La sceltavaticana di Stefania Gianninidi Vincenzo Pascuzzi
8 maggio 2014
Tutti a Roma con papa Francesco!, questa è la parola dordine delladunata di massa per la scuola che la Chiesa italiana ha in programma per sabato 10 maggio in piazza San Pietro.La mobilitazione di scuole, famiglie ed associazioni è già in corso e conta di portare nella Capitale centinaia di migliaia di persone informa lAgesc. Le scuole naturalmente sono quelle cattoliche, la loro mobilitazione è capillare e tempestiva, la partecipazione sarà compatta e massiccia: già più di 150mila gli iscritti.Anche Stefania Giannini sarà in piazza. Lo spiega a Famiglia Cristiana: «Ci sarò perché era da molti anni che in Italia non ci si mobilitava per la scuola, se non per protestare. Inoltre questo Papa, con i suoi gesti e le sue parole, ha la grande capacità di dare speranza e fiducia».Ma, pensandoci bene, la sua partecipazione al raduno sembra impropria e anomala. Non ha senso come ministro italiano in carica (cosa va a fare?),né a titolo individuale (non ha il dono della fede, così ha detto).Allora forse la ragione vera va cercata nella sua carica di segretario politico di Scelta Civica e nella candidatura alle Europee nella lista Scelta Europea con Guy Verhofstadt. Con la prospettiva di un seggio a Strasburgo, lincontro a piazza S. Pietro costituisce una preziosa occasione, certo non per un comizio, ma per una presenza significativa a fini di propaganda elettorale. In cambio Giannini avrà modo per ribadire i suoi orientamenti a favore delle scuole paritetiche- pardon paritarie cattoliche, spacciate per scuole pubbliche, prospettando aperture per quanto riguarda i finanziamenti statali. Anche se, quasi sempre, le promesse e le assegnazioni di priorità vanno incontro a rapido e sicuro oblio.Intervistata da Famiglia Cristiana, il ministro aveva detto: Vanno superate vecchie incrostazioni ideologiche. Si tratta di scegliere con decisione il modello europeo, cioè la libertà di scelta educativa per le famiglie e gli studenti. Serve un modello integrato, dove un bene pubblico, come l`istruzione, può essere gestito da soggetti diversi. E lo Stato deve vigilare che questa gestione dia risultati validi. Parole che risultano in sintonia con quelle del card. Angelo Scola: una pluralità di modelli educativi che le istituzioni garantiscono fino alla dimensione economica.Fuor di metafora, le scuole cattoliche aspirano a essere finanziate al 100% dallo Stato, indirettamente e tramite il buono scuola alle famiglie. Buono scuola da allineare pian piano alle loro rette annuali. Il cui importo individuale arriva a circa 5.000 euro allanno per studente. In totale fanno 6 miliardi di euro annui, cioè poco meno degli 8 miliardi tagliati alla scuola statale dal machete di Gelmini.
ViceVersa - i nostri servizi
martedì 13 maggio 2014
La sceltavaticana di Stefania Giannini
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
ShareThis
Post più popolari
-
Nuova TARI? No, stessi problemi La scorsa settimana è stata affrontata prima nella Commissione Bilancio poi nel Consiglio Comunale la n...
-
Vedi alla lettera Q. Il trasversale viaggio di Un viaggio che non promettiamo breve #WM1viaggioNoTav - Giap
-
Il Centro di cultura e documentazione Popolare, Via Pisa 41 - Torino, ti invita alla lettura delle notizie pubblicate sul sito www.resisten...
-
Bagdad strage di bambini: 80 morti Camion bomba nel quartiere in festa - Corriere.it
-
Referendum costituzionale, Arci e Anpi insieme per spiegare i motivi del sì e del no
-
Nuestra campaña: "La izquierda al gobierno, el pueblo al pode Colabora con nuestra campaña: "...
-
Cronache di ordinario razzismo - Uno squadrone della morte nella provincia italiana
-
Riforma costituzionale, i manifesti con Ingrao e Nilde Iotti per il 'sì'. Celeste: 'Non strumentalizzate mio padre'
-
REFERENDUM COSTITUZIONALE: RENZI SCHIERA LE SUE TRUPPE. ORGANIZZIAMO LA RISPOSTA PROLETARIA OPERAIA E POPOLARE SVILUPPANDO LA MO...
-
[Empolese Valdelsa] Raccolta fondi di Rifondazione per i terremotati - gonews.it
Nessun commento:
Posta un commento