualche tema da affrontare da qui alla fine del mandato è uscita fuori dagli interventi dei consiglieri di opposizione: il Caprilli e il mercato ortofrutticolo ha proposto Tamburini (Pdl), il lavoro ha chiesto Giannini (Sel), il piano strutturale e nuove varianti subito ha aggiunto Palmerini (Pdl). Tutto dipenderà da quanto e come si vorrà trasformare l’ultima tappa di questo mandato amministrativo in una volata per la campagna elettorale del 2014. E non è un caso che un altro tema che secondo alcuni consiglieri del Pd potrebbe finire sul tavolo di domani potrebbe essere clamorosamente di nuovo la partita dell’ospedale a Montenero. Vedremo se resterà un sussurro insistente interno al gruppo o qualcosa di diverso. Cosimi ha messo qualche puntino sulle “i” difendendosi, anche in merito al risultato elettorale. «Non si vive sugli allori del passato, il credito prima o poi si esaurisce - ha detto - Qui la riflessione va fatta sulle elezioni politiche. Nel 2008 il risultato fu eccezionale. Non era merito dell’amministrazione allora, non lo è oggi quello negativo. Noi siamo una componente. Difendo il lavoro che abbiamo fatto con fatica. Il consiglio comunale ha una propria identità. Mi sento erede di un percorso di buona amministrazione della città. Il contesto oggi ci dice che sono lavoro e povertà i grandi problemi». Poi De Filicaia: «L’ultimo dei Mohicani? Io ce l’ho anche simpatico. Muore per difendere la sua donna e la sua gente. Se la frase significava che Cosimi non farà più niente, il problema è relativo. Se invece voleva intendere che è finita un’epoca sono d’accordo con lui ma specifico: è finita per i Cosimi, per i Picchi e per i De Filicaia». 

IL DIBATTITO IN CONSIGLIO
Il gruppo Pd tutto col sindaco Sel, Rc e Cannito lo attaccano 


LIVORNO La lettura forse più lucida dell’intervento di Cosimi e della rotta su cui sta portando la nave l’ha data il suo predecessore Lamberti. «La proposta del sindaco è politica. Nell’agenda di fine mandato il sindaco inserirà elementi amministrativi ma anche politici, saranno l’inizio di una nuova fase. L’appello al centrodestra è stato fatto sulle regole non sui contenuti. Quello che auspico - ha detto il rappresentante di Confronto - è che Cosimi assuma il ruolo di chioccia di una nuova stagione». Ma non è detto che sia così. Anzi. E la risposta di Giannini (Sel) è stata chiara al proposito: «Non può partire una stagione di collaborazione fino al 2014 - ha detto -. Il mio giudizio l’ho già dato. Lo scenario si gioca fuori di qui e la lettura che ha fatto il sindaco come prospettiva negativa per me è realistica, noi siamo destinati a appiattimento e grigiore perché non avremo possibilità di incidere. La politica non si fa da ora in poi, ha una storia. Il tempo è scaduto». Ma l’attenzione era tutta per l’intervento di Paolo Fenzi, capogruppo Pd. Che non ha mostrato dubbi nell’appoggio a Cosimi. «Va compreso l'impegno del mio partito di stimolare lo sforzo enorme di questa amministrazione. Un partito che ha radici solide in città e non si è mai tirato indietro sul proprio ruolo che è quello di proporre. E' chiaro che il partito non detta la linea amministrativa. Il programma di governo è il programma del sindaco. A lui la legge attribuisce questo compito e questa responsabilità. Il rapporto dialettico tra chi rappresenta le istituzioni e gli organi politici, va messo nel conto. Il gruppo che rappresento ha però ben chiaro il proprio ruolo. E' un ruolo che sostiene ed accompagna il lavoro dell'istituzione per contribuire al buon lavoro dell’amministrazione ma allo stesso tempo attua anche il proprio ruolo di indirizzo politico attraverso un rapporto di scambio, raccolta di proposte e patrimonio di conoscenze che anche il nostro partito, ma non solo, ci mette con generosità a disposizione». Fenzi ha ammesso che si poteva fare meglio, ma ha presentato le attenuanti, partendo da un preambolo in cui ha sottolineato «il momento straordinario, ma confuso, che si intreccia con una crisi economica-finanziaria che ha allargato fenomeni di impoverimento ad ampi settori di popolazione, non sempre coincidenti con i "vecchi poveri" del passato. E’ necessario partire da questo contesto. Livorno in questa fase così difficile ha dovuto tagliare in tre anni 22 milioni di euro milioni di euro. Lo ha fatto senza tagliare servizi essenziali per i cittadini livornesi. Questo è stato uno sforzo enorme da parte dell'amministrazione. Si poteva fare di più? Forse sì. Però l'analisi deve fare i conti con questo tipo di contesto». Ma da Tiziana Bartimmo (Rifondazione) è arrivato un richiamo al senso stesso che il partito per eccellenza in città, oggi vanta. «Questo partito si guarda l’ombelico senza rendersi conto di ciò che sta succedendo fuori. Il partito che governa dovrebbe ascoltare di più il consiglio comunale per alzare la posta a sinistra - ha detto -. Altrimenti il voto si orienterà sul Movimento a 5 stelle. Si dovrebbe provare imbarazzo verso la cittadinanza, continui cambi di assessori, litigi interni al partito, che ora mette in discussione il sindaco. E’ un problema di credibilità». Tranchant Taradash (Pdl): «Amministrazione fallimentare, dialogate nelle vostre sedi, telefonatevi ma abbiate rispetto per le istituzioni e non portate i vostri problemi qui». Duro Cannito (Città Diversa): «Non vi volete render conto che c’è un’altra città. Livorno è allo stremo e voi pensate che la città sia vostra. No, è dei cittadini. Ora De Filicaia addirittura ha intrapreso la strada del partito senza sindaco. Cosimi ha la massima responsabilità ma è ingeneroso dire che tutto dipende da lui. Vi chiedo: cosa avete fatto per il lavoro? Nulla». Orientato alle amministrative Romano (Idv): «Sta a noi decidere chi gestirà il nuovo ordine, se finirà come a Parma o no. E’ ora di mettersi al lavoro per dare risposte ai cittadini». (giucor)
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