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1) Maltempo. Calabria e Sicilia contano i danni e le vittime. Continua la strage di Stato nell'indifferenza della politica.
2) Maltempo. Verdi Toscana: disastri in Lunigiana e Liguria, ogni morte e' una tragedia
3) Patrocini all'Expo Mondo Caccia a Carrara. I Verdi della Toscana dicono no, a patrocini e alla caccia.
4) Salute. Proposta di Legge dei Verdi per la rimozione dell'amianto killer
5) Diritti ai figli di immigrati, appello di Napolitano
6) Acqua pubblica. Napoli: hasta la victoria, siempre!
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1) Maltempo. Calabria e Sicilia contano i danni e le vittime. Continua la strage di Stato nell'indifferenza della politica.
- Dopo il dramma della in Liguria con 6 morti e i disastri in Toscana, Lazio, Campania ora l'emergenza si e' spostata Calabria e la Sicilia. Le immagini e i video pubblicati immediatamente su internet sono impressionanti: alcune vie sembrano dei canali navigabili tanta e' l'acqua che si raccoglie tra i palazzi, il cemento e l'asfalto. Gia' si contano 3 vittime, una stima provvisoria di quanto sta tragicamente accadendo nel meridione. Tra le zone piu' colpite risultano il messinese e Catanzaro, capoluogo di una regione, la Calabria, che conta 306 comuni in allerta maltempo.
Sono passati pochi giorni dall'alluvione al nord, ma soprattutto sono passati due anni dalla frana di Giampilieri causata dal dissesto idrogeologico. Da quel triste evento non sono stati presi provvedimenti per mettere in sicurezza il territorio, ma si e' anzi continuato a costruire illegalmente in tutta Italia senza considerare i rischi che questo avrebbe portato. Il monito e' arrivato anche dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: «Quest'altra tragedia ripropone l'esigenza assoluta - richiamata dal Capo dello Stato proprio nella cerimonia al Quirinale dedicata alla tutela dell'ambiente ed alla salvaguardia del territorio - di adeguate e costanti politiche di prevenzione, a cui affiancare una puntuale azione di vigilanza e di controllo delle situazioni a rischio».
Duro il Presidente dei Verdi Angelo Bonelli: «Continua la strage di Stato nell'indifferenza della politica, politica rispetto alla quale le persone che muoiono sotto il fango non valgono l'allarme provocato dalla parola 'spread'. E' drammatico constatare che in pochi giorni hanno perso la vita sotto il fango oltre 30 persone senza che non una iniziativa concreta sia stata presa».
La denuncia del leader ecologista e' netta: «Quello che sta accadendo e' il risultato di anni di aggressione al territorio perpetrata nell'indifferenza della politica che ormai parla del dissesto solo in presenza dei morti per poi tornare, dopo ventiquattrore, a dare il via libera ad abusi edilizi e urbanistici come se niente fosse».
Bonelli chiede al governo di utilizzare immediatamente le risorse destinate al Ponte sullo Stretto di Messina, 8,5 miliardi secondo la Corte dei Conti, «per cantierare migliaia di opere per la difesa del suolo», aggiungendo che «bisogna annullare subito tutte le deroghe ai vincoli paesaggistici che hanno consentito di edificare lungo i fiumi, i corsi d'acqua e le coste». La richiesta dei Verdi al governo e' di un Piano straordinario per la messa in sicurezza del territorio, mentre il Parlamento «deve varare immediatamente una legge che metta uno Stop al consumo del suolo».
Di fronte a questa tragica realta', la domanda di Angelo Bonelli e' piu' che legittima: Cosa deve ancora accadere prima che si comprenda che il dissesto idrogeologico e' una drammatica emergenza dell'Italia?
