di Sarah Latorre, Segreteria Provinciale PdCI-FdS Taranto
Lo sfruttamento dei lavoratori, la negazione dei diritti duramente conquistati da questi, non sono vicende lontane da noi, non riguardano solo la fiat e affini. Infatti un’azienda del nostro territorio con arroganza mette in discussione gli elementari principi sindacali a favore di una logica di mercato sempre più deviata, speculando sui lavoratori. La Teleperformance, che ha goduto di fior di quattrini da parte delle istituzioni, dopo il 2007(anno dell’assunzione a tempo indeterminato dei dipendenti) ha cominciato a fare dichiarazioni di esuberi a causa delle lamentele “dei mitici mercati”, in quest’ ultimo anno ne ha fatte tre, l’ultima il 14 ottobre scorso annunciando un totale di 855 licenziamenti , 463 a Taranto e 392 a Roma (cioè la totale chiusura della sede romana). 299 di questi lavoratori sono stati messi in cassa integrazione in deroga a zero ore con un Training of the jobs (corso di formazione al lavoro) della durata di un mese e mezzo (dal 5 agosto al 20 settembre), questo secondo l’azienda, in realtà il Training of the jobs è iniziato con venti giorni di ritardo ed è durato solo dieci giorni. Le proteste dei lavoratori iniziano proprio per il mancato pagamento di questi da parte dell’azienda, che prendendosi beffa dei lavoratori ha preso tempo con scuse puerili. Una prima protesta, del tutto pacifica, avviene il 5 ottobre, dove i lavoratori reclamando il pagamento non avvenuto occupano i corridoi e l’azienda, forse per acquietare le acque, assicurò il versamento ad horas dei bonifici. Ovviamente così non è stato e dopo 9 giorni di attesa e di presa per i fondelli, il 14 ottobre, i lavoratori della Teleperformance, tornano e riunirsi spontaneamente in un assemblea e ad occupare, sempre pacificamente, non solo i corridoi ma anche le postazioni di lavoro costringendo l’azienda ad organizzare una teleconferenza con un dirigente romano e le delegazioni di tutte le sigle sindacali. Costui con alterigia si rammaricherà con i lavoratori di dover rinunciare ad una seduta di acquagym per poter risolvere la situazione, in tanto quel pomeriggio l’azienda, si verserà i bonifici, ma farà anche la dichiarazione di esuberi. Tre giorni dopo (17 ottobre), 9 lavoratori riceveranno una lettera di sospensione cautelare dal lavoro, tra questi tutta la delegazione sindacale della CGIL (tra loro anche il segretario della SLC-CGIL di Taranto) con motivazione l’aver causato disordine e interruzione del lavoro. Questo è sicuramente un fatto politico, che marchia la Teleperformance di condotta anti-sindacale, tanto da far intervenire anche il Segretario Generale CGIL, Susanna Camusso, che ha condannato il tutto ed ha chiesto l’intervento delle istituzioni. Ora le sospensioni sono rientrate, ma certamente il comportamento anti-democratico e intimidatorio dell’azienda resta, Il Partito dei Comunisti Italiani chiede all’azienda innanzi tutto il rispetto che si deve ai lavoratori in quanto persone,uno dei doveri elementari dell’uomo e chiede alle istituzioni competenti, di varare una legge antitrust nel mercato delle telecomunicazione per eliminare la concorrenza sleale agevolare le aziende del settore, nel rispetto e tutela dei lavoratori che si vedranno aumentare il potere d’acquisto, rilanciando così l’economia interna. Inoltre, chiediamo a questo governo che si definisce “tecnico” di attuare una politica di agevolazioni nei confronti delle aziende che assumo a tempo indeterminato, disincentivare le assunzioni di tipo precario e nel caso specifico, rintrodurre almeno le prerogative della circolare Damiano. Il PdCI assicura pieno sostegno alle lotte dei lavoratori della Teleperformance, alle quali parteciperà in maniera assidua e diretta.
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