[redazione del sito www.rete28aprile.it]
Su Il Fatto Quotidiano di oggi viene reso noto un presunto piano Landini-Airaudo per la discesa in campo elettorale della Fiom, se dovesse fallire il tentativo di costruire un cartello elettorale della sinistra. In nessun luogo dell'organizzazione si è mai discusso ne' di patti con alcuni partiti, ne' di discesa della Fiom nell'agone politico. Troverei drammaticamente sbagliato rispondere alle durissime sfide che sono poste sul terreno sociale al sindacato con un'ennesima mossa del cavallo che sposti tutto nella competizione elettorale, o in un impegno diretto nella ricomposizione politica a sinistra, evitando così di affrontare il tema di quale politica contrattuale e sociale deve mettere in campo la Fiom, a fronte alla evidente piena crisi della linea scelta con la piattaforma per il rinnovo del Contratto nazionale.
La Fiom fa politica nel momento in cui costruisce l'opposizione sociale alle politiche del governo Monti, lotta contro la cancellazione delle pensioni e dell'art.18 e su questo propone alla politica e ai movimenti un fronte unito. Oggi si dimostra drammaticamente sbagliato non aver proclamato sciopero generale avverso la contro riforma del lavoro Fornero e in difesa dell'art. 18. Questa è la politica che la Fiom deve tornare a fare, dismettendo ogni illusione che il governo tecnico intervenga sul ripristino della democrazia nei luoghi di lavoro e delle libertà sindacali.
A questo punto è necessario chiarire nelle sedi opportune il senso e la posizione della Fiom, nel confronto previsto con i partiti. La linea e le scelte Fiom devono essere discusse e definite negli organismi dirigenti, non nelle pagine dei quotidiani o nelle interviste.
La Fiom fa politica nel momento in cui costruisce l'opposizione sociale alle politiche del governo Monti, lotta contro la cancellazione delle pensioni e dell'art.18 e su questo propone alla politica e ai movimenti un fronte unito. Oggi si dimostra drammaticamente sbagliato non aver proclamato sciopero generale avverso la contro riforma del lavoro Fornero e in difesa dell'art. 18. Questa è la politica che la Fiom deve tornare a fare, dismettendo ogni illusione che il governo tecnico intervenga sul ripristino della democrazia nei luoghi di lavoro e delle libertà sindacali.
A questo punto è necessario chiarire nelle sedi opportune il senso e la posizione della Fiom, nel confronto previsto con i partiti. La linea e le scelte Fiom devono essere discusse e definite negli organismi dirigenti, non nelle pagine dei quotidiani o nelle interviste.
Nessun commento:
Posta un commento