Acqua: esigiamo il rispetto della volontà popolare!
Lottiamo uniti per non pagare la crisi e i debiti del capitale
Il 2 giugno i comitati e i movimenti popolari scendono di nuovo in piazza per difendere il risultato referendario del 12/13 giugno 2011, contro la privatizzazione dell’acqua e la politica di austerità imposta dall’UE del capitale finanziario.
La maggioranza del popolo italiano ha detto in modo inequivocabile che l’acqua deve essere pubblica e sottratta alla logica del profitto. Nonostante ciò il governo antidemocratico di Monti attacca i risultati del referendum con le “liberalizzazioni”. I sindaci-podestà privatizzano l’acqua per fare cassa e tappare i buchi di bilancio provocati dalle loro gestioni fallimentari. Evidentemente per “lor signori” la democrazia (con cui si pavoneggiano) non ha alcuna importanza. Perciò ribadiamo con forza che la volontà popolare deve essere rispettata da qualsiasi governo e amministrazione pubblica!
Lo scopo delle privatizzazioni è realizzare enormi profitti sulle spalle delle masse popolari, costrette a pagare di più per ottenere sempre di meno. Queste ricette oggi aggravano ulteriormente le condizioni di vita delle masse lavoratrici, spingendole alla miseria. Per i padroni, gli speculatori e i loro governi, l’acqua, come gli altri beni e risorse naturali, sono soltanto merci su cui lucrare il più possibile.
Ancora una volta si vogliono mettere gli interessi del grande capitale davanti alle esigenze e ai diritti della popolazione. Così come dimostra la volontà, a partire da Napolitano, di mantenere la parata del 2 giugno. Essa va invece annullata, e i soldi destinati ai terremotati.
La manifestazione del 2 giugno è un momento di lotta importante. Scendiamo in piazza per difendere la vittoria referendaria, per respingere la politica delle privatizzazioni e dell’austerità, per rifiutarci di pagare una crisi e un debito di cui non siamo responsabili. Lottiamo uniti contro l’oligarchia finanziaria e il suo governo “tecnico”, diamo vita a un vasto fronte popolare contro il neoliberismo e il capitalismo. Anche in questa scadenza è importante esigere l’immediata realizzazione dello sciopero generale contro l’offensiva capitalista e la reazione politica, contro le spese di guerra, per cacciare con la mobilitazione di massa il governo ultraconservatore di Monti!
Dobbiamo essere consapevoli che le battaglie per la difesa e il mantenimento del carattere pubblico delle risorse naturali, possono avere uno sbocco positivo solo se concepite e sviluppate come parte integrante di una più complessiva lotta contro un modo di produzione basato sulla proprietà privata capitalistica, per la conquista di una nuova e superiore società.
In un sistema come quello attuale, in cui il potere è nelle mani dei capitalisti e dei ricchi, i “beni comuni” e una democrazia della maggioranza del popolo sono un’illusione. Solo in una società in cui l’acqua e le altre risorse naturali, i mezzi di produzione e di scambio siano in mano alla collettività, in cui la produzione e la distribuzione siano pianificate, in cui il consumo sia gestito socialmente, in cui il potere politico sia saldamente nelle mani della classe operaia e dei suoi alleati potremo finalmente affermare “la Repubblica siamo noi”.
Per dirigerci verso la nuova società, sempre più necessaria e urgente, dobbiamo dotarci di uno strumento indispensabile: il Partito comunista. Perciò chiamiamo migliori figli del proletariato e i giovani rivoluzionari a riflettere seriamente sulla situazione, a separarsi dagli opportunisti ed a unirsi alla nostra attività.
Piattaforma Comunista
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