mercoledì 30 maggio 2012

Centodue bidoni tossici resteranno in mare


Centodue bidoni tossici resteranno in mare 
Concluse le ricerche, sabato via al recupero dei 96 individuati. Grassi: preoccupati per l’inquinamento 

da Il Tirreno

LIVORNO Centodue bidoni tossici resteranno in mare. Si sono infatti concluse, senza esito, le ricerche degli ulteriori fusti dispersi in mare il 17 dicembre scorso al largo della Gorgona che non erano ancora stati individuati.
Le ricerche, effettuate dalla nave specializzata Sentinel, si sono concentrate lungo la rotta percorsa dalla nave Eurocargo Venezia per una lunghezza di ulteriori 13 miglia e per una larghezza di circa 1.500 metri dalla zona di rinvenimento dei fusti e dei due semirimorchi. La ricerca, effettuata dai tecnici di Castalia ed Impresub, cui la società Atlantica Navigazione aveva affidato l’incarico, non ha infatti permesso l’individuazione di ulteriori fusti pieni o vuoti e sacchetti contenenti il materiale disperso. La Atlantica, sempre nella giornata di ieri, ha presentato il piano di recupero dei materiali dispersi e già rinvenuti (114 oggetti tra bidoni pieni, vuoti e sacchetti di materiale) completo di tutti gli allegati richiesti dalla Capitaneria di Livorno il 12 aprile, in merito alle procedure di sicurezza ed ad ulteriori tutele ambientali che la complessa operazione deve prevedere. Intanto la nave Sentinel, ha fatto rientro al porto di Civitavecchia per sbarcare le attrezzature di ricerca (sonar multibeam, magnetometro, side scan sonar) ed imbarcare le attrezzature per il recupero dei bidoni (gru, Rov e altri strumenti). Le attività di recupero inizieranno nella nottata di sabato e dureranno circa un mese. «Esprimo la mia più profonda delusione per l’esito della ricerca dei tecnici Castalia che non ha permesso l’individuazione di ulteriori fusti dispersi in mare dall’Eurocargo Venezia. Solo la metà dei bidoni sono stati individuati e non ancora recuperati. L’errore è stato sicuramente quello di considerare ordinario un intervento che invece doveva essere straordinario». Lo sfogo è dell’assessore all’Ambiente di Livorno Mauro Grassi «Purtroppo - prosegue – il Comune non ha avuto il potere di gestire direttamente la vicenda in quanto di competenza della Capitaneria. Non avere intercettato tutti i fusti - conclude Grassi - ci crea grandi preoccupazioni per l’inquinamento marino e principalmente per il pescato. Sarà nostra premura pertanto vigilare perché che venga portato avanti nel tempo, e ripetuto, il monitoraggio dei prodotti ittici, per la salvaguardia della salute dei nostri cittadini»

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