2) Maltempo. Verdi Toscana: disastri in Lunigiana e Liguria, ogni morte e' una tragedia
I disastri di Genova, della Liguria e della Lunigiana purtroppo non sono incidenti dovuti al caso, ma sono, come nella maggior parte dei casi, disastri annunciati. Sono anni che come Verdi segnaliamo con forza l'allarme per l'eccessivo sfruttamento del territorio. Al ministero dell'ambiente definanziammo il Ponte sullo Stretto per finanziare il recupero del dissesto idrogeologico di Calabria e Sicilia, ma dopo che il Ministero all'ambiente non e' stato piu' Verde questi soldi sono stati tolti. Troppo spesso comunque giunte di ogni colore, non investono il necessario per Protezione Civile e tutela del territorio, senza pensare peraltro che investire un euro sulla tutela del territorio significa risparmiarne 100 quando succedono questi disastri, unendo Ecologia ed Economia. E significa soprattutto salvare delle vite, evitare disagi gravissimi alle persone, all'ambiente, agli animali ed all'ecosistema. Unire poi questi sempre troppo pochi investimenti, all'eccessiva cementifica!
zione del territorio, che genera quindi perdita di permeabilita' del terreno, genera purtroppo i disastri a cui sempre piu' spesso assistiamo.
A tutto questo la mistificazione, la menzogna.
Si sottolinea l'eccezionalita' dei fortunali, l'imprevedibilita' degli eventi.
Menzogne. Menzogne perche' da oltre dieci anni si ripete con cadenza biannuale la tragedia del cosiddetto imprevisto.
Mistificazione perche' alcuni territori hanno subito soprattutto i danni di una categoria di ingegneri che non sapevano nulla di come si interviene in un alveo di fiume.
La tragedia intellettuale poi si consuma sulla colpa agli ambientalisti che hanno impedito di pulire i fiumi.
Per l'ennesima volta ribadiamo che abbiamo sempre sostenuto l'opposto: la pulizia dei fiumi e' la base da cui partire per una corretta gestione delle piene. Ma anche l'installazione di briglie che rallentino il defluire delle acque che, se lasciate accelerare nel deflusso erodono e distruggono ogni cosa. Ma i partiti di governo preferiscono abbindolare i cittadini buttando le colpe sui partitini. Il dramma e' che una parte della popolazione abbocca, come stolti, a queste mistificazioni.
Aulla, in Lunigiana, ha subito quello che le amministrazioni degli ultimi trenta anni hanno costruito: invasione degli alvei, lavori fatti con troppa imprevidenza, incompletezza degli interventi e ben altro.
Quale rimedio alla disgrazia di aver avuto amministratori che hanno voluto portare Aulla a diventare il centro nevralgico baricentrico di una attivita economica a cavallo tra provincia di Massa Carrara e La Spezia? Nessun rimedio. Ma una cosa e' certa: se non vi sara' un'unica regia sui lavori da fare sul fiume Magra ogni comunello fara' il poco che può fare e non ci sara' mai la tranquillita' di aver fatto in modo compiuto.
Un ultimo passaggio lo vogliamo dedicare al Canile spazzato via. I cani ospitati nei canili instaurano un rapporto affettivo con i loro custodi e la morte di questi crea una reazione emotiva altissima. Purtroppo l'immaginario collettivo non ne parla dicendo la classica frase che ''non si baratta una vita umana con una vita animale'' ma la vita va sempre difesa ed anche quella animale deve essere rispettata con la massima attenzione. Il problema dei canili (rifugio e sanitari) nel nostro territorio Provinciale e' poco seguito dalle Amministrazioni salvo poi averne bisogno nei momenti di urgenza e anche quelli basati solo sul puro volontariato diventano cosi' preziosi. Ma, passato il momento dell'emergenza, vengono di nuovo relegati nel dimenticatoio. Anche in questo caso e' necessario un impegno affinche' anche questo servizio venga affrontato con sollecitudine e localizzato in area adatta, che non venga spazzata via con la prossima piena (che, facile previsione, si ripetera,!
non sappiamo quando).
