martedì 13 maggio 2014

La sceltavaticana di Stefania Giannini


La sceltavaticana di Stefania Giannini

 
di Vincenzo Pascuzzi
8 maggio 2014
Tutti a Roma con papa Francesco!questa è la parola dordine delladunata di massa per la scuola che la Chiesa italiana ha in programma per sabato 10 maggio in piazza San Pietro.
La mobilitazione di scuole, famiglie ed associazioni è già in corso e conta di portare nella Capitale centinaia di migliaia di persone informa lAgescLe scuole naturalmente sono quelle cattolichela loro mobilitazione è capillare e tempestivala partecipazione sarà compatta e massiccia: già più di 150mila gli iscritti.
Anche Stefania Giannini sarà in piazzaLo  spiega a Famiglia Cristiana«Ci sarò perché era da molti anni che in Italia non ci si mobilitava per la scuola, se non per protestareInoltre questo Papa, con i suoi gesti e le sue parole, ha la grande capacità di dare speranza e fiducia»
Ma, pensandoci bene,  la sua partecipazione al raduno sembra impropria e anomalaNon ha senso come ministro italiano in carica (cosa va a fare?),né a titolo individuale  (non ha il dono della fede, così ha detto).
Allora forse la ragione vera va cercata nella sua carica di segretario politico di Scelta Civica e nella candidatura alle Europee nella lista Scelta Europea con Guy Verhofstadt.  Con la prospettiva di un seggio a Strasburgolincontro a piazza S. Pietro costituisce una preziosa occasione, certo non per un comizio, ma per una presenza significativa a fini di propaganda elettoraleIn cambio Giannini avrà modo per ribadire i suoi orientamenti a favore delle scuole paritetichepardon paritarie cattolichespacciate per scuole pubblicheprospettando aperture per quanto riguarda i finanziamenti stataliAnche se, quasi sempre, le promesse e le assegnazioni di priorità vanno incontro a rapido e sicuro oblio.
Intervistata da Famiglia Cristiana, il ministro aveva dettoVanno superate vecchie incrostazioni ideologicheSi tratta di scegliere con decisione il modello europeo, cioè la libertà di scelta educativa per le famiglie e gli studenti. Serve un modello integrato, dove un bene pubblico, come l`istruzione, può essere gestito da soggetti diversiE lo Stato deve vigilare che questa gestione dia risultati validiParole che risultano in sintonia con quelle del card. Angelo Scolauna pluralità di modelli educativi che le istituzioni garantiscono fino alla dimensione economica.
Fuor di metafora, le scuole cattoliche aspirano a essere finanziate al 100% dallo Statoindirettamente e tramite il buono scuola alle famiglieBuono scuola da allineare pian piano alle loro rette annualiIl cui importo individuale arriva a circa 5.000 euro allanno per studenteIn totale fanno 6 miliardi di euro annuicioè poco meno degli 8 miliardi tagliati alla scuola statale dal machete di Gelmini.
 

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