Newsletter PRC n. 63
I soldi della parata del 2 giugno ai terremotati: scriviamo al Presidente della Repubblica
30.05.12
Egregio Presidente Giorgio Napolitano Lei ha chiesto ai giovani di aprire porte e finestre, anche qualora le trovassero chiuse. Le chiediamo con tutto il rispetto di dare l’esempio: apra porte e finestre alla solidarietà; trasformi il 2 giugno da festa della Repubblica militare a festa della Repubblica solidale. Annulli la parata, che l’anno scorso era costata 4,4 milioni di euro e che secondo il ministero della Difesa quest’anno costerà quasi 3 milioni di euro. Quei denari siano investiti in opere di solidarietà con la popolazione stremata dal terremoto e quei contingenti chiamati a sfilare vengano utilizzati nelle zone bisognose di aiuti. #sipuòfare: nel 1976 la parata fu sospesa in occasione del terremoto del Friuli. Inviamo una mail a: presidenza.repubblica@quirinale.it https://servizi.quirinale.it/webmail/ Leggi tutto La lettera che non potremo scrivere a Monti o Napolitano
30.05.12
Questa è la lettera parata militare del 2 giugno 1976 dopo il terremoto che sconvolse il Friuli. Sono personalmente grato al ministro Forlani per avere deciso la sospensione della parata militare del 2 giugno, e naturalmente mi auguro che la sospensione diventi una soppressione. Non avevo mai capito, infatti, perché si dovesse celebrare la festa nazionale del 2 giugno con una parata militare. Che lo si facesse per la festa nazionale del 4 novembre aveva ancora un senso: il 4 novembre era la data di una battaglia che aveva chiuso vittoriosamente la prima guerra mondiale. Ma il 2 giugno fu una vittoria politica, la vittoria della coscienza civile e democratica del popolo sulle forze monarchiche e sui loro alleati: il clericalismo, il fascismo, la classe privilegiata. Perché avrebbe dovuto il popolo riconoscersi in quella sfilata di uomini armati e di mezzi militari che non avevano nulla di popolare e costituivano anzi un corpo separato, in netta contrapposizione con lo spirito della democrazia? Leggi tutto Un'altra economia ci può aiutare anche contro i terremoti
di Marco Sferini - 30.05.12La domanda è questa: ma i capannoni dove sono rimasti sepolti i lavoratori modenesi, migranti o italiani che fossero, erano agibili o no dopo l’ultimo terremoto? Rispondere a questa domanda farebbe certamente gravare su alcune coscienze il peso di una parte della morte di questi lavoratori che oggi si contano tra i morti di un martedì di fine maggio dove la terra non ha dato alcuna sosta in un balletto di distruzione e morte reso ancora più macabro dai mancati sensi di colpa di chi avrebbe potuto adeguare strutture e territorio ad eventi di questa natura e non l’ha fatto. Leggi tutto
Tenete a casa i carri armati
di Giulio Marcon - 30.05.12Spendere oltre 4 milioni di euro il prossimo 2 giugno per far sfilare carri armati e mezzi blindati mentre con gli stessi soldi si potrebbero soccorrere oltre 5 mila sfollati delle zone colpite dal terremoto per almeno una settimana, è una scelta irresponsabile e senza senso. Fare una parata militare in tempi di crisi è già uno spreco. Ma nel caso di un terremoto così grave tutto ciò testimonia mancanza di sensibilità. E disinteresse per quello che prova il paese in queste ore. Per la gita dei carri armati ai Fori Imperiali non si lesinano spese, per aiutare le popolazioni colpite dal sisma si dovrà ricorrere probabilmente a un altro aumento delle accise sulla benzina. Leggi tutto
Pensioni: due assegni su tre non arrivano a mille euro
di Romina Velchi - 30.05.12Due assegni su tre (il 77%) non arrivano ai mille euro; di questi il 49% è sotto i 500 euro; l’assegno medio è di appena 770 euro mensili, che diventano 569 per le donne (quasi la metà degli uomini, 1.047 euro). Sono davvero «numeri che fanno rabbrividire» (per usare le parole del vicepresidente vicario di Confesercenti Vivoli) quelli illustrati ieri nel corso della presentazione del Rapporto 2011 dell’Inps. Niente di nuovo sotto il sole, per la verità, ma comunque impressionanti perché sono la prova provata che una pensione degna di questo nome, di fatto, non esiste più: sono assegni da fame, che fanno dire al Codacons che «dal 2002 ad oggi i pensionati hanno avuto un’inflazione sempre superiore rispetto a quella ufficiale, talvolta anche doppia. Gli oltre sette milioni di pensionati con un reddito inferiore a mille euro vivono di rinunce». Leggi tutto
Il governo boccia il fondo per i disabili. L’assistenza a carico delle famiglie
di Adele Lapertosa - 30.05.12Che fine farà mio figlio quando io non ci sarò più? Chi lo assisterà? E’ questa una delle domande angoscianti che si pongono tutti i genitori che hanno un figlio disabile, in particolare con disabilità psichiche. La risposta, per ora, non verrà senz’altro dal Governo, che ha bocciato l’istituzione di un fondo ad hoc, da 150 milioni di euro, per i disabili gravi nel momento in cui restano senza familiari che li possano accudire, anche ribattezzato fondo per il ‘dopo di noi’. Nell’ultima audizione della commissione Affari sociali infatti, Cecilia Guerra, sottosegretario alle Politiche sociali, ha dato parere negativo al provvedimento che è all’esame dei deputati dal 2010. Leggi tutto
Il caso Grillo e la passione tutta italiana per l’eloquenza
di Gianni Fresu - 30.05.12Il “caso Grillo” è per molti versi l’ultimo esempio della grande passione degli italiani per l’eloquenza e la guida carismatica. Questa tradizione, lunga e consolidata, almeno da D’Anunnzio in poi, ci spiega forse più di ogni cosa perché oggi la gran parte dei partiti politici italiani (PDL, UDC, IdV, SEL, FLI, Lega) reca nei rispettivi simboli il nome del proprio leader. Senza voler entrare nel merito delle rispettive proposte politiche, né fare assurdi paralleli tra le diverse personalità, è un fatto che in Italia ci sia una tendenza del tutto peculiare ad affidarsi ciecamente a un capo politico, cui si attribuiscono capacità illimitate, delegandolo ben oltre il mero rapporto di rappresentanza. Leggi tutto
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