Di nuovo dunque sollecitiamo coloro che hanno competenza di ingegneria idraulica e naturalistica, lo stesso Ordine degli ingegneri, a mettersi a disposizione dell'Amministrazione Provinciale, dell'Associazione dei Comuni della Lunigiana e dei Comuni stessi per portare quel buon consiglio che sino ad oggi e' stato ignorato.
Intanto si spala il fango.
Intanto si piangono i morti.
Intanto ci si dispera sulla perdita di ogni avere.
Intanto si osserva attoniti la propria casa crollata.
Lorenzo Lombardi Sandra Giorgetti Co Presidenti Regionali Verdi della Toscana
Daniele Terzoni Presidente Provinciale Verdi Massa e Carrara
3) Patrocini all'Expo Mondo Caccia a Carrara. I Verdi della Toscana dicono no, a patrocini e alla caccia.
Come sempre il partito del fucile e' trasversale tra la destra e la sinistra. Mette sempre d'accordo neri con rossi, bianchi con azzurri. Mette d'accordo chi scrive(va) Forza prima di Italia a chi aggiunge ''dei valori'' invece, dopo la parola Italia. Mette d'accordo acerrimi nemici come leghisti e centristi. In pratica un pò tutti i colori e tutte le sigle. Eccetto un colore. Il Verde. Eccetto un partito. I Verdi. Da sempre, come Verdi continuano la nostra battaglia contro la caccia. Contro questo crudelta verso gli animali, ma anche contro un modo di vivere la natura con un fucile in mano. Con un arma. Le stesse armi delle guerre. Un Expo della caccia in primis incentiva un tipo di economia, che e' quelle delle armi, la stessa economia che produce le mine antiuomo o le armi da guerra.
Questo non e' condivisibile per me in quanto pacifista, vegano ed animalista.
Questo non e' condivisibile per noi Verdi della Toscana, da sempre pacifisti, anticaccia ed favore dei diritti degli animali.
Questo non può e non dovrebbe essere condivisibile nemmeno per un Comune, una Provincia, una Regione. Nessuno. Ma a maggior ragione se di sinistra.
I Verdi della Toscana si associano alla tante associazioni animaliste ed in particolare all'associazione Carrara Aspecista, che portano avanti questa battaglia pacifica di contestazione del rilascio dei patrocini a MondoCaccia. Le istituzioni devono rappresentare tutti, non solo chi fa comodo. Leggete tra le righe. Gli animali non votano. I cacciatori si. Ma anche un'altra cosa potete leggere tra le righe. Noi Verdi saremo anche un piccolo partito. Ma di sicuro i voti dei cacciatori non li vogliano, non li abbiamo mai voluto e mai li vorremmo. Nei secoli dei secoli. Perche' anche tra un secolo ci saranno i Verdi e gli animalisti. Spero invece che tra un secolo l'uomo si sia evoluto spiritualmente da non dover piu' maneggiare fucili ed uccidere animali.
Lorenzo Lombardi
coPresidente Verdi della Toscana
Consigliere Comunale Verdi di Pistoia
4) Salute. Proposta di Legge dei Verdi per la rimozione dell'amianto killer
Dal 1994 l'uso di manufatti di amianto, in edilizia (e non solo) e' proibito. E' proibito produrne, e' proibito installarne. Eppure per decenni (nonostante sin dalla fine degli anni '50 fosse chiaro, alla comunita scientifica, che l'amianto fosse cancerogeno) se ne e' permesso, autorizzato, l'installazione.
La sua rimozione deve essere effettuata con una procedura che deve salvaguardare non solo la collettivita' ma , in maniera diretta, gli stessi operatori che fisicamente procedono al suo smontaggio, imballaggio e smaltimento in discariche specificatamente autorizzate.
Tutto questo scaricando sulle persone, sui cittadini, ogni onere relativo a questa procedura. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: spesso le persone meno informate smontano i pannelli senza alcuna protezione e la abbandonano vicino alle strade o nei boschetti piu' facilmente raggiungibili, provocando un danno ambientale enorme.
