Lucio Magri ha deciso di andarsene.
Come Monicelli ha scelto quando e come morire.
Se ne è andato un grande compagno ed una intelligenza raffinata.
Il suo testamento politico, il sarto di Ulm, è un libro di straordinaria bellezza, un saggio politico avvincente come un romanzo.
Non so se fra i motivi della sua scelta ci sia stato anche il peso, ritenuto insopportabile, di una sconfitta politica.
Non so quanto abbia influito la scomparsa di sua moglie ed un male, sottile ed insidioso, come la depressione.
Ciò che so è che fino agli ultimi giorni della sua vita Magri non ha mai abbandonato gli ideali della sua lunga vita politica.
A noi il compito storico di far sì che il pensiero e la vita di questo grande comunista non siano passati invano...!
UN ABBRACCIO E UN SALUTO A PUGNO CHIUSO CARO LUCIO!
Stefano Cristiano, Segr. PRC Toscana
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