MEGLIO TARDI CHE MAI...
Apprendiamo con soddisfazione dalla stampa locale che anche il Partito
Democratico,
dopo il PDL, ha maturato la decisione che si debba superare il
Circondario Empolese
Valdelsa verso unʼUnione dei Comuni.
Sono infatti ormai diversi anni che da parte nostra riteniamo
politicamente e
istituzionalmente esaurita lʼesperienza del Circondario, proponendo
come alternativa
proprio il modello dellʼUnione dei Comuni.
Il Circondario ha infatti avuto il merito di centralizzare alcuni
servizi (a dire il vero ancora
pochi) e di ricevere alcune deleghe dalla Provincia, ricercando così
un livello ottimale di
governo del territorio. Livello che ovviamente non può risiedere né a
Firenze, né nei singoli
Comuni. Il Circondario è stato una prima risposta a questa necessità.
Tuttavia ha manifestato sin da subito limiti strutturali che abbiamo
avuto occasione di
sottolineare ad nauseam in ogni sede (assemblea, stampa, dibattiti
pubblici, Consigli
Comunali, ecc...).
I limiti non risiedono solo nella lontananza percepita dai cittadini -
che a torto o a ragione
guardano al Circondario come ad un “carrozzone” - ma anche e
soprattutto
nellʼimpossibilità di operare dentro le garanzie previste dal
T.U.EE.LL. (che forse è anche
la causa del primo aspetto).
Tutto ciò comporta alcune conseguenze. In primis il Circondario, a
differenza di unʼUnione
di Comuni non può assumere direttamente personale di ruolo; le
conseguenze di ciò sono
che da un lato si è esposti alla decisioni di pianta organica prese
altrove, e dallʼaltro si
possono assumere solo dipendenti precari (ed è difficile organizzare
servizi efficaci per il
cittadino senza poter disporre di personale adeguatamente formato nel
tempo e
direttamente legato alla struttura).
In secondo luogo il Circondario non può assumere quote di
partecipazione in nessuna
azienda pubblica. Noi abbiamo sempre avversato i processi di
esternalizzazione. Eʼ ora
evidente a tutti che, anche a seguito della recente vittoria
referendaria, cartina di tornasole
della modificata sensibilità sul tema dopo la sbornia privatizzatrice
degli anni ʼ90, bisogna
dotarsi, dove non è possibile reinternalizzare in tempi brevi i
servizi, di più efficaci e
stringenti strumenti di controllo. Ed il primo strumento è quello di
riorganizzare i servizi in
modo tale che vi sia un unico organismo assembleare allo stesso
livello territoriale del
servizio in questione e dellʼeventuale società pubblica che lo
gestisce. Ciò poiché
altrimenti si verificano contesti simili a quelli dei servizi a
carattere industriale dove i singoli
Consigli Comunali, pur essendo formalmente titolari di potestà
dʼindirizzo e controllo non
sono neppure in grado di conoscere ciò che i Sindaci decidono nellʼAto
(ammesso che
questi ultimi abbiano davvero la potestà di controllare tali servizi
in detta sede...) con
lʼovvia conseguenza che le aziende, pur spesso a proprietà pubblica,
diventano lontane
dal controllo democratico dei cittadini ed impongono, con i propri
piani industriali, quanto
dovrebbe essere facoltà decisionale delle assemblee democratiche (per
esempio le
tariffe).
Insomma se i servizi esternalizzati sono polverizzati in varie società
(anche totalmente
pubbliche) ma a partecipazione ora di questo ora di quel Comune, non
è, di fatto, possibile
produrre un governo democratico dei medesimi poiché il singolo
Consiglio Comunale
rappresenta un luogo troppo piccolo e quindi privo di potere reale di
controllo ed indirizzo,
mentre il Circondario è ad oggi incompetente in materia.
Si potrebbe continuare con le deficienze e le lacune dellʼattuale
assetto istituzionale,
proprio e soprattutto con riferimento al Governo del territorio ed al
miglioramento della
qualità dei servizi ai cittadini.
Tuttavia ciò che conta è che adesso, causa anche lʼipotesi nazionale
di superamento delle
Province, anche Pd e Pdl abbiano maturato la consapevolezza che
lʼunica strada
percorribile è quella dellʼUnione di Comuni.
Adesso cʼè da recuperare il tempo perso.
Paolo Gaccione (Capogruppo F.d.S. Circondario Empolese Valdelsa)
Gabriele Bini (Capogruppo F.d.S. Comune di Empoli)
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