I metri quadrati presenti ancora nei nostri territori e' un quantitativo inaccettabile. Alcuni Sindaci, in modo oculato, nonostante la penuria di disponibilita finanziaria, hanno attivato processi di cofinanziamento ma, come e' ben intuibile, le somme a disposizione sono minime e non possono
certo risolvere il problema. Reputiamo ingiusto abbandonare le Amministrazioni Provinciali e quelle Comunali nella battaglia per la rimozione dell'amianto e per la messa in sicurezza, sotto questo profilo, dei territori amministrati.
Ecco perche' abbiamo percepito che l'amministrazione regionale si stava ben predisponendo ad accogliere la nostra proposta.
Da questa constatazione abbiamo preparato una proposta che ha superato tutti gli iter necessari per fregiarsi del titolo, reale, di ''Proposta di Legge''.
E' stata cosi' attivata la procedura di discussione finale per poterla portare, speriamo in tempi brevi, all'approvazione del Consiglio Regionale e avviare quel preziosissimo contributo alla soluzione di questo problema.
Nel frattempo Sindaci illuminati stanno facendo la propria parte nel cercare
ulteriori soluzioni che facilitino ulteriormente l'eliminazione di questo materiale ad altissima pericolosita'.
Le amministrazioni che stiamo appoggiando, come VERDI, stanno operando verso questo risultato.
Questo successo e' da ascrivere ai Verdi di Massa Carrara, estensori della base su cui si e' proceduto a elaborate il testo definitivo e della Segreteria Regionale dei VERDI Toscani che si sono subito attivati per dare ulteriore respiro e fattibilita' a questa iniziativa.
Ma e' anche il successo di tutti questi sindaci, VERDI e non, che hanno anticipato i tempi attivandosi in questa direzione.
Tutto questo e' stato presentato venerdi' 14 ottobre alle ore 17.00 presso la Sala di Rappresentanza del Comune di Carrara.
Daniele Terzoni portavoce Verdi Massa Carrara
Lorenzo Lombardi e Sandra Giorgetti portavoce Verdi Toscana
5) Diritti ai figli di immigrati, appello di Napolitano
Il Capo dello Stato: 'Negarla e' un'autentica follia'
Da sempre terreno di scontro fra destra e sinistra, il tema dell'immigrazione e' tornato oggi a scaldare gli animi in Parlamento: il presidente Napolitano ha colto lo spunto di Bersani nel voto di fiducia di qualche giorno fa per richiamare l'attenzione delle Camere sulla questione del diritto di cittadinanza ai figli degli immigrati. Il capo dello Stato ha dichiarato, senza mezzi termini, che negare l'importanza di questa tematica costituisce un'autentica ''follia''. Naturale la reazione della Lega, che insorge anche solo a sentir nominare la faccenda. E il 'mare mosso' nostrano ˆ come Napolitano ha definito l'attuale panorama politico ˆ rischia di tornare ad agitarsi in tempesta.
In base alla legge 91 del 1992 e successive il diritto di cittadinanza italiano può essere concesso solo e unicamente in base al cosiddetto 'ius sanguinis', il diritto del sangue: chi nasce da almeno un genitore italiano riceve in dote la cittadinanza, anche nel caso in cui la cittadinanza viene ottenuta dal genitore stesso per successiva acquisizione. In sostanza l'Italia non prevede, nel suo codice, il cosiddetto 'ius soli' , il diritto del suolo, ovvero il diritto di essere cittadini italiani perche' si e' nati in territorio italiano, meccanismo invece previsto in altri paesi come ad esempio la Francia. Lo status del figlio di un immigrato, quindi, e' strettamente legato a quello dei suoi genitori: solo se uno di loro acquisisce la cittadinanza italiana il bambino può fare altrettanto, il base al 'diritto del sangue'. La procedura per tutti gli altri e' molto tortuosa: chi e' nato in Italia da genitori non italiani può fare richiesta solo al compimento del diciottesimo an!
no di eta, entro il diciannovesimo e a patto di poter dimostrare di aver vissuto diciotto anni ininterrottamente in Italia, laddove in Francia basta avere una residenza dimostrabile al diciottesimo anno di eta o averla avuta dagli undici anni in poi per un periodo continuo o discontinuo di almeno cinque anni. In Italia persino una visitina di qualche mese nel proprio paese di origine può mandare tutto all'aria, per non parlare di altri problemi (ritardi, eventuale clandestinita iniziale, etc∑).
I figli degli immigrati che nascono in Italia in pratica diventano in questo modo dei 'mezzosangue' figli di nessuno, italiani di fatto (alcuni di loro non parlano nemmeno piu' la lingua di origine dei genitori) ma tagliati fuori da tutta una serie di diritti riservati a bambini non piu' italiani di loro.
La Lega ha preannunciato barricate sulla questione col terrore ˆ non e' un segreto ˆ che concedere i diritti di cittadinanza ai figli degli immigrati possa essere solo il primo passo verso il famigerato 'voto agli immigrati', il peggiore incubo del Carroccio. Il governo e' appena salito in carica ma la questione rischia di risvegliare vecchi rancori e di fare ˆ parole di Gregorio Fontana, segretario di presidenza della Camera targato Pdl - da vera e propria 'bomba ad orologeria' sotto la sedia del neo-premier Monti.
6) Acqua pubblica. Napoli: hasta la victoria, siempre!
Cari amici ed amiche,
diffondo volentieri questa bella lettera di Padre Alex Zanotelli che ci ha fatto pervenire a tutti noi sostenitori dei referendum sull'acqua pubblica. La bella notizia e' la ripubblicizzazione del servizio idrico a Napoli. Sono lieto di poter ringraziare anche io, come fa Zanotelli nella sua lettera, l'avvocato Maurizio Montalto, che prima di tutto e' un amico.
Serenita a tutti
Lorenzo Lombardi
NAPOLI : HASTA LA VICTORIA, SIEMPRE!
E' un momento questo di gioia e di festa per Napoli perche' e' diventata la capitale italiana dell'acqua pubblica, la ''Parigi d'Italia''. Infatti oggi 26 ottobre 2011, il Consiglio Comunale di Napoli , in seduta pubblica e solenne al Maschio Angioino, vota la ripubblicizzazione del servizio idrico, che sara' gestito da un Ente di Diritto Pubblico ,''Acqua Bene Comune Napoli '' in sostituzione dell'Arin Spa. Napoli diventa cosi' la prima grande citta' italiana che decide di 'obbedire' al Referendum sull'acqua (12-13 giugno 2011),ripubblicizzando la propria acqua e ripudiando la formula della Spa. E' una grande lezione che questa citta' cosi' bistrattata dona a tutto il paese. Per questa vittoria siamo grati al nostro sindaco L.De Magistris e al prof. A.Lucarelli, assessore ai Beni Comuni, ma soprattutto dobbiamo dire grazie alla tenacia e alla grinta dei Comitati Campani per l'acqua pubblica. Sono loro i veri artefici di questa straordinaria vittoria :e' la cittadinanza atti!
va di questa citta e regione , che si e' impegnata a fondo e per lunghi anni, per difendere la Madre, l'acqua, la madre di tutta la vita. Infatti e' dal 2004, quando i 150 comuni di Napoli e Caserta avevano votato la privatizzazione dell'acqua, che i comitati si sono battuti per ottenerne la ripubblicizzazione . Uno straordinario impegno dei comitati e' riuscito, in meno di due anni, a rovesciare quella decisione. Il 31 gennaio 2006 i sindaci di Napoli e Caserta ne votarono la ripubblicizzazione . Fu però una vittoria di Pirro, perche' non fu mai tradotta in atto amministrativo per la netta opposizione di Bassolino-Iervolino. Ma il movimento non si e' mai arreso e , aiutato da notevoli figure come il prof. A.Lucarelli e l'avv. M. Montalto, e' riuscito a contenere le forze privatizzatrici. La svolta e' arrivata con l'elezione di De Magistris a sindaco di Napoli (l'acqua pubblica era uno degli obiettivi della sua campagna elettorale) e con la vittoria del Referendum sull'acqu!
a . Infatti il primo atto da sindaco e' stato quello di scegli!
ere il p
rof. A.Lucarelli come Assessore ai Beni Comuni(il primo in Italia!) con delega sull'acqua .Ed e' Lucarelli che ci ha portato a questa grande vittoria . Dobbiamo celebrare, fare festa, sia per la vittoria del Referendum, sia per questa vittoria tutta napoletana. Invece incomprensioni,sospetti, intolleranze hanno preso il sopravvento nel movimento. Questo e' grave perche' siamo lo straordinario popolo dell'acqua che ha vinto con il referendum ,una vittoria che tutto il mondo ci invidia. Smettiamola di guardarci l'ombelico, rimbocchiamoci le maniche : il lavoro che ci attende e' enorme. E lo faremo se sapremo stare uniti, lavorare insieme,fare rete. Quando inizieremo a premere su Milano, Torino, Genova, Roma ∑ perche' si ripeta il 'miracolo' di Napoli? Tocca a noi, ai comitati locali, al Forum nazionale. E' un compito immenso quello che ci attende:tradurre localmente il Referendum , in barba ai partiti, in barba ai potentati economico-finanziari. Per continuare l'impegno sull'a!
cqua, il FORUM nazionale dei comitati dell'acqua ha indetto una manifestazione nazionale a Roma, il 26 novembre e in questa occasione, lancera' una campagna di ''Obbedienza civile'': si invitano tutti i cittadini/e ad ''obbedire'' alle decisioni referendarie. Una di queste e' che non si può guadagnare sull'acqua , per cui chiederemo a tutti i cittadini/e di autoridursi le bollette del 7%.Infatti quel 7% , dato per la remunerazione del capitale , e' stato abolito dal Referendum. Il lavoro che ci attende e' immenso ,e interessera non solo l'Italia, ma anche l'Unione Europea. Per questo, proprio sull'onda della grande vittoria napoletana, il 10-11 dicembre 2011 si terra a Napoli il primo incontro della Rete Europea dei comitati per l'acqua pubblica. Questo per portare un milione di firme al Parlamento Europeo perche' dichiari l'acqua un bene comune.(A Bruxelles le multinazionali fanno una pressione enorme sul Parlamento perche' dichiari l'acqua una merce). Ma il nostro deve es!
sere un impegno mondiale. Dobbiamo prepararci ad andare a marz!
o a Mars
iglia dove si terra' il Consiglio Mondiale dell'acqua che e' nelle mani della Banca mondiale e delle multinazionali dell'acqua. Noi dobbiamo forzare l'ONU a convocare il suo Consiglio Mondiale dell'Acqua per proclamare al mondo che l'acqua e' un diritto fondamentale umano,e' un bene comune che deve essere gestito come ''patrimonio dell'umanita'''. Con i cambiamenti climatici in atto, con gli scioglimenti di ghiacciai e nevai, con sempre meno acqua potabile disponibile per una crescente popolazione , rischiamo di avere ,oltre ai 50 milioni di morti per fame, 100 milioni di morti per sete all'anno. L'impegno per l'acqua e' un impegno per la vita. ''Nel nostro pianeta ogni forma di vita può nascere e svilupparsi solo in presenza di acqua-ha scritto molto bene Roberto Lessio- che si tratti di un germoglio di un seme nella terra, dell'incubazione di un uovo,della fecondazione e dello sviluppo di un embrione in utero. L'acqua e' il punto di congiunzione tra il nulla, la vita e il !
Creato.'' Diamoci da fare perche' vinca la Vita!
Alex Zanotelli
Napoli,26 ottobre 2